Polli d’allevamento 🗓

Ci sono giovani che, quando sorridi quardando la fila G che ti è stata assegnata per la serata di Polli d’allevamento, e ti ritrovi a esternare ad alta voce: Non è casuale, ti chiedono perchè. Tu gli fai notare la fila, G appunto, e loro sorridendo maliziosamente ti chiedono con malcelato scherno : e allora? Tu ci provi a spiegare il collegamento al signor G, padre dello spettacolo in scena, ma tutto quello che ricevi in cambio sono degli sgranati occhi di stupore e non conoscenza, forse un lieve rossore per l’errore di presupponenza commesso, ma tu continui a sorridere, sapendo che questo particolare farebbe sorridere anche lui, il signor G, per l’appunto.

Ricordo poco dopo la sua morte, l’impegno di tanti artisti amici suoi che si sono impegnati nel doppio album “… io ci sono” a suo nome e l’emozione nel risentire la varie interpretazioni.

Entro a teatro e incontro delle amiche appassionate di teatro da tempo immemore, tutte molto felici di trovarsi in attesa di questo spettacolo.

Una in particolare è addirittura commossa.

“Da quando ho visto questo spettacolo, nel 1978,  la mia vita è cambiata. Ho capito cosa volevo nella vita, qual’era il tipo di spettacolo che avrei voluto fare e devo dire che Giulio Casale ne è degno esecutore.”

Si, perchè il signor G poteva cambiarti la vita. Ascoltare la sua tagliente ironia ti consapevolizzava e ti rendeva pari a lui, al contrario di tanti comici che nel raccontarti la follia del mondo, offendevano il pubblico elevandosi a sapienti assoluti. Diversi modi di esporre la propria essenza.

Gaber non era così: lui era come noi, come il pubblico, come il mondo. Lui però ne soffriva ed usava l’intelligenza dello scherno per deridere quei comportamenti assurdi che l’umano essere assume troppo comunemente.

Il teatro di Gaber era anche canzone, e in questo caso portava la firma degli arrangiamenti originali di Franco Battiato e Giusto Pio, non sevirebbe dire altro.

Spettacolo creato nel 1977 e andato in tour solamente nel 1978, in questo riallestimento si contestualizza il nostro periodo, in maniera lieve, come a Gaber sarebbe piaciuto, ma in tono incisivo, con una amarezza che aleggia nel cuore.

Giulio Casale ne è degno interprete. A tratti, sembra proprio di riavere Gaber, a tratti no, ma questa è la forza dello spettacolo che è andato in scena giovedì 3 marzo alle 20.30 al Teatro Miela per la rassegna La Prosa Curiosa e che porta la firma della  produzione della Fondazione Giorgio Gaber e Teatro dei Filodrammatici di Milano.

Lo spettacolo ha ricevuto moltissimi applausi, ma la parte migliore, il dono più prezioso, doveva ancora arrivare.

Alla fine dello spettacolo, Giulio Casale ha regalato al pubblico un momento di pura magia: l’esecuzione del brano Eva Non E’ Ancora Nata : applausi!

Laura Poretti Rizman

Polli_di_allevamento–scaled G. Casali, foto fornita da Miela Bonawentura

La prosa curiosa

giovedì 3 marzo ore 20.30 Teatro Miela
POLLI D’ALLEVAMENTO

Un omaggio al teatro canzone di Gaber-Luporini, in un riallestimento molto fedele al celebre spettacolo originale. Un amore per Gaber che, attraverso il cosiddetto teatro-canzone di quest’ultimo, ha consentito al filosofo autore di prosa cantata Casale d’indagare e sperimentare sintesi innovative e originali che, mescolando senza posa e senza schemi monologo e canzone, sono oggi in grado d’interrogare le nostre coscienze e le nostre sensibilità estetiche, fungendo da stimolo a curiosità e conoscenza.
«Cari cari polli di allevamento / coi vostri stivaletti gialli e le vostre canzoni / cari cari polli di allevamento /nutriti a colpi di musica e di rivoluzioni…». Inizia così Cari polli d’allevamento, il brano che dà il titolo al celebre spettacolo del 1978 di Giorgio Gaber. Difficile non sorridere, ripensando a quel genio anomalo e dadaista che fu il Signor G, inventore di parole e musiche, testimone scomodo, sornione osservatore di un’Italia sempre più “sbatacchiata”, dove ci si agita facendo “finta di essere sani”. Difficile non provare nostalgia per quel teatrocanzone colto e impegnato, allegro e disperato che ha accompagnato tante stagioni della nostra vita. Gaber ha composto un racconto consapevole delle contraddizioni italiane, critico sempre ma anche empatico, sensibile testimone delle piccolezze di ciascuno. Per Polli d’allevamento, poi, il duo Giorgio Gaber – Sandro Luporini si fece affiancare da un’altra straordinaria coppia artistica, Franco Battiato e Giusto Pio, che firmarono l’arrangiamento delle musiche. Fu un concerto-spettacolo memorabile, che è tornato a vivere, a distanza di anni, grazie alla Fondazione Gaber, al Teatro dei Filodrammatici di Milano e a Giulio Casale.
Super green pass e mascherina FFP2 obbligatori. Prevendita: c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.com
organizzazione: Bonawentura

Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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