Un pomeriggio divertente, di fronte alla bravura degli attori protagonisti nella ri-produzione di Elke Burul di Rotta per Trieste di Carpinteri e Faraguna.
Lo spettacolo rinnovato nella sua nuova veste, strizza l’occhiolino al passato e vede uno splendido Gualtiero Giorgini che ricorda con grande slancio e simpatia le vecchie maldobrie di un tempo, che gli ascoltatori più vintage ricordano nell’ascolto radiofonico delle mattine festive.
Leonardo Zannier dal suo lato non abbandona le sue capacità canore e da buona prova di sè sia nella recitazione, quanto nell’esibizione canora, così come la simpatica Daniela Gattorno, che dal teatro dei ragazzi sale con disinvoltura estrema sul palcoscenico della storicità triestina vestendo i panni della petulante siora Nina.
A completare il quadro già gradevolmente amabile, la bravura e la simpatia dell’amato Maxino che ha accompagnato come sempre con maestria le scene, scandendo i ritmi e accentuando le performance.
Di grande importanza la scelta di giocare, e forse non troppo, sull’ultima bozza di disposizione comunale che prevede di multare chi lascia elemosina e chi la fa. Chi sta seduto sui marciapiedi o si distende sulle panchine.
Di grande intelligenza scegliere di fare il primo ingresso con un cappello in mano, che viene appoggiato a terra per poi esser ripreso e posto su di una panchina.
Perchè il teatro può far ridere, il teatro è luogo di cultura; a teatro si può ricordare il passato saldando le radici anche attraverso un dialetto che racconta la storia, che troppo spesso dimentichiamo, ma la funzione principale della libertà teatrale è che si può dire molto a chi vuole comprendere, anche attraverso un gesto che volendo potrebbe passare inosservato.
Laura Poretti Rizman
foto fornita da La Contrada