Il cane, la notte, il coltello

 

L’orologio rimane fermo sulle 5.05
Il ticchettio è crescente.
Fame di sangue come se le ferite agli altri che sono noi ci procurassero nutrimento e bisogno .
Parti di noi diverse e uguali.
Abiti movenze abitudini, diverse .
Piccoloe morti a segnare i nostri modi di uccidere noi stessi.
Siamo zombie alla ricerca della serenità in un tempo che non scorre che non procede.
Un racconto dove l’io femminile si confronti a con quello maschile, la parte giovane di noi con quella vecchia e ognuna di queste parti vuole uccidere l’altra.

Ferite che si riaprono al solo guardarle.
Il cane, l’unico esempio di fedeltà, perfino lui segue i lupi e si accoda al loro branco e ai loro modi.

Porte che rimangono aperte per permettere l’ingresso ad altre visioni attraverso altri personaggi. Luci che da soffuse si proiettano verso il pubblico a indagare su quanto possano riconoscersi.
E infine la sabbia, dirompente, che si insinua dappertutto.

Grande la prova di recitazione che dimostrata dai tre interpreti.

Una notte di agosto, un sogno che diviene incubo in seguito ad un’azione che non andava intrapresa. L’ironia di un fatto di paca importanza come quello di non mangiare le cozze in agosto, diviene e incubo e provoca angosce. La lama di uncinetto Otello riuscirà a chetare l’angoscia quando anche l’ultimo amico fedele ci ha abbandonato?

Siamo tutti affamati.
Viviamo pervasi dalla fame incessante che non riusciamo a placare.
Fame di cibo,d’amore, d’affetto, di potere, d’amicizia. Siamo schiavi della fame. Fame di conoscenza e fame di inviolabilità. Per questa fame siamo costretti ad uccidere noi stessi e gli altri che altro non sono che parte di noi.
Giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, rinasciamo più cinici e più distanti dal centro dell’equilibrio. Diveniamo noi stessi gli zombie che popolano il mondo.

Lo spettacolo rimane in scena al Teatro Stabile Sloveno fino al 31 gennaio 2016.

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© Laura Poretti Rizman

foto©LauraPorettiRizman

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Il Teatro Stabile Sloveno ha iniziato l’anno 2016 con il sorriso degli spettatori più piccoli che negli asili e nelle scuole elementari stanno guardando con grande entusiasmo la nuova produzione per l’infanzia, Piccola scuola per clown dal testo di Friedrich Karl Waechter e nella regia di Renata Vidič. La prima dello spettacolo è andata in scena lunedì scorso e nella stessa settimana il teatro presenterà anche una nuovissima produzione per adulti, sempre attingendo alla letteratura teatrale tedesca contemporanea, ma in questo caso con il carattere più inquietante di un vero e proprio thriller. Venerdì 15 gennaio andrà in scena infatti la prima in abbonamento del dramma contemporaneo Il cane, la notte e il coltello del giovane drammaturgo bavarese Marius von Mayenburg, che verrà messo in scena dal regista e coreografo di fama internazionale Matjaž Farič, in tandem con la dramaturg Staša Bračič.

Il lato grottesco del mondo, incubi urbani, l’assurdo kafkiano acquistano tratti inquietanti, di carattere quasi cinematografico nella successione di brevi e taglienti scene della vicenda del signor M che si ritrova, forse per un avvelenamento da molluschi, in un luogo sconosciuto senza ricordare perchè mai sia piombato in quella città ostile e misteriosa. In questa città vuota si sente spesso il latrare aggressivo di cani in lontananza, tutti gli abitanti sono affamati e armati e tra di loro singolarmente somiglianti, come potrebbe accadere in un incubo. La fame è la questione, anche la caccia all’uomo: la fame è una metafora del vuoto che vuole essere riempito, l’aggressione e la ribellione sono le sue conseguenze.

Marius von Mayenburg, uno degli autori contemporanei tedeschi che vanta più traduzioni in altre lingue, è nato nel 1972 a Monaco di Baviera ed è dal 1999 dramaturg e autore residente della prestigiosa Schaubühne di Berlino.

Il testo Il cane, la notte e il coltello risale al 2008 e andrà in scena al Teatro Stabile Sloveno in prima nazionale nella traduzione slovena firmata da Štefan Vevar. Tutte le repliche dello spettacolo verranno come d’abitudine corredate da sovratitoli in italiano. Questo dramma rappresenta un uomo qualunque, serrato in un labirinto mentale claustrofobico, intrappolato nella situazione senza uscita di un incubo molto reale, nel quale deve combattere per la sopravvivenza all’interno di un vortice di eventi sconvolgenti.

Il testo è scritto per tre attori: il protagonista è il signor M, gli altri due attori devono invece interpretare ciascuno cinque ruoli diversi. Nella produzione triestina il signor M sarà l’attore ospite Tadej Pišek, che il pubblico triestino ha già conosciuto nello spettacolo Trieste, una città in guerra e che ritorna con un ruolo particolarmente sfaccettato. Gli altri personaggi vengono interpretati con grande versatilità da Vladimir Jurc e Tina Gunzek.

I costumi sono stati firmati da Sanja Grčić e dalla sua assistente Kaja Hrovat, il trucco è di Ana Lazovski, la scelta e adattamento del suono e le coreografie sono stati realizzati dal regista Matjaž Farič. Hanno collaborato anche l’assistente alla drammaturgia Ana Obreza e la lettrice Laura Brataševec.

Lo spettacolo andrà in scena dal 15 al 31 gennaio nella sala del Ridotto del TSS, il 1 febbraio invece lo spettacolo verrà replicato per gli abbonati del programma per Gorizia. L’anteprima per giornalisti e ospiti andrà in scena giovedì 14 gennaio alle 20.30. A causa del numero limitato di posti disponibili, la prenotazione è obbligatoria. Per le repliche domenicali è previsto il servizio di autobus navetta. Anche dopo questo spettacolo sarà possibile votare per il premio del Primorski dnevnik.

Prima dell’anteprima di giovedì la sezione triestina della Società alpina slovena presenterà alle ore 19.00 l’apertura della mostra documentaria Tra mare e montagna, che si svolgerà in modo molto articolato, con ospiti, il presentatore Evgen Ban e il canto del coro giovanile triestino Anakrousis.

PRIMA E REPLICHE:

giovedì 14 gennaio, ore 20.30 (prima per giornalisti e ospiti)

venerdì 15 gennaio, ore 20.30 (prima in abbonamento)

sabato 16 gennaio, ore 20.30

giovedì 21 gennaio, ore 20.30

venerdì 22 gennaio, ore 20.30

sabato 23 gennaio, ore 20.30

domenica 24 gennaio, ore 16.00 (con autobus navetta)

venerdì 29 gennaio, ore 20.30

sabato 30 gennaio, ore 19.00

domenica 31 gennaio, ore 16.00 (con autobus navetta)

Teatro Stabile Sloveno

web. www.teaterssg.com

Il Teatro Stabile Sloveno di Trieste

MERCOLEDÌ 13 GENNAIO, ORE 10.30
al Teatro Stabile Sloveno di Trieste (via Petronio, 4)   
 
Presentazione della prima nazionale dello spettacolo:

Marius von Mayenburg
IL CANE, LA NOTTE E IL COLTELLO
regia: Matjaž Farič

Foto fornita dal TSS

e dell’apertura della mostra documentaria Tra mare e montagna organizzata dall’ Associazione Alpina Slovena Trieste

Presenti:
Breda Pahor, presidente del CdA del TSS
Eduard Miler, coordinatore artistico TSS
Matjaž Farič, regista
il cast dello spettacolo IL CANE, LA NOTTE E IL COLTELLO
Marinka Pertot, presidente dell’AAS Trieste

 

TEATRO STABILE SLOVENO
STAGIONE IN ABBONAMENTO PER GORIZIA
  
2h0b1910-7-1-2016-phototonestojko
(945x630).jpgMarius von Mayenburg
Il cane, la notte e il coltello
regia: Matjaž Farič

Lunedì 1 febbraio 2016, ore 20.30
Centro culturale Lojze Bratuž
(con sovratitoli in italiano e autobus navetta)

Un mondo di vampiri, il lato più grottesco della vita attuale, una dimensione onirica e al tempo stesso reale, arricchita da un linguaggio teatrale intrigante e moderno e dalla bravura di tre attori che interpretano undici ruoli: con questi ingredienti il Teatro Stabile Sloveno si presenterà all’appuntamento di febbraio con il pubblico goriziano che lunedì 1 febbraio potrà assistere alla nuova produzione, Il Cane, la Notte e il Coltello di Marius von Mayenburg nella regia di Matjaž Farič.  Mayenburg è attualmente uno dei maggiori drammaturghi tedeschi e artista residente della celebre Schaubühne di Berlino, Farič è un coreografo e regista che ha realizzato questo spettacolo attingendo alle sue diverse competenze.
Il testo parla dell’uomo nella giungla urbana, all’interno di una realtà sovraccarica di impulsi e informazioni, in mezzo ai quali siamo diventati immuni anche nei confronti di quelli che potrebbero renderci la vita più bella e più nobile. Protagonista della storia è il signor M (Tadej Pišek) che si ritrova, forse per un avvelenamento da molluschi, in un luogo sconosciuto senza ricordare perchè mai sia piombato in quella città ostile e misteriosa. In questa città vuota si sente spesso il latrare aggressivo di cani in lontananza, tutti gli abitanti sono affamati e armati e tra di loro singolarmente somiglianti, come potrebbe accadere in un incubo (tutti i ruoli degli abitanti vengono interpretati da Vladimir Jurc in Tina Gunzek). La fame è la questione, la caccia all’uomo la sua conseguenza, come anche l’aggressione e la ribellione.  La dramaturg Staša Bračič ha analizzato nella presentazione dello spettacolo la metafora della fame che è »dolore, un buco, un vuoto. La fame manifesta un bisogno, suscita un desiderio, deve essere saziata. Abbiamo fame, abbiamo sempre fame. Ma sempre di cibo? Nella vita non si necessita solo di cibo che entra dalla bocca, passa per lo stomaco e arriva all’intestino. Si ha fame di compagnia, di affetto, d’amore, di comprensione, di compassione, di contatto. La fame peggiore qui e ora è la fame di essere, avere, (soprav)vivere.”
Lo spettacolo andrà in scena alle 20.30 nella sala del Kulturni center Lojze Bratuž e sarà corredato da sovratitoli in italiano. Il teatro mette a disposizione degli spettatori un autobus navetta gratuito  (Doberdò- in piazza san Martino alle 19.35, Monfalcone- via San Polo presso l’ospedale alle 19.45, San Giovanni di Duino all’incrocio alle 19.50, Iamiano- alla fermata dell’autobus alle 20.00, Gabria- alla fermata dell’autobus alle 20.10, Savogna-presso la farmacia alle 20.15). La biglietteria sarà aperta un’ora prima dell’inizio dello spettacolo (tel. 0481 531445).

Foto: Tone Stojko
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Teatro Stabile Sloveno
web. www.teaterssg.com

 

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