“El Nostro Angelo”
dal 17 al 27 ottobre 2024
al Teatro Orazio Bobbio
Via del Ghirlandaio, 12 – Trieste
scritto e diretto da Davide Calabrese
con Ariella Reggio, Adriano Giraldi, Maurizio Repetto, Marzia Postogna, Anselmo Luisi, Enza De Rose e Giacomo Segulia
scene e costumi di Andrea Stanisci
direttore musicale Anselmo Luisi
musiche Enza De Rose e Anselmo Luisi
disegno luci di Francesco Orrendo
fonico Jiri Flego Snabl
assistente alla regia Daniela Vidali
foto Mario Bobbio
produzione La Contrada – Teatro stabile di Trieste

Quelle ali … aspettate di vederla con le ali?
Carola ambisce allo slittamento verso la pensione, sancita dalla crescita delle grandi ali bianche, ma il tempo è ancora lontano e deve lavorare ancora a lungo per guadagnarsi il meritato riposo, ovviamente ogni riferimento a fatti o a persone è puramente casuale.
Per l’angelo in questione, che guarda caso cede il titolo nel nome al personaggio protagonista, questo compito in realtà risulterà più difficile del solito però, perchè dovrà far di tutto per fargli comprendere l’importanza della vita.
Per il creatore dello spettacolo invece, si tratterà di mantenere in equilibrio moltissimi aspetti della vita artistica. Principalmente una storia mai raccontata, un omaggio al centennale della nascita della radio, microfonatura d’epoca, scene e costumi eccezionali, direzione artistica e musicale degna di un gruppo comico musicale-teatrale con repertorio Showtunes, effetti sonori che ci riportano ai primi effetti creati per il sonoro del cinema, cambi d’interpretazione repentini, volontà di portare il pubblico ad immedesimazione in scene già vissute in spettacoli famosi, gli strumenti dal vivo e molto altro ancora, e non da ultimo un equilibrio fonico che raramente si sente a teatro.
Tutto e tutti, dalla scrittura alla direzione, dagli attori alle scene ed ai costumi, dalla musica alla direzione musicale, dal disegno luci alla parte fonica, dall’assistente al fotografo passando per la produzione, ogni singola goccia di questo spettacolo è emozione pura che attraversa ogni animo.
La poesia che pervade con dolcezza il racconto, prende forma di fiocchi di neve che semplicemente, possono rendere magica ogni cosa.
La magia, quest’arte che nel teatro trova la sua espressione più bella, ci porta a sognare o forse soltanto a pensare, a trarre conclusioni. Capiamo dunque così che l’angelo in fondo potrebbe non essere l’angelo, ma il protagonista, che, come ognuno di noi, regista compreso, salva e crea bellezza.
Laura Poretti Rizman

Trieste – Al debutto, al Teatro Orazio Bobbio di Trieste, il 17 ottobre 2024, “El nostro Angelo”, la nuova produzione Contrada scritta e diretta dal noto attore e cantante triestino, un Oblivion, Davide Calabrese, che aprirà ufficialmente il cartellone di Prosa della stagione 2024-2025.
Si tratta di uno spettacolo in musica e in dialetto triestino, che vuole celebrare i 100 anni della nascita della radio. Protagonista, come da tradizione, Ariella Reggio insieme a Maurizio Repetto, Adriano Giraldi, Marzia Postogna, Anselmo Luisi, Enza De Rose e Giacomo Segulia.
In una scenografia, creata da Andrea Stanisci, che ricorda uno studio radiofonico degli anni ’60, gli interpreti sono alle prese con l’adattamento teatral-radiofonico di una storia triestina fantastica: nonostante i duecentocinquantasei anni di onorata carriera, Carola interpretata dalla magica Ariella Reggio, un angelo gentile ed amante della lettura, non possiede ancora i requisiti utili per la pensione. L’occasione per raggiungere l’agognato numero di contributi, rassicura il Comitato degli Angeli alla creatura celeste, è dietro l’angolo; molto presto infatti verrà inviata sulla terra per una missione speciale: salvare Angelo, giovane triestino di buona famiglia, dal suo maldestro tentativo di suicidio dal Molo Audace di Trieste. Pur adottando mille stratagemmi per allontanarlo dal suo proposito, l’unico modo per persuadere Angelo a tenersi stretta la sua vita sarà quello di riportarlo indietro nel tempo, in una Trieste che nessuno riconosce più.
Per festeggiare i 100 anni dalla nascita della Radio, El Nostro Angelo rincorre la messa in scena metateatrale di sette attori chiusi in uno studio di registrazione, alle prese con una storia triestina di straordinaria potenza impregnata di magia, ironia e musica.
A metà strada tra The Greatest Gift di Van Doren Stern, A Christmas Carol di Dickens e Cari Stornei di Carpinteri e Faraguna, passando per La vita è Meravigliosa di Frank Capra e con un tocco di Joe Dante, El Nostro Angelo, è un vero e proprio racconto in musica grazie anche alla direzione musicale di Anselmo Luisi e gli inediti di Enza De Rose che si è ispirata tra gli altri a Danny Elfaman per creare il giusto mood. Gli strumenti della musica dal vivo saranno chitarra, percussioni e tanto pianoforte, una sfida per Anselmo Luisi noto body percussionist.
Proprio come le “carole musicali”, che accompagnavano le danze delle anime del Paradiso dantesco, lo spettacolo fa leva principalmente sull’ascolto. Uno spettacolo teatrale fratello del podcast e cugino del radiodramma, una vera e propria partitura sonora dal vivo realizzata, come i migliori chef, davanti agli occhi e alle orecchie degli ascoltatori. Quando non intenti a suonare o recitare, i sette performer si daranno da fare per costruire con degli oggetti improbabili – dalle grondaie alle conchiglie – che si trovano sul palco, un tappeto sonoro ricco di effetti. Attraverso questi rumori gli spettatori, aiutati dall’immaginazione, vedranno dispiegare davanti loro un mondo vero e proprio, mimato. E naturalmente protagonista sarà, come è nei radiodrammi, la voce, a partire da quella di Maurizio Repetto, attore molto conosciuto e abile podcaster e con all’attivo tanti programmi seguitissimi, che trasporterà il pubblico dai tempi moderni agli anni ’60 per immaginare una Trieste senza Angelo, e far capire così al protagonista che la sua vita ha un senso.
«È la prima volta – commenta il regista, Davide Calabrese – che scrivo un testo “serio”, una sfida che mi sono posto in questa parte della mia vita, quindi emozionato e non vedo l’ora di andare in scena per vedere quale sarà la reazione del pubblico. Sono certo che il debutto di questo spettacolo sarà diverso dagli altri, per me. È uno spettacolo caldo, avvolgente e ritmato, da assaporare anche ad occhi chiusi che per un’ora e venti con la sua storia fantastica lascerà allo spettatore la scelta di bagnarsi gli occhi di commozione oppure di divertimento.»
Un allestimento evocativo a cura di Andrea Stanisci con microfoni d’epoca, segnali luminosi di messa “in onda” e suggeriti “applausi”, l’apporto prezioso delle luci di Francesco Orrendo e l’intervento prezioso, per questo particolare spettacolo intriso di rumori, del fonico Jiri Flego Snabl. Repliche dal 17 al 20 e dal 24 al 27 ottobre (tutte le sere alle 20.30, tranne le domeniche in scena alle 16.30).
La Contrada si avvale del sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste, della Fondazione Foreman Casali e nella realizzazione delle sue attività può contare sulla collaborazione, tra le altre, di istituzioni importanti come l’Ente Regionale Teatrale, la Coop Alleanza 3.0, l’Università degli studi di Trieste.