Social Comedy, Intrigo a via Doganelli

Risulta essere una prova generale, il primo spettacolo d’apertura del cartellone del Teatro Miela e, nello specifico, una grande prova generale per il futuro della società nella quale viviamo immersa nella tematica più attuale, ovvero quella dell’immigrazione.

Quale luogo poteva essere migliore per rappresentare questo spettacolo se non Il Teatro d’eccellenza che da sempre si è occupato dell’integrazione tra i popoli attraverso la conoscenza, l’arte e l’approfondimento non solo teatrale ma anche artistica, musicale e di dibattito? Ebbene proprio in questo teatro Maurizio Zacchigna ha portato in scena il suo scritto e da bravo attore qual’è, non ha saputo stare fuori dalla scena, interpretando proprio il ruolo dello scrittore ma anche, con la sua esuberante triestinità, ha dato vita ad un personaggio locale che in maniera incredibilmente simpatica, alternava i suoi due lati più estremi in una caratterialità tipica purtroppo non solo negli anziani, di chi dimentica troppo in fretta il bene e il male.

Marcela Serli, da parte sua invece, ha calzato alla perfezione i panni della responsabile dell’Associazione Onlus che si occupa dei diritti degli immigrati e della loro assistenza e integrazione, ma del resto neppure lei è nuova a questo tipo di teatro. Da sempre calca le scene portando in evidenza tematiche sociali puntando l’attenzione ai generi più maltrattati, in questo caso gli stranieri, altre volte le donne nelle loro condizioni di vita occidentale.

Anche tutto il resto della compagnia formata da Manuel Buttus, Roberta Colacino, Daniele Fior e Adriano Giraldi, ha saputo stare egregiamente al passo, rappresentando personaggi molto diversi gli uni dagli altri mentre la regia è stata di Marko Sosič.

La produzione è stata un connubio tra Mamarogi – ICS Consorzio Italiano di Solidarietà, Ufficio Rifugiati Onlus, Associazione Culturale Spaesati – Teatrino del Rifo – Bonawentura  in collaborazione con il Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Alla prima il teatro era pieno di pubblico dove spiccavano volti noti, soprattutto femminili, dell’impegno sociale e politico cittadino nei confronti dei generi più deboli.

Le repliche erano due ma l’augurio è quello di poterlo rivedere nei teatri o nei festival sia  per il piacere della visione dello spettacolo, sia soprattutto per l’importanza del tema trattato per la sensibilizzazione degli animi.

Laura Poretti Rizman


 

Teatro Miela – giovedì 27 e venerdì 28 ottobre 2016, ore 21.00
 
 
SOCIAL COMEDY INTRIGO A VIA DOGANELLI – prima nazionale
di Maurizio Zacchigna
regia di Marko Sosič
con Manuel Buttus, Roberta Colacino, Daniele Fior, Adriano Giraldi, Marcela Serli, Maurizio Zacchigna
 
Una produzione Mamarogi – ICS Consorzio Italiano di Solidarietà, Ufficio Rifugiati Onlus, Associazione Culturale Spaesati – Teatrino del Rifo – Bonawentura sc in collaborazione con il Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Quattro operatori sociali estremamente variopinti, la loro capa estremamente autorevole, un drammaturgo estremamente sperduto, un poliziotto gentile sempre in vivavoce e un’anziana signora…. (del Ku Kux Klan?) E poi rifugiati afgani di cui si parla sempre ma che non si vedono mai. Tutti insieme durante due giornate ricche di tensioni, colpi di scena, equivoci, incontri, scontri, tragedie annunciate, tragedie evitate, un amore etero e una storia omosessuale. Va bene, ma di cosa si occupano quegli operatori? Cosa ci fa in scena uno chedice di essere l’Autore della commedia? Cosa c’entra poi un’anziana signora razzista? Difficile dirlo in due parole; l’unica chance per trovare una risposta sensata a queste domande è vedere Social Comedy, la prima commedia italiana che racconta la quotidianità lavorativa all’interno di una Onlus impegnata, come molte nel nostro paese, nell’accoglienza ai richiedenti asilo. La vicenda narra di Àhmad, un giovane profugo afgano che è alla vigilia del fatidico incontro con la commissione territoriale che deciderà se conce degli o meno lo stato di rifugiato. Ma a tutt’oggi, nonostante l’aiuto di Renzo, uno degli operatori più esperti, non è ancora riuscito a redigere la sua domanda. Cambia versioni, si contraddice. Perché? Quale mistero si nasconde dietro alle cicatrici che ha sulla pancia? Contemporaneamente al caso di Àhmad gli operatori della nostra Onlus . seguono la sistemazione di un appartamento preso in affitto e destinato a ospitare un gruppo di otto afgani attesi da un momento all’altro. Tutto bene se non fosse che quell’appartamento è sito nello stabile di via Doganelli,6, lo stesso dove al quarto piano abita la terribile e folkloristica signora Devotich, un’ideologa razzista. Social Comedy è una commedia polimorfa nella quale realistico e fantastico si inseguono fin dall’inizio ma senza pericolo di smarrirsi: la commedia vola decisa verso l’obiettivo civile per cui è stata scritta.
Ogni fenomeno epocale, anche quello apparentemente più destabilizzante come lo spostamento di milioni di persone a causa di guerre e povertà estrema, se visto da vicino può sorprendere se spogliato della sua rappresentazione minacciosa. Si è scelto perciò intenzionalmente di scrivere una Commedia ritenendola la forma di teatro più adatta a raccontare una vicenda come questa esaltandone la normale quotidianità, evitando eroismi, sentimentalismi e primati etici. Ci siamo focalizzati sul lavoro e le sfide giornaliere di chi opera nell’accoglienza: trovare risposte concrete fra telefoni che squillano sempre o tacciono troppo, riunioni interrotte da emergenze, dubbi, certezze, sbagli e successi. Soddisfazioni. Persone amiche e avversari acerrimi. Incompetenze. Politici vicini che fanno male le cose e politici avversi che le fanno bene. Benpensanti sui pianerottoli. Cene etniche. Insomma il lavoro, quello con gli ospiti, i profughi, e quello al fianco dei colleghi. Ma sullo sfondo di questa quotidianità abbiamo messo in evidenza una trama centrale suggestiva, tanto fantastica quanto verosimile. L’obiettivo che speriamo di raggiungere, dopo aver ottenuto l’abbassamento delle difese da parte dello spettatore immerso in questa storia pop fatta di un po’ di love-story, di un po’ di giallo, di colpi di scena e intrecci, è quello di fornire al cittadino/spettatore stimoli nuovi per ricalibrare la propria visione di un mondo in inarrestabile mutamento.

organizzazione: Associazione “Spaesati” in collaborazione con Bonawentura, a cura di Alliance Francaise
Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.it

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