VISSI D’ARTE

VISSI D’ARTE
Incontro con il soprano Raina Kabaivanska
La vita, i trionfi e i ricordi di una grande artista
Venerdì 13 marzo alle ore 17,30, nella Sala Victor De Sabata, Ridotto del Teatro Verdi, la Fondazione Teatro G. Verdi di Trieste ospiterà un evento eccezionale: il ritorno a Trieste del grande soprano Raina Kabaivanska.
L’incontro con la cantante, nata in Bulgaria ma naturalizzata italiana, è organizzato in collaborazione tra l’Associazione Triestina Amici della Lirica “G. Viozzi”, la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”  e il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, con  il Patrocinio del Comune di Trieste.
Raina Kabaivanska è una delle più importanti artiste del mondo della lirica, ed il Verdi di Trieste è stato uno dei primi teatri italiani in cui si è esibita e dove più volte è ritornata con memorabili esecuzioni, salutate da trionfali successi di pubblico e critica.
Occasione per l’incontro con questa famosissima cantante è l’uscita della prima monografia a lei dedicata: “Vissi d’arte. La grande Opera di Raina Kabaivanska”, curata da Elena Bianchini Braglia e pubblicata dall’Associazione Culturale Terra e Identità di Modena. Il libro ripercorre la vita e la carriera della grande diva attraverso le immagini delle sue principali interpretazioni e le testimonianze di chi l’ha conosciuta, ha lavorato e tuttora lavora insieme a lei; noto è infatti l’infaticabile impegno della cantante nello scoprire nuovi talenti e la sua dedizione all’insegnamento.
Raina Kabaivanska, che nel ‘99 venne insignita del Premio Internazionale dell’Operetta, si è esibita l’ultima volta al Teatro G. Verdi di Trieste nell’aprile del 2007, nel corso di una Serata di Gala per i 175 anni delle Assicurazioni Generali, sullo stesso palcoscenico dove aveva debuttato in “La Wally” nel marzo del 1973, e poi in “Manon Lescaut” nel 1975 diretta dal Maestro Bruno Bartoletti. Memorabile è stata la sua partecipazione a “Otello” nel novembre 1975 accanto a Carlo Cossutta e a Piero Cappuccilli: Indimenticabile anche in “Adriana Lecouveur”, “Tosca” nel 1978 con la direzione del M° Maurizio Arena e infine, nel 1980,  in “Francesca da Rimini”. Una carriera, quella della Kabaivanska, che l’ha portata su tutti i palcoscenici più importanti del mondo e che l’hanno riconosciuta indiscussa, leggendaria interprete di ruoli come Tosca, Manon, Francesca da Rimini, Madama Butterfly, Adriana Lecouvreur.
Donna di immenso fascino e dotata di una spiccata verve, Raina Kabaivanska ha appena compiuto 80 anni, e l’omaggio che le rende la Fondazione del Teatro G. Verdi sarà un’occasione per festeggiarla e augurarle ancora tanti successi.
Durante l’incontro, condotto da Giulio Delise dell’Associazione Triestina Amici della Lirica “G. Viozzi”, verranno ripercorse assieme all’artista le tappe di una vita dedicata al Belcanto, con particolare attenzione a ricordi e aneddoti delle sue indimenticabili apparizioni sul palcoscenico del Teatro Giuseppe Verdi di Trieste. Sarà anche un’occasione  per riascoltare registrazioni storiche delle sue memorabili interpretazioni mentre verranno proiettati i manifesti e altro materiale iconografico relativo alle sue esibizioni a Trieste.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti disponibili nella Sala del Ridotto del Verdi.
Copie della monografia sulla Kabaivanska saranno in vendita presso la Libreria Ubik (Galleria del Tergesteo) dove, la mattina di sabato 14 marzo, potranno essere autografate dall’artista. Raina Kabaivanska concluderà la serata del 13 marzo assistendo alla recita di “Orfeo e Euridice” in scena al Teatro Verdi.Conferenza  Stampa,  6 Marzo 2015  ore 11,  Hotel Duchi d’Aosta – Vis-a-vis – Trieste 

Madrid 2007 foto Giulia Zuccheri, fornita da Rossana Paliaga
Madrid 2007 foto Giulia Zuccheri, fornita da Rossana Paliaga
Trieste 2007 foto Giulia Zuccheri, fornita da Rossana Paliaga
Trieste 2007 foto Giulia Zuccheri, fornita da Rossana Paliaga

ASSOCIAZIONE TRIESTINA  AMICI DELLA LIRICA “G. VIOZZI”
Trieste, Via Torrebianca 10,  ℅ Comunicarte – info@amiciliricaviozzi.it
www.amiciliricaviozzi.it –  www.facebook.com/amiciliricaviozzi

Raina Kabaivanska
BIOGRAFIA
Raina Kabaivanska si diploma in canto e pianoforte al conservatorio di Sofia e nel 1957 debutta all’Opera Nazionale Bulgara nell’opera Jevgenij Onjegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Nel 1958 ottiene una borsa di studio del governo bulgaro per studiare canto in Italia, dove segue i corsi di Zita Fumagalli Riva. Nel 1959 debutta nel Tabarro di Giacomo Puccini a Vercelli.  Vince il concorso per entrare nella scuola dei giovani del Teatro alla Scala, dove si perfeziona con Antonio Tonini, Gianandrea Gavazzeni e il regista Mario Frigerio. Già nel 1961, con l’entusiastico assenso del direttore Antonino Votto, debutta alla Piccola Scala nel Torneo Notturno di Malipiero; nel maggio 1961 Raina è alla “grande” Scala in Beatrice di Tenda, cantando il ruolo di Agnese accanto a Joan Sutherland.
Grazie a musicalità e preparazione scenica, trova presto scritture internazionali prestigiose nei principali teatri del mondo, fra cui La Scala, il Metropolitan di New York, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Bolshoi di Mosca, il Teatro Colón di Buenos Aires. Tra il ’61 e il ’68 si perfeziona  a Baltimora con la grande Rosa Ponselle.
Nel 1969 inaugura la stagione della Scala interpretando Elvira nell’Ernani di Verdi accanto a Placido Domingo e al compatriota Nikolai Ghiaurov. Nel ’73 interpreta la duchessa Elena ne I Vespri Siciliani che inaugurarono il nuovo Regio di Torino con la regia di Maria Callas. Segue una Traviata allo Sferisterio nella regia di Mauro Bolognini. Nel ’76 debutta come Amelia in Simon Boccanegra alla Scala, sotto la direzione di Claudio Abbado.
Nel 1978 Herbert von Karajan ( con il quale aveva già collaborato alla Scala nei Pagliacci) la invita a cantare ne il Trovatore al Festival di Salisburgo e a Vienna.
Nel 1980 interpreta il ruolo del titolo in Tosca con Luciano Pavarotti  in una memorabile edizione alla Scala di Milano. Nel 1981 canta per la prima volta a fianco di Alfredo Kraus all’Opera di Roma nel ruolo per lei nuovo di Manon nell’opera omonima di Massenet.
Seguono La vestale di Spontini (Genova 1984), che era stato cavallo di battaglia della Ponselle e della Callas, Armide di Gluck (Bologna 1984), che le attira l’ammirazione della critica francese per la perfetta dizione drammatica, Roberto Devereux di Donizetti (Roma 1988 e Genova 1993).
Il suo repertorio è vastissimo e contempla Verdi, Puccini, Donizetti, Cilea, Gluck, Britten, Janaček, in una continua ricerca, in oltre 55 anni di carriera ininterrotta, di nuovi personaggi e nuove sfide musicali. I capisaldi rimangono Tosca e Butterfly (ciascuna con oltre quattrocento recite), Adriana Lecouvreur e Francesca da Rimini.
A partire dal 1993, si cimenta nell’esplorazione dell’opera del Novecento: la Contessa di Capriccio, la protagonista di La voix humaine, la Governess di The turn of the Screw, Emilia Marty de Il caso Makropoulos e la Kostelnička di Jenufa.
Calca le scene fino ai primi anni del XXI secolo, dedicandosi poi all’insegnamento presso l’Accademia di Musica Chigiana di Siena, l’Istituto Musicale Vecchi-Tonelli di Modena e la Nuova Università Bulgara di Sofia. Fa parte inoltre della giuria di diversi prestigiosi concorsi in tutto il mondo.
Raina Kabaivanska ha ricevuto i seguenti premi operistici internazionali: Vincenzo Bellini (1965), Viotti d’Oro (1970), Puccini (1978), Luigi Illica (1979), Claudio Monteverdi (1980), il premio dell’Accademia Medici – Lorenzo il Magnifico, Firenze (1990), il Gran premio ‘Una vita dedicata alla musica’, Venezia (2000).
Nel 2002 Raina Kabaivanska costituisce un fondo nella Nuova Università Bulgara che assegna borse di studio nazionali e internazionali per lo studio del canto lirico.
Onorificenze:
Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana — 2000
Commandeur de l’Ordre des Lettres et des Arts della Repubblica Francese-2011
 

Vissi d’arte. La grande opera di Raina Kabaivanska
Terra e Identità editore, Modena

Il libro Vissi d’arte è stato pubblicato a Modena alla fine del 2014. Modena è la città dove Raina Kabaivanska vive da quando si è sposata con il modenese Franco Guandalini (il quale peraltro nel libro narra del loro primo incontro, avvenuto proprio sulle scene di Tosca, quando Raina debuttava nel personaggio che sarebbe diventato il suo per eccellenza e Guandalini affiancava alla professione di farmacista l’impegno di registra teatrale).
Pensato come omaggio per gli ottanta anni dell’artista, il volume raccoglie ricordi, testimonianze e auguri di amici e colleghi, saggi musicali e discografici, fotografie inedite a colori (gentilmente fornite da Giulia Zuccheri del Teatro Verdi di Trieste). La lunga carriera di Raina Kabaivanska viene quindi ripercorsa sia da un punto di vista tecnico, con il brillante saggio del musicologo Matteo Marazzi che analizza tutti i personaggi da lei interpretati, sia dal punto di vista umano, attraverso i tanti ricordi dei colleghi. Si apre in tal modo uno spaccato sulla scena culturale della seconda metà del Novecento, con nomi di forte richiamo. Innanzitutto Luca Ronconi. Già costretto a letto dalla malattia, il maestro Ronconi non ha rinunciato a scrivere un toccante messaggio per il libro su Raina Kabaivanska. Le sue parole, brevi ma di rara e commovente intensità, aprono il volume, e sono forse le ultime da lui scritte. C’è poi il bellissimo ricordo di Roberto Capucci, che per decenni ha disegnato i sontuosi abiti che hanno fatto di Raina Kabaivanska anche un’icona di stile. Elio Pandolfi racconta di una Vedova allegra indimenticabile, Franca Valeri di una Butterfly davanti alla quale «Puccini avrebbe pianto». Scrivono poi Carlo Fontana, Giuseppe Sabbatini, Margherita Palli, Adua Pavarotti. Il celebre critico Dino Villatico ha dedicato a Raina Kabaivanska un brillante testo teatrale, mentre di altri famosi critici come Giorgio Gualerzi e Mario Bortolotto si è deciso di ripubblicare (su loro gentile concessione) qualche saggio d’antan, articoli e commenti usciti su riviste degli anni Settanta e Ottanta, dopo i più importanti successi dell’artista.
Uno spazio è dedicato infine agli allievi di Raina Kabaivanska. Da molti anni infatti Raina si dedica all’insegnamento tenendo corsi di perfezionamento e master classes che sono una vera e propria fucina di talenti. E infatti molti dei suoi allievi sono già in carriera. Qui ne sono stati scelti quattro: quattro giovani che grazie a Raina Kabaivanska stanno calcando con successo le scene dei teatri più importanti del mondo e che su queste pagine hanno voluto esprimerle la loro gratitudine: il tenore Andrea Carè, il mezzosoprano Veronica Simeoni, i soprano Maria Agresta e Virginia Tola.

 

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