SvevoJoyce#ZenoBloom 🗓

“SVEVOJOYCE#ZENOBLOOM”
di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo
regia Davide Calabrese
con Fulvio Falzarano e Francesco Godina
mondi sonori Anselmo Luisi
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Fulvio Falzarano e Francesco Godina, SVEVOJOYCE#ZENOBLOOM

Si rischia sempre a presentare uno spettacolo su Svevo e Joyce a Trieste. Si rischia perchè sono parte del tessuto urbano e civile.

Chi non conosce il finale de La coscienza di Zeno, foss’altro per il fatto che viene spesso riportata sul palcoscenico, ma non soltanto, anche negli innumerevoli aforismi che riempono il web e perfino nel mondo cinematografico?

A Trieste si omaggia Svevo, ma pure il genio di Joyce soprattutto nella ricorrenza internazionale dedicata a lui nella stagione estiva, il Bloomsday.

Conferenze continue e studi scolastici, percorsi mirati alla loro frequentazione quotidiana cittadina e perfino una statua cadauno omaggiano questi due grandi scrittori rivoluzionari che in qualche modo si avvicinano con la loro malinconia e le loro abitudini, sia al popolo che fatica quotidianamente che al mondo dei letterati.

Difficile dunque trovare l’innovazione per presentare un nuovo lavoro, eppure in questo caso, la maestria del regista triestino Davide Calabrese ha elaborato il lavoro di due grandi nomi legati all’Università degli studi di Trieste, che da anni collaborano con il mondo teatrale, Laura Pelaschiar, docente di Letteratura inglese e Paolo Quazzolo, professore associato di Storia del teatro.

Davide Calabrese, eclettico artista salito alla ribalta televisiva in quanto componente del gruppo musicale-teatrale di cabaret degli Oblivion, è un attore, cantante, cabarettista e drammaturgo italiano, ma forse non sono in molti a conoscere la sua curiosità verso il mondo dell’illusionismo.

In questo spettacolo, grazie alla collaborazione di due grandi artisti quali Fulvio Falzarano e Francesco Godina, è riuscito ad inserire degli effetti che stupiscono ed attivano l’attenzione alla scena. Con recitazione ed interpretazione, lettura e registrati, hanno emozionato trasportando gli spettatori nelle diverse tipologie recitative.

Giochi di fumo e di magia, sembrano naturali all’interno di un racconto che vede il costante confronto tra i personaggi principali dei testi più famosi e gli scrittori stessi, arrivando fino alla conclusione ipotetica di un doppio che si unisce, nel fumo costante dei racconti.

Anche i giochi d’ombre cinesi e l’inserimento di disegni portano lo spettatore sopra una visione distaccata, dove il reale fa emergere la coscienza che spesso si pone in fase accusatoria.

Last but not least, Ultima ma non ultima constatazione, l’importanza della cura negli inserimenti sonori data allo spettacolo da parte di Anselmo Luisi, ormai noto al pubblico triestino per le sue interpretazioni nei vari teatri cittadini e le sue collaborazione all’interno dei vari cartelloni teatrali.

Lo spettacolo rimane in scena fino al 21 ottobre nella Ssla Bartoli del Politeama Rossetti per la stagione teatrale Scena Contemporane in corso per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Mercoledì 15 ottobre alle 18, si terrà l’incontro dedicato allo spettacolo “SvevoJoyce#ZenoBloom”, ultima produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Gli interpreti Fulvio Falzarano e Francesco Godina, il regista Davide Calabrese e gli autori Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo dialogheranno con il direttore del Teatro Paolo Valerio e con il pubblico a proposito di questa nuova tappa di indagine – attraverso i linguaggi del palcoscenico – nel mondo dei due “monumentali” scrittori e delle loro opere che, sorprendentemente mostrano molti punti di congiunzione.
L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento della disponibilità dei posti. Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

Laura Poretti Rizman

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“Con “SvevoJoyce#ZenoBloom” – inedito di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo – il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia apre, l’8 ottobre alle ore 21, la stagione alla Sala Bartoli. La nuova produzione si avvale di una squadra creativa legata alla città: Davide Calabrese alla regia e i protagonisti Fulvio Falzarano e Francesco Godina danno vita ai “monumentali” scrittori e ai loro personaggi con profondità e humour”.

Dopo l’inaugurazione al Politeama Rossetti con “Trieste 1954” anche la stagione alla Sala Bartoli viene aperta – mercoledì 8 ottobre – da uno spettacolo di produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, “SvevoJoyce#ZenoBloom”: un nuovo omaggio alla città, questa volta dal punto di vista della sua cultura.

“SvevoJoyce#ZenoBloom”, infatti, segna una nuova, significativa tappa nell’esplorazione della grande letteratura legata alla Trieste del Novecento, intrapresa dal direttore Paolo Valerio nelle stagioni recenti (e passata attraverso la fortunatissima produzione de “La coscienza di Zeno” di Svevo, i monologhi di Mauro Covacich su Svevo, Saba e Joyce, “Quell’anno di scuola” di Stuparich, “Il vetro della clessidra” di Claudio Magris…) La drammaturgia è stata affidata a due accademici dell’Università degli Studi di Trieste con cui lo Stabile si pregia di collaborare continuativamente – Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo – mentre diretti da Davide Calabrese saranno protagonisti Fulvio Falzarano e Francesco Godina, tutti artisti legati alla città, sensibili alle sue voci artistiche e letterarie.

Lo spettacolo nasce dall’idea di indagare e narrare il rapporto tra Italo Svevo e James Joyce, partendo dal loro incontro per spingersi oltre, verso una dimensione immaginaria e teatrale in cui non sono più soltanto gli uomini e gli scrittori a dialogare, ma le loro creature letterarie più celebri: Zeno Cosini e Leopold Bloom.
È noto che Ettore Schmitz fu uno dei modelli principali a cui Joyce si ispirò per la costruzione della complessa figura di Bloom. Allo stesso modo, Cosini si presenta come la maschera letteraria più compiuta di Svevo, autore che ha fatto del gioco degli pseudonimi e dello sdoppiamento tra vita e scrittura un tratto distintivo della propria opera. A partire da queste premesse, lo spettacolo intreccerà momenti de “La coscienza di Zeno” e “Ulysses” in un dialogo inedito tra i loro protagonisti, immaginando un incontro tra Bloom (che è, forse, anche Schmitz) e Zeno (che è, forse, anche Svevo). Ne scaturisce un confronto ironico, malinconico e visionario, che farà affiorare nuove risonanze tra due opere fondamentali della letteratura del Novecento.

«Sfruttando e amplificando questi dati biografici e artistici, “SvevoJoyce#ZenoBloom” – scrivono i due autori, Pelaschiar e Quazzolo – è giocato su una serie di riflessi e rimandi che vedono alternarsi sulla scena da un lato Svevo e Joyce e dall’altro Zeno e Bloom: quattro personaggi interpretati da due soli attori i quali, in una sorta di trasformismo pirotecnico plausibile – o forse no – rivestono i panni ora dei due scrittori e amici, ora quelli delle loro creazioni artistiche. Gli autori della pièce – lavorando su fonti varie, lettere e documentazioni affidabili, ma soprattutto attingendo a piene mani ai due capolavori di Svevo e Joyce, di cui la drammatizzazione è intrisa – hanno fortemente voluto valorizzare e restituire al pubblico non solo la grandezza letteraria, ma soprattutto la profonda ironia di cui sono ricche “La coscienza” e “Ulysses”, capolavori che spesso, a causa di una loro innegabile complessità, vengono visti dai lettori come opere seriose, troppo complicate da affrontare, laddove in realtà esse divertono molto».
«In questa messinscena – scrive Davide Calabrese nelle note di regia – i personaggi letterari, veri e propri antieroi, arrivano quasi a ribellarsi ai loro autori, mettendo in discussione ogni loro scelta. Ne nasce un gioco fondato sul continuo doppio, su immaginari incontri in vestaglia tra Italo e James, il tutto accompagnato da musiche contemporanee e da ritmi punk indiavolati, creati dal performer triestino Anselmo Luisi…forse era giunto il momento di accantonare la paglietta e il paio di occhialini per restituire ai due giganti della letteratura la rilettura e la dignità che meritavano. Consegnarli, insomma, alla storia per ciò che sono: due autori senza tempo, due termini di paragone capaci ancora oggi di raccontarci, con straordinaria lucidità, le gioie e le miserie dell’uomo moderno».
Lo spettacolo va in scena dall’8 al 19 ottobre con i consueti orari: inizia alle ore 21, tranne i martedì e i venerdì – in cui l’inizio è alle ore 19.30 – e le domeniche quando la pomeridiana è alle ore 17.

“SVEVOJOYCE#ZENOBLOOM”
di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo
regia Davide Calabrese
con Fulvio Falzarano e Francesco Godina
mondi sonori Anselmo Luisi
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

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