Risate sotto le bombe

Siamo nel 1943 in Italia ed in una città martoriata dei bombardamenti, tre sorelle artiste si affidano alla figura del commendar Fresconi, impresario ricco e pieno di agganci nel mondo teatrale. Mercuria,  riesce ad ottenere un ingaggio a fronte del versamento di tutti i loro risparmi e lo comunica subito alle altre due sorelle, Turbina e Scintilla.
Inizia così la storia che la compagnia andrà a narrare e fin dalle prime battute si evince che anche questo sarà un ottimo spettacolo di varietà che La Contrada ha inserito nel suo cartellone.
“Risate sotto le bombe” sottolinea la grande importanza di trarre il lato comico anche nelle situazioni più drammatiche senza dimenticarsi dell’intelligenza e della responsabilità civile e sociale. Nato da un’idea di Gianni Fantoni e Giorgio Buozzo, e narra la storia di una compagnia di attori pronta a debuttare a Genova nel periodo della seconda guerra mondiale. Una commedia che porta moltissimi riferimenti negli appunti dei personaggi dell’epoca, sia del mondo politico ma anche di quello artistico, senza dimentare allacciamenti a oggetti e marche utilizzate al tempo. In questo modo fanno rivivere ricordi in persone che hanno vissuto quei tempi, ma anche in quelle generazioni che ne hanno soltanto sentito parlare.
Il testo inoltre è leggibile con un’interpretazione anche attuale, perchè con la bravura degli attori e della regia di Francesco Sala, sono riusciti a portare l’accento su alcune affermazioni che valevano sicuramente per il tempo passato, ma che ancor oggi si possono definire attuali.
“Il momento è terribile, i migliori teatri sono chiusi, il pubblico langue, le migliori compagnie sono allo sbando.” Dopo questa affermazione, tra il pubblico serpeggia neanche troppo velatamente una domanda: Ma stanno parlando di ieri, di oggi o del futuro?
La risposta è Canta che ti passa, ed allora appare magicamente un microfono valvolare e tre degli attori sul palcoscenico, risultano essere i musicisti Adalberto Ferrari e Francesco Giorgi  che affrontano dal vivo  insieme a Christian Schmitz le musiche da lui scritte, dirette e suonate.
La prima interpretazione spetta alle Sorelle Marinetti, trio composto da Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli, che danno come sempre il meglio di sè esibendosi in una perfetta sonorità swing anni trenta.
Tutte le canzoni dello spettacolo sono incise e prodotte dalla P-Nuts e in vendita, oltre che nei foyer dei teatri a fine spettacolo anche su internet o su indicazione sul loro sito.
Francesca Nerozzi è l’attrice che interpreta la soubrettina in cerca di notorietà che alla fine però finisce per sposarsi e abbandonare tutte i suoi propositi nel nome dell’amore.
Attraverso una radio d’epoca, passa la canzone Ma l’amore no, interpretata da Lina Termini tratta dal film “Stasera niente di nuovo” di Mario Mattoli, dove Alida Valli interpretò la parte della protagonista. La canzone accompagnò per radio lo sbarco degli alleati, la caduta del fascismo, il governo Badoglio, l’armistizio, la notte dell’8 settembre. Il periodo storico è quello anche dello spettacolo, e così tra un ricordare fonovaligette Odeon,il profumo della cartina aromatica d’Eritrea utilizzato spesso per abbattere l’odore del disinfettante usato nelle case chiuse,  il quartetto Cetra, Gino Cervi, Wanda Osiris, Alberto Rabagliati e altri cantanti d’epoca, il pubblico viene proiettato pian piano in maniera sempre più intensa in quel contesto storico. Il rumore assordante delle incursioni aeree, agita gli animi di tutti, evidenziando per chi ha passato quei momento una paura che il trascorrere degli anni non riesce a cancellare.
“Il teatro regala emozioni e illusioni che durano poche ore ma in questi tempi anche degli attimi di felicità sono preziosi”.
Affrontato più di una volta il tema dell’emarginazione omosessuale nel testo che scorre leggermente, ma lascia marcato un segno di disapprovazione nell’intolleranza nazista del pensiero purtroppo quasi comune all’epoca.
All’affermazione: “La verità è che il nostro Paese sta andando a rotoli”, quasi profetica la partenza della canzonetta “Vado in Cina ma ritornerò”, a presagire un’avanzata del mercato orientale su quello occidentale.
“Piange la terra muta e in silenzio le risponde il mio cuor” ma, nel cessato allarme l’invito a tenersi il sorriso del coraggio, perché questo è la luce che combatte tutte le paure e ci aiuta ad andare avanti.
Ridere in fondo equivale davvero a vivere.

©Laura Poretti Rizman

 

 

 

 

 Foto © Luca Piva, fornita da La Contrada

Foto © Luca Piva, fornita da La Contrada

Alla Contrada ritornano le Sorelle Marinetti con“Risate sotto le bombe”.

Debutta venerdì 12 dicembre alle 20.30 al Teatro Bobbio una coproduzione di P-Nuts e della Contrada: “Risate sotto le bombe” di Giorgio Umberto Bozzo e Gianni Fantoni.

Affettuoso omaggio allo spettacolo di arte varia e alla rivista, “Risate sotto le bombe” prende il via dall’8 settembre 1943 in un teatro in cui una compagnia è alle prese con la prova generale di uno spettacolo che potrebbe portare a un ingaggio con un teatro importante. In tempo di guerra per gli artisti è difficile riuscire a lavorare e spesso rischiano di incappare in qualche impresario pronto a darsi alla fuga con i loro compensi, ma può anche capitare che un allarme aereo venga lanciato all’improvviso, come capita proprio in quella serata. Con il pubblico in fuga, agli artisti non resta che cercare riparo nella sala del coro, sotto il palcoscenico, ad attendere il cessato allarme. Le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Fresconi, il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti si ritrovano quindi ad aspettare insieme, provati dalla fame e dalla stanchezza, decidendo di continuare a provare lo spettacolo.

Tutti i protagonisti di questa commedia musicale sono stati forgiati a somiglianza di artisti realmente esistiti. Le Sorelle Marinetti sono già da anni un trio ispirato all’esperienza umana e artistica del Trio Lescano. Altiero Fresconi, il capocomico, ricorda Rodolfo De Angelis, il celebre canzonettista napoletano, artista futurista, la soubrette Velia Duchamp deve molto del suo profilo umano e artistico a Dina Galli, forse la più famosa attrice brillante milanese della prima metà del secolo scorso, Rollo, il refrenista, a Nunzio Filogamo e Fred, l’aviatore, ha la simpatia e l’animo guascone del cantante Odoardo Spadaro.

Foto © Luca Piva, fornita da La Contrada
Foto © Luca Piva, fornita da La Contrada

Le Sorelle Marinetti, al secolo Nicola Olivieri (Turbina), Andrea Allione (Mercuria) e Marco Lugli (Scintilla) e Gianni Fantoni (Altiero Fresconi) con Francesca Nerozzi (Velia Duchamp), Paolo Cauteruccio (Rollo) e Jacopo Bruno (Fred) daranno vita a questa commedia musicale per la regia di Francesco Sala con le coreografie di Stefano Bontempi. Il maestro Christian Schmitz firma la direzione musicale e sarà anche al pianoforte in scena affiancato da Adalberto Ferrari e Francesco Giorgi.

Lo spettacolo debutta venerdì 12 dicembre alle 20.30 e rimane in scena fino a mercoledì 17, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, martedì e festivi 16.30.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 – orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 – orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it) anche attraverso il sito www.contrada.it. Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; contrada@contrada.it; www.contrada.it.

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