Svola cicogna

 

 

foto lightdew

foto Laura Poretti Rizman

Il teatro dell’assurdo è un filone teatrale che si sviluppò a partire dagli anni ’40. Parlare di teatro dell’assurdo in un contesto di teatro dialettale è alquanto inconsueto, eppure è questa la definizione che fin dalle prime battute è entrata dentro il mio considerare la commedia. Assurdi i comportamenti degli interpreti, così privi di logica, eppure così reali. Comportamenti nei quali tutti possono identificarsi, ora in uno, ora nell’altro personaggio. Manie, atteggiamenti, dinamiche sbagliate, evidenziate ed esaltate in un assurdo rapportarsi con l’altro che diviene inevitabilmente un nemico da sconfiggeere. Una commedia nello stile tipico di inizio cartellone de La Contrada, ma che si scosta un pò dal consueto puro divertimento, lasciando sempre più spazio alle considerazioni di quanto questa vita possa logorare anche rapporti così semplici quali dovrebbero essere quelli del quieto vivere familiare.

Divertentissimi i personaggi e azzeccato il collegamento al noto cult movie, Frankenstein Junior, lo spettacolo inoltre presenta una scenografia molto raffinata nella sua semplicità di base.

L’autore del testo è alla sua seconda collaborazione con La Contrada, e il gruppo teatrale invece porta un’affiatamento che dura nel tempo.

La commedia racconta le vicissitudini di una famiglia alle prese con la nascita del primo figlio, del sentirsi estraniato da parte del padre, del dimostrare nevrosi da parte della madre, dall’intromettersi nella coppia da parte dei nonni materni. Una serie di comportamenti esasperati al limite del grottesco, dove sicuramente in molti si rispecchiano o  rivedono rispecchiati atteggiamenti ben noti.

Una piacevole commedia dove l’unica nota di perplessità si posa in questo modo di vedere tipicamente maschile.. del resto, come direbbero le protagoniste della commedia…”Cossa te vol…chi che gà scritto xe un omo..”

Però, c’è da dire in sua difesa che questo uomo ha saputo raccontare di donne, più e più volte, affrontando temi di violenza di soprusi, di disagio e difficoltà. Una delle tante che io ricordo è lo spettacolo in sala Bartoli con la collaborazione scenografica e costumistica di Andrea Stanisci. Lodevole quindi il suo impegno e la sua attenzione in merito.

Laura Poretti Rizman

 

 

 

 

 

 

 

SVOLA CICOGNA

Autore Enrico Luttmann
Regia Francesco Macedonio

Scene e costumi Sergio D’Osmo
Musiche Massimiliano Forza
Arrangiamenti Fabio Valdemarin

con Ariella Reggio e Fulvio Falzarano
e con Maria Grazia Plos, Marzia Postogna
Adriano Giraldi e Massimiliano Borghesi

 

20 ottobre 2011, Comunicato Stampa La Contrada

Ultime repliche al Teatro Bobbio per “Svola cicogna” di Luttmann.
La prossima settimana La Contrada porta lo spettacolo in Istria.


Ultime repliche al Teatro Orazio Bobbio di Trieste per “Svola cicogna”, la tradizionale commedia in dialetto che ha inaugurato la nuova Stagione di Prosa de La Contrada, in scena fino a domenica 23 ottobre.
Scritta da Enrico Luttmann e diretta da Francesco Macedonio, “Svola cicogna” è una “farsa nera” che tratta in maniera divertente e paradossale le gioie e i dolori della paternità. Protagonista è Giorgio, che tocca il cielo con un dito quando la giovane moglie dà alla luce il loro primo bambino. Ma proprio nel giorno più bello della sua vita, Giorgio si ritrova proiettato in un incubo che non avrebbe mai immaginato possibile.
Appena ripresasi dal parto la giovane moglie lo aggredisce accusandolo, nell’ordine: di trascurare il bambino; di trascurare lei; di essere una minaccia per l’incolumità del figlio; di comportarsi come un pericoloso antagonista in competizione per l’affetto e le attenzioni di lei; di non amarla più perché troppo concentrato sul bambino… Qualunque tentativo del marito di rassicurarla viene frainteso e gli si ritorce contro. A rincarare la dose, ci pensano i suoceri (mai davvero entusiasti del marito che la figlia si è scelta), un medico a dir poco svagato e una psicoanalista teutonica con un debole per il talk-show. Unico “sano” in un universo di pazzi, Giorgio si vedrà spinto a compiere un gesto estremo per salvare il figlio. Ma il finale riserva ancora una sorpresa…
Interpretato dalla compagnia stabile de La Contrada, “Svola cicogna” vede come protagonisti Fulvio Falzarano e Marzia Postogna nei panni dei neo-genitori, con Ariella Reggio nel divertente ruolo della psicologa tedesca. Con loro in scena troviamo Maria Grazia Plos e Adriano Giraldi nei panni dei suoceri e Massimiliano Borghesi in quelli del dottore.
Scenografie e costumi di Sergio D’Osmo, musiche di Massimiliano Forza con gli arrangiamenti di Fabio Valdemarin, disegno-luci di Bruno Guastini.
Realizzato con il sostegno della Camera di Commercio di Trieste, “Svola cicogna” sarà rappresentato la prossima settimana per le Comunità degli Italiani di Slovenia e Croazia nella vicina penisola istriana.
Mercoledì 26 ottobre alle 19.00 lo spettacolo sarà in scena al Teatro di Buie, mentre giovedì 27, sempre alle 19.00, “Svola cicogna” sarà rappresentato al Teatro Gandusio di Rovigno. Le due serate sono realizzate in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste, l’Unione Italiana di Fiume e le Comunità degli Italiani residenti in Istria, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Informazioni: 040.390613; contrada@contrada.it; www.contrada.it.

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