Punto di Fusione 🗓

PUNTO DI FUSIONE
uno spettacolo sulla Ferriera
di e con Diana Hobel

VENERDI 7 E SABATO 8 FEBBRAIO
ORE 20.30

DOMENICA 9 FEBBRAIO
ORE 17.00 E ORE 20.30
HANGAR TEATRI

 

Diana_Hobel_foto_di_Vanni_Napso fornita da Hangar Teatri

 Venerdì 7 e sabato 8 febbraio alle 20.30 e domenica 9 in doppia replica alle 17.00 e alle 20.30, Hangar Teatri è orgoglioso di ospitare “Punto di Fusione”, spettacolo sulla Ferriera di Trieste.

Un’impresa complessa e delicata quella dell’autrice/protagonista Diana Hobel, che decide di affrontare un tema delicato a Trieste, particolarmente nell’ultimo periodo.

Il teatro però, ha la possibilità di andare a guardare dove non si vorrebbe guardare. Affrontare un argomento del genere, a Trieste, significa andare a guardare dentro un rimosso, un problema insoluto, una “rogna”. Lo scopo di “Punto di fusione” è trasformare il problema in una risorsa, in un momento di incontro, e di crescita collettiva.

Lo spettacolo affronta un tema “caldo” per la città in modo “freddo”, ossia quanto più razionale, super

partes e oggettivo possibile. Con un ampio e approfondito lavoro di ricerca, attingendo a fonti dirette

(interviste incrociate a tutti i soggetti coinvolti) e indirette (l’ampia bibliografia in merito), l’autrice/interprete Diana Hobel si mette a servizio dell’argomento, nel massimo rispetto di tutte le sensibilità in causa.

Il titolo “Punto di fusione” fa riferimento sia al punto di fusione dei metalli che, metaforicamente, alla fusione d’interessi che sembrano contrapposti e resistono l’uno all’altro.

Lontanissimo dal suggerire soluzioni, “Punto di fusione” vuol essere piuttosto un servizio reso alla riflessione: un momento in cui la città potrà riconoscere sé stessa e un pezzo importante della sua storia.

Come parlare della Ferriera, a Trieste? Come parlare della storia mentre la storia si sta facendo? ci

sono sempre nuovi sviluppi nella vicenda del centenario, ormai mitico, stabilimento industriale. Paura, stanchezza e rabbia. Ma anche speranza, che sia una storia a lieto fine.
“Chissà se quando lo spettacolo andrà in scena, a febbraio, sapremo se il lieto fine c’è o no”, dice Diana Hobel.
L’autrice si avvicina al tema delicatamente, con il rispetto che si deve agli anziani, con il rispetto che si deve a chi ha rappresentato una possibilità di emancipazione per molti che sono passati di lì, per la

città stessa e non solo per la città: “raccontare la Ferriera per me vuol dire entrarci dentro – non fisicamente, purtroppo non è stato possibile, il momento è troppo caldo per accogliere una semplice curiosa come me…- ma con parole, immagini, suoni”.

Entrare dentro alle sue origini, e imparare cosa vuol dire siderurgia, cosa vuol dire politica industriale di una nazione, come queste si sono evolute nel corso dei decenni, errori e strategie, ideali di progresso e clientelismi mortali.
La storia della Ferriera dunque si apre a noi e diventa il racconto di un piccolo borgo che cambia e si fa industriale, che poi è la nazione stessa, quel piccolo borgo. Significa partire dal locale, per ragionare su scala globale, partire dal passato, per orientarci al meglio nel futuro che è già qui..

 

Il biglietto costa 12 euro intero, 8 euro ridotto. Il ridotto si intende per soci Teatro degli Sterpi, under 18, over 65 e studenti universitari.

 

Per informazioni e prenotazioni: info@teatrodeglisterpi.org | +39 388 3980768 | hangarteatri.com

 

La biglietteria apre un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Apertura al pubblico del teatro mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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