26 ottobre. Un mare di ombrelli 🗓

“Debutta l’1 novembre la nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – in collaborazione con la Rai del Friuli Venezia Giulia – “26 ottobre. Un mare di ombrelli” di Gianni Gori. Scritto in forma di radiodramma, per la prima volta – oltre a essere trasmesso sulle frequenze Rai – sarà “rappresentato” nel suo farsi su una scena teatrale. Lo spettacolo avrà così una “doppia anima”, radiofonica e teatrale. Ne sono interpreti Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos, Mariella Terragni, Andrea Germani, Giulio Cancelli assieme a Ottavia Castellacci, Clara Fedi, Edoardo Pahor. La regia teatrale è di Paolo Valerio e quella radiofonica di Mario Mirasola”.

26 ottobre. Un mare di ombrelli foto fornita da Teatro Stabile del FVG

 

 

 

 

 

 

 

Uno spettacolo entusiasmante e non soltanto perchè gli attori in scena sono stati davvero molto bravi, ma perchè ai volti noti da tempo per la loro professionalità, si sono aggiunti anche alcuni più giovani che promettono davvero grandi cose.
Volti di attori talmente conosciuti ed amati da paragonarsi ormai a degli amici, hanno saputo ripresentare un pezzo di storia così importante per la città e per tutti gli italiani che è un’auspicio per tutti quello di portarlo in tournèe per far conoscere a tutta la Nazione un pezzo di storia troppo spesso dimenticata.

“26 ottobre. Un mare di ombrelli” di Gianni Gori, racconta il ricongiungimento di Trieste all’Italia nel 1954 e lo fa proprio attraverso le iniziative che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per festeggiare, insieme a questa ricorrenza, anche il Settantennale della sua fondazione.

Lo spettacolo nasce come doppia rappresentazione, sia radiofonica che teatrale.

In onda sulle frequenze Rai per la regia di Mario Mirasola, e in un’edizione teatrale in Sala Bartoli, con la regia di Paolo Valerio, che ha portato in scena il “dietro le quinte” del radiodramma. Il pubblico in questo modo si è ritrovato immerso nella costruzione radiofonica creando una sinergia di genere.

Splendido e naturale lo spettacolo e la recitazione, al punto da vedere in scena anche il meraviglioso carlino di Falzarano che ha saputo comportarsi con eleganza innata ed ha suscitato una simpatia immediata tra le file del pubblico in sala.

Per questa nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia hanno recitato Fulvio Falzarano nel ruolo di un suocero vedovo che ha vissuto pure con l’uniforme del Kriegsmarine ovvero la forza navale dell’Impero austro-ungarico detta brevemente k.u.k durante la prima guerra mondiale, Maria Grazia Plos corista al Teatro Verdi e moglie e madre degli altri protagonisti, Andrea Germani un insegnante triestino di adozione e marito e padre, Mariella Terragni,  Giulio Cancelli assieme a Ottavia Castellacci, Clara Fedi, Edoardo Pahor nel ruolo di figli, amici e  studenti che, a confronto con le altre due generazioni hanno saputo mostrare uno spaccato ampio di storia ma soprattutto di sentimenti e comportamenti. Dai sorrisi si passava alla commozione e perfino alle lacrime nel sentire la preoccupazione di una madre nell’angoscia dell’attesa di sapere se fosse il figlio suo quello colpito dalla repressione inglese durante i moti rivoluzionari.

Uno spettacolo che come molti altri, attraverso il teatro, ha potuto dimostrare come il tempo ripropone un ciclo di lotta per la libertà del popolo. Il teatro, questo luogo magico che permette a tutti di divertirsi, insegna e mostra attraverso la storia, anche la crudeltà umana, a monito troppo spesso inascoltato .

Nella serata conclusiva il presidente del Politeama Rossetti Francesco Granbassi, ha ringraziato e salutato l’autore Gianni Gori presente in sala, il regista radiofonico Mario Mirasola, ed ha colto l’occasione di invitare sul palcoscenico una parente del sindaco Gianni Bartoli per omaggiarla nel ricordo del padre che tanto ha fatto per la costruzione di questo teatro settantanni fa.

 

Laura Poretti Rizman

 

 

Anno di ricorrenze, il 2024, e di conseguenti occasioni per ricordare, celebrare, imparare.
Stanno andando in scena uno dopo l’altro gli spettacoli e le iniziative che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia realizza per festeggiare il doppio Settantennale del ricongiungimento di Trieste all’Italia e della propria fondazione, avvenute a poche settimane di distanza, nel 1954.
“26 ottobre. Un mare di ombrelli” di Gianni Gori, racconta proprio quell’evento, e contemporaneamente evoca un centenario: quello della radio.
Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli dall’1 al 10 novembre.

«Quella radio che ancora era, in ogni casa, l’osservatorio e la finestra privilegiata sul mondo» ha giustamente commentato Gianni Gori, autore raffinato ed esperto del genere, a cui è stato commissionato il radiodramma che per la prima volta – oltre a essere trasmesso sulle frequenze Rai – sarà “rappresentato” nel suo farsi su una scena teatrale. Una sperimentazione che ha luogo grazie alla collaborazione della Rai – Friuli Venezia Giulia, con cui il Teatro ha avviato una fruttuosa sinergia, presentata lo scorso giugno.

La radio ha compiuto 100 anni il 6 ottobre: quel giorno nel 1924 gli italiani ascoltarono l’annuncio – entrato ormai nella storia – dalla voce di Ines Viviani Donarelli. Da quel momento ha accompagnato ogni istante della nostra storia, certamente anche quelle ore concitate e davvero difficili da immaginare, di attesa del ricongiungimento di Trieste all’Italia.

Nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la RAI Friuli Venezia Giulia, lo spettacolo ha una “doppia anima”, radiofonica e teatrale. Per la regia radiofonica di Mario Mirasola, andrà in onda sulle frequenze Rai e invece in Sala Bartoli, in un’edizione teatrale curata da Paolo Valerio, porterà in scena il “dietro le quinte” del radiodramma: così il pubblico scoprirà i segreti di realizzazione di questo genere creando, a tutti gli effetti, un’interessante sperimentazione di “contaminazione”.

Recitato da un ottimo assieme di interpreti – Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos, Mariella Terragni, Andrea Germani, Giulio Cancelli assieme a Ottavia Castellacci, Clara Fedi, Edoardo Pahor – lo spettacolo fa rivivere al pubblico le memorie e i sentimenti di tre diverse generazioni nell’attesa di un evento importante, atteso da nove anni.
Un insegnante (triestino di adozione), la moglie (corista al Teatro Verdi), un figlio e una figlia studenti prossimi alla maggiore età, un suocero vedovo che ha vissuto pure (con l’uniforme del k.u.k) la “lunga notte” della prima guerra, sono le quattro voci principali che si scambiano il filo narrativo, quattro dei “numerosi” personaggi che si susseguono nelle sequenze del radiodramma.

“Un mare di ombrelli” è l’immagine simbolo della città che, in quella “giornata particolare” sferzata dalla pioggia gelida, si riversa e dilaga verso le rive spinta da una commozione irrefrenabile.

Il progetto “1954-2024: Trieste, l’Italia, il Teatro Stabile” di cui fa parte lo spettacolo “26 ottobre. Un mare di ombrelli” è stato il primo dei tre selezionati fra i progetti speciali del Ministero della Cultura ed ha il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione.

Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli dall’1 al 10 novembre. Biglietti e abbonamenti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it
Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

26 OTTOBRE UN MARE DI OMBRELLI
di Gianni Gori
regia teatrale a cura di Paolo Valerio
regia del radiodramma di Mario Mirasola
con Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos, Mariella Terragni, Andrea Germani, Giulio Cancelli
e con Ottavia Castellacci, Clara Fedi, Edoardo Pahor
allestimento scenico Paolo Giovanazzi
Si ringrazia la Rai Friuli Venezia Giulia per gli elementi di scena
luci Alessandro Macorigh
suono Carlo Turetta
costumi Carola Periatti
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con RAI Friuli Venezia Giulia

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Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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