Cent’anni di Zeno e la coscienza delle dipendenze

Quel vizio del fumo che tormenta Zeno: il Disu fa tappa nelle scuole per parlare della “Coscienza” e delle dipendenze 

Prosegue il progetto divulgativo “Cent’anni di Zeno”, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, con un’iniziativa pensata per le scuole. Circa duecento gli studenti coinvolti e cinque le tappe previste, in Friuli Venezia Giulia, Slovenia, Croazia.

foto di Andrea Chenich

E’ partita lo scorso 19 febbraio da Trieste la seconda parte dell’iniziativa “Cent’anni di Zeno”, un progetto divulgativo del Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Trieste, ideato per celebrare il centenario della pubblicazione dell’opera più nota di Italo Svevo. Mentre nella prima parte il progetto si è rivolto alla cittadinanza, proponendo una serie di incontri multidisciplinari che si sono focalizzati sui vari temi trattati nel romanzo di Svevo, dalla violenza di genere ai risvolti etici della ricerca scientifica, in questa seconda fase l’iniziativa è entrata nelle scuole, per incontrare oltre 200 studenti delle classi quinte di cinque istituti superiori del Friuli Venezia Giulia e delle vicine Croazia e Slovenia. Con il titolo “Qual è il problema di Zeno? E io, ho un problema?”, gli incontri si sono concentrati su un tema che tocca direttamente ragazze e ragazzi in un’età molto delicata per il loro sviluppo, quello delle dipendenze. Ma l’hanno fatto utilizzando uno strumento insolito, la letteratura: nel romanzo di Svevo infatti il protagonista Zeno Cosini, alter ego dello scrittore, combatte per liberarsi dalla dipendenza dal tabacco. L’approccio psicologico e psicanalitico a questo problema riviste un’importanza tale ai fini del romanzo da costituire un capitolo a parte: proprio da qui si è deciso di partire, con l’idea di mettere a fuoco insieme agli studenti quali sono i meccanismi che portano a una dipendenza e quali le possibili contromisure. Per farlo sono stati affiancati un’esperta di letteratura, Magda Indiveri, saggista e docente di italiano e latino ora in pensione, e un educatore professionale specializzato in dipendenze giovanili, Teo Verdiani. Gli incontri, dal titolo “Qual è il problema di Zeno? E io, ho un problema?” dopo essere stati proposti a Trieste, a una sessantina di studenti del Nautico-Galvani, ora faranno tappa al polo liceale Dante Alighieri di Gorizia, al liceo Leopardi-Majorana di Pordenone, al ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria e alla Scuola media superiore italiana di Fiume. Il progetto del Disu, che vede la partecipazione di studenti-attori dell’Università di Trieste e interpreti in Lingua dei segni italiana Lis, è stato finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e si avvale della direzione scientifica di Tiziana Piras, docente di letteratura italiana, e di Helena Lozano, docente di lingua spagnola. Partner del progetto sono il Consiglio Regionale ENS (Ente Nazionale Sordi) FVG APS-ETS, ALT Associazione dei cittadini e familiari per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze di Trieste, Teatro Degli Sterpi APS, MAJA Società cooperativa – Kulturna zadruga e SISSA, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. “Parlare di dipendenze partendo dal romanzo “La Coscienza di Zeno” è utile perché si tratta d’un approccio insolito, che va ad agevolare lo scambio e la riflessione partendo da un terreno comune – commenta Teo Verdiani -. Lavorare sulla propria narrazione, anche prendendo spunto dalla letteratura, è uno dei migliori antidoti alle dipendenze: perché, come nel caso di Zeno, è solo quando si riesce a ricompattare il proprio io con la sua ombra che ci si comprende”.

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