Il testamento del capitano, Massimo Bubola

©Laura Poretti Rizman

MASSIMO BUBOLA

in concerto il 9 maggio

al teatro Verdi di Gorizia

Il re del folk-rock Massimo Bubola venerdì 9 maggio, alle ore 21, al teatro Giuseppe Verdi di Gorizia terrà il primo concerto in cui presenterà il nuovo album IL TESTAMENTO DEL CAPITANO a distanza di 9 anni dal successo di Quel lungo treno del 2005, proprio nel centesimo anniversario dall’inizio del conflitto mondiale.

Ad accompagnare il cantautore veronese sul palco del Verdi in questa prima assoluta del nuovo tour sarà la fedele Eccher Band. Massimo Bubola, voce, armonica a bocca, chitarre acustiche, chitarre elettriche, dobro, sarà affiancato da Lucia Miller, voce, Enrico Mantovani, chitarre acustiche ed elettriche, pedal steel, banjo e dobro, Thomas Sinigaglia, fisarmoniche, Alessandro Formenti, basso elettrico e contrabbasso, e Virginio Bellingardo alla batteria e percussioni.

Il concerto sarà aperto dall’esecuzione di tre brani di Massimo Bubola (Noi veniam dalle pianure, Rosso su Verde e Nostra Signora Fortuna), interpretati dal coro del liceo classico di Gorizia diretto da Manuela Marussi.

Si potranno così ascoltare, per la prima volta dal vivo, le canzoni de IL TESTAMENTO DEL CAPITANO in cui Massimo Bubola riprende e riarrangia, caratterizzandoli profondamente col suo sound e la sua poetica grandi brani tradizionali come: Ta pum, Il Testamento del Capitano, Sul ponte di Perati, Monti Scarpazi, Bombardano Cortina, La tradottae propone anche nuove e intense ballate, che nei testi e nelle sonorità riprendono il tema della Grande Guerra come: Da Caporetto al Piave, L’alba che verrà, Neve su neve, Vita di trincea.

Chiudono il disco le reinterpretazioni di due memorabili brani scritti da Massimo Bubola sul tema della Grande Guerra: Rosso su verde e Noi veniam dalle pianure cantati dal prestigioso coro ANA- Milano, diretto dal maestro Massimo Marchesotti.

Il tutto rivisitato con la sensibilità e l’esperienza di un grande autore, scrittore e musicista, autore di capolavori della canzone italiana e non, come Fiume Sand Creek, Don Raffaè e Il cielo d’Irlanda, solo per citarne alcuni.

«Tante volte mi è stato chiesto perché, negli anni, avessi io stesso scritto tante canzoni sulla guerra e in particolare sulla Prima Guerra Mondiale – spiega Massimo Bubola – riflettendo ho capito che mi è rimasto dentro una sorta di imprinting a partire da queste esperienze infantili, da questo primo approccio alla musica popolare. Ho voluto anche qui unire canzoni tradizionali, che hanno cento anni, con mie canzoni nuove, che hanno un anno di vita, un po’ come in un film che accosta immagini di repertorio e immagini nuove, sotto un’unica regia».

L’album sarà presentato dal vivo venerdì 9 maggio in un concerto al teatro Giuseppe Verdi di Gorizia, via Garibaldi 2/A. Il live inizierà alle ore 21, informazioni al 346/9777966.

MASSIMO BUBOLA

IL TESTAMENTO DEL CAPITANO

Un nuovo disco per il 100° anniversario della Grande Guerra

Eccher Music/Self

6 MAGGIO 2014

Il concerto di presentazione del disco è fissato al teatro Giuseppe Verdi di Gorizia venerdì 9 maggio, alle ore 21.

Il re del folk-rock Massimo Bubola torna a interpretare e rivisitare le canzoni della Grande Guerra con il nuovo album IL TESTAMENTO DEL CAPITANO a distanza di 9 anni dal successo diQuel lungo treno del 2005, proprio nel centesimo anniversario dall’inizio del conflitto mondiale.

Massimo Bubola riprende e riarrangia, caratterizzandoli profondamente col suo sound e la sua poetica grandi brani tradizionali come: Ta pum, Il Testamento del Capitano, Sul ponte di Perati, Monti Scarpazi, Bombardano Cortina, La tradottae propone anche nuove e intense ballate, che nei testi e nelle sonorità riprendono il tema della Grande Guerra come: Da Caporetto al Piave, L’alba che verrà, Neve su neve, Vita di trincea.

Chiudono il disco le reinterpretazioni di due memorabili brani scritti da Massimo Bubola sul tema della Grande Guerra:Rosso su verde e Noi veniam dalle pianure cantati dal prestigioso coro ANA- Milano, diretto dal maestro Massimo Marchesotti.

Il tutto rivisitato con la sensibilità e l’esperienza di un grande autore, scrittore e musicista, autore di capolavori della canzone italiana e non, come Fiume Sand Creek, Don Raffaè e Il cielo d’Irlanda, solo per citarne alcuni.

«Molti di questi brani li conoscevo fin dalla più tenera età, sono stati il mio primo approccio con la canzone, li cantavo con mio nonno, con mio padre, coi miei zii. Tante volte mi è stato chiesto perché, negli anni, avessi io stesso scritto tante canzoni sulla guerra e in particolare sulla Prima Guerra Mondiale – spiega Massimo Bubola – riflettendo ho capito che mi è rimasto dentro una sorta di imprinting a partire da queste esperienze infantili, da questo primo approccio alla musica popolare. La mia prima canzone connessa con questa tematica fu Andrea, che poi cantò FabrizioDe André. Dopo l’album Quel Lungo Treno, Il Testamento del Capitano è la seconda tappa di un percorso nella musica popolare di area veneta. Ho voluto anche qui unire canzoni tradizionali, che hanno cento anni, con mie canzoni nuove, che hanno un anno di vita, un po’ come in un film che accosta immagini di repertorio e immagini nuove, sotto un’unica regia. Un artificio realizzato anche nei due film sulla Prima Guerra Mondiale: Uomini contro di Rosi e La Grande Guerra di Monicelli».

«Queste sono canzoni che ho voluto riportare ad una visione individuale, visto che oramai sono da sempre più un repertorio corale e, contemporaneamente, ho voluto portare alla coralità due mie nuove composizioni Rosso su verde e Noi Veniàm dalle pianure, con l’esecuzione del coro Ana Milano con la direzione del maestro Massimo Marchesotti, per arricchire una letteratura dei canti di montagna e della Guerra, che in Italia è poco visitata – conclude Massimo Bubola – Il Testamento del Capitano è un’altra importante tappa del mio lungo lavoro di rivisitazione e riscoperta delle radici musicali e letterarie del folk di area lombardo-triveneta».

L’album sarà presentato dal vivo in un concerto al teatro Giuseppe Verdi di Gorizia, via Garibaldi 2/A. Il live inizierà alle ore 21, informazioni al 346/9777966.

MASSIMO BUBOLA

IL TESTAMENTO DEL CAPITANO

Un nuovo disco per il 100° anniversario della Grande Guerra

Eccher Music/Self

6 MAGGIO 2014

foto  M.Bubola di Paolo D'adda
foto M.Bubola di Paolo D’adda foto fornita da Francesco Verni

L’album sarà presentato in conferenza stampa alle 11.30 del 30 aprile alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia in via Carducci 2, Gorizia.

Il re del folk-rock Massimo Bubola torna a interpretare e rivisitare le canzoni della Grande Guerra con il nuovo album IL TESTAMENTO DEL CAPITANO a distanza di 9 anni dal successo diQuel lungo treno del 2005, proprio nel centesimo anniversario dall’inizio del conflitto mondiale.

Massimo Bubola riprende e riarrangia, caratterizzandoli profondamente col suo sound e la sua poetica grandi brani tradizionali come: Ta pum, Il Testamento del Capitano, Sul ponte di Perati, Monti Scarpazi, Bombardano Cortina, La tradottae propone anche nuove e intense ballate, che nei testi e nelle sonorità riprendono il tema della Grande Guerra come: Da Caporetto al Piave, L’alba che verrà, Neve su neve, Vita di trincea.

Chiudono il disco le reinterpretazioni di due memorabili brani scritti da Massimo Bubola sul tema della Grande Guerra:Rosso su verde e Noi veniam dalle pianure cantati dal prestigioso coro ANA- Milano, diretto dal maestro Massimo Marchesotti.

Il tutto rivisitato con la sensibilità e l’esperienza di un grande autore, scrittore e musicista, autore di capolavori della canzone italiana e non, come Fiume Sand Creek, Don Raffaè e Il cielo d’Irlanda, solo per citarne alcuni.

«Molti di questi brani li conoscevo fin dalla più tenera età, sono stati il mio primo approccio con la canzone, li cantavo con mio nonno, con mio padre, coi miei zii. Tante volte mi è stato chiesto perché, negli anni, avessi io stesso scritto tante canzoni sulla guerra e in particolare sulla Prima Guerra Mondiale – spiega Massimo Bubola – riflettendo ho capito che mi è rimasto dentro una sorta di imprinting a partire da queste esperienze infantili, da questo primo approccio alla musica popolare. La mia prima canzone connessa con questa tematica fu Andrea, che poi cantò FabrizioDe André. Dopo l’album Quel Lungo Treno, Il Testamento del Capitano è la seconda tappa di un percorso nella musica popolare di area veneta. Ho voluto anche qui unire canzoni tradizionali, che hanno cento anni, con mie canzoni nuove, che hanno un anno di vita, un po’ come in un film che accosta immagini di repertorio e immagini nuove, sotto un’unica regia. Un artificio realizzato anche nei due film sulla Prima Guerra Mondiale: Uomini contro di Rosi e La Grande Guerra di Monicelli».

«Queste sono canzoni che ho voluto riportare ad una visione individuale, visto che oramai sono da sempre più un repertorio corale e, contemporaneamente, ho voluto portare alla coralità due mie nuove composizioni Rosso su verde e Noi Veniàm dalle pianure, con l’esecuzione del coro Ana Milano con la direzione del maestro Massimo Marchesotti, per arricchire una letteratura dei canti di montagna e della Guerra, che in Italia è poco visitata – conclude Massimo Bubola – Il Testamento del Capitano è un’altra importante tappa del mio lungo lavoro di rivisitazione e riscoperta delle radici musicali e letterarie del folk di area lombardo-triveneta».

L’album sarà presentato in conferenza stampa alle 11.30 del 30 aprile alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia in via Carducci 2, Gorizia.

MASSIMO BUBOLA LIVE, Foto fornita da Francesco Verni
MASSIMO BUBOLA LIVE, Foto fornita da Francesco Verni

MASSIMO BUBOLA

Massimo Bubola rappresenta un percorso unico per coerenza, profondità musicale e letteraria nel panorama italiano, nei trentotto anni della sua carriera, ha composto e interpretato venti album e scritto più di 300 brani. Compositore, autore, produttore, arrangiatore, musicista, in questo Massimo ha avuto una visione e un percorso più simile a tanti colleghi d’oltreoceano e d’oltremanica, sviluppando una poetica che miscelava le sue radici nella musica popolare veneta con la nuova letteratura del rock e del folk.
Massimo Bubola nell’intento di creare una vera e propria letteratura del rock anche nel nostro paese, ha fortemente influenzato nel suo percorso a soli vent’anni anche Fabrizio De André, per cui e con cui ha scritto testi e musiche di due storici e importanti album: Rimini e Fabrizio De Andrè ( l’Indiano),con brani, come Volta la Carta, Andrea, Coda di Lupo, Rimini, Fiume Sand Creek, Hotel Supramonte, Franziska, che ormai fanno parte della storia della canzone italiana, oltre alle note ballate Una Storia Sbagliata su Pasolini e Don Raffaè. Proprio sul sodalizio col cantautore genovese ha scritto insieme al critico musicale Massimo Cotto “Doppio lungo addio” (Aliberti Editore, Reggio Emilia-2006).
Autore di molte canzoni portate al successo anche da varie interpreti, fra cui ricordiamo “Il cielo d’Irlanda”, resa popolare da Fiorella Mannoia.
Apprezzato anche per le poesie e testi letterari (nel 1996 ha pubblicato “I sognatori del giorno” e nel 2006 la raccolta di liriche intitolata “Neve sugli aranci”), Bubola ha sempre caratterizzato la propria produzione con versi di grande respiro letterario partecipando anche a reading accanto a Gregory Corso, Lou Reed, Fernada Pivano, Eric Andersen ad altri.
Nel 2008 esce il libro biografico “Il Cavaliere Elettrico. Viaggio romantico nella musica di Massimo Bubola” (edito da Meridiano Zero) scritto da M. Strukul.
“Rapsodia delle terre basse”, il suo primo romanzo, (Gallucci 2009), è una lunga ballata fra la memoria e il sogno che cavalca tre generazioni venete, dai tempi arcaici delle campagne ottocentesche alla modernità post-industriale. Storie raccontate con l’affetto dell’ultimo discendente e l’energia di questi anni elettrici: musicalità e poesia, immaginazione e intreccio vero. Una lunga ballata folk – rock, scritta da un rapsodo cinquantenne con l’amplificatore della sua classicità e della sua eretica gratitudine.

L’autore veronese, nei suoi venti album, fin qui pubblicati, continuerà a sviluppare un percorso personale, che lo porterà alla creazione inoltre di un’epica da ballata anche attraverso i sui ritratti in canzone di personaggi storici come Camicie Rosse ed Uruguay dedicate a Garibaldi, Tina alla fotografa Modotti, Dino Campana allo sfortunato poeta ed altri personaggi Dostoevskij, Annie Hannah su Anna Frank, Eurialo e Niso sui due soldati-martiri dell’Eneide, Fiume Sand Creek sull’epopea dei nativi americani, Una storia sbagliata sulla morte di Pier Paolo Paolini.

Anglista, ha tradotto inoltre e adattato alla lingua italiana canzoni di Bob Dylan come Romance in Durango (B. Dylan/J. Levy) in Avventura a Durango, Willy DeVille Baby Love Me Like You Did Before, Willie Nile Vagabond Moon in Vieni alla Finestra (per l’album “Massimo Bubola / Fado – Cgd, 1982). Tom Petty Into the Great Wide Open in Nel Grande Spazio Aperto (per l’album “Canzoni con il naso lungo” di Cristiano De André / Wea, 1992), di Mike Scott dei Waterboys And a bang on the Ear in E una tirata d’orecchio (per l’album “Diavoli & farfalle” di Massimo Bubola /Cgd, 1999). Ha inoltre tradotto l’opera omnia di Patti Smith “Patti Smith Complete”-Canzoni, riflessioni e diari- 2000-Sperling & Kupfer- Milano).

In alto i cuori, il penultimo album di Massimo, gennaio 2013, si caratterizza per l’intensità emotiva. Al di là della poeticità dei testi, della bellezza delle melodie delle sue ballate e delle sonorità fatte di prestigiose chitarre vintage, quello che colpisce è questa forte cifra interpretativa che fa di Bubola un artista unico nel nostro panorama.
Nel maggio 2013 Massimo inizia il progetto Instant songs col giornale on line repubblica.it in cui ogni mese fino alla fine del 2013 ha composto un brano riguardante la cronaca. Finora sette canzoni sono state pubblicate Quante volte si può morire e vivere (sul caso Aldrovandi), Chi fermerà queste croci (sul femminicidio), Senza Catene, Sopra la Legge, Elegia elettrica in morte di Lou Reed (vedi sito www.instantsongs.it).

Hanno cantano le sue canzoni:

Fabrizio De André, Fiorella Mannoia, Luciano Ligabue, Terry Allen, Lucio Dalla, Chris Barron, Milva, Mia Martini, Roberto Murolo, Roberto Vecchioni ,Massimo Ranieri, Cristiano De André, Loredana Bertè, PFM, Mauro Pagani, Tinkara Kovač, Gang ed altri.

Di lui hanno detto:

“Per me, quando uno ha messo mano a Fiume Sand Creek e Don Raffaè (in panchina Il cielo d’Irlanda) è in regola con il mondo”. Gianni Mura (La Repubblica).

“Massimo Bubola è un talento da preservare. Non c’è nessuno in Italia che fa musica al suo livello, nessuno. Musica e cultura, Bubola non lascia nulla al caso, va dritto al suo scopo.” (Paolo Carù – Il Buscadero).

“Non c’è cantautore italiano che plasmi meglio di Bubola la materia rock” (Ugo Bacci – L’Eco di Bergamo).

Hanno scritto del libro:

…Ecco così Massimo Bubola nelle “terre basse” come un pifferaio magico, aduna una carovana di anime balzane, frutti di un albero che dai lunatici di Cavazzoni al Meneghello di Libera nos a malo, ai rustici del Ruzante (Bubola è originario del Veronese) affonda le ruote nei secoli.
E’ “una cultura delle cose riposte” a pulsare. Un alfabeto custodito sotto la cenere… (Bruno Quaranta- Tuttolibri, la Stampa)

La Bassa veronese di Bubola. Come in una ballata in cui sogni e realtà si intrecciano, Rapsodia delle terre basse ci racconta le storie di un paese nella bassa veronese, popolato da foschi ricordi e strane visioni. E’ il debutto come narratore di Massimo Bubola autore di testi tra i migliori della canzone italiana che ora trascrive sulle pagine di prosa e versi le terre e le acque già cantate nei suoi album. E ancora una volta, grazie alle parole di Bubola, angeli e farfalle, zingari, vagabondi, spose infelici e onesti viaggiatori tornano a vivere sotto il cielo basso della pianura ….(Ranieri Polese – Corriere della Sera)

MASSIMO BUBOLA – DISCOGRAFIA-BIBLIOGRAFIA

MASSIMO BUBOLA HA SCRITTO E INTERPRETATO I SEGUENTI ALBUM

1976
NASTRO GIALLO – Produttori Associati 
Prodotto da R. Dané. Arrangiato da G.P. Reberberi
1979
MARABEL – Philips 
Prodotto da M. Bubola e A. Venditti
1981
TRE ROSE – Fado/Ricordi
Prodotto da F. De André
1982
MASSIMO BUBOLA- GIORNI DISPARI – Fado/Cgd
 Billi Billi*,  Vieni alla finestra**,* Traduzione di “Baby love me like you did before” di Willy DeVille
**Traduzione di “Vagabond Moon” di Willie Nile
Prodotto da M. Bubola e W. David
1989
VITA, MORTE E MIRACOLI – Ricordi 
Prodotto da C. Dentes.
1994
DOPPIO LUNGO ADDIO – Mercury/Polygram
Prodotto da P. Fabrizi
1996
AMORE e GUERRA – Urlo/Cgd
Prodotto da M. Bubola
1997
MON TRESOR – Cgd 
Prodotto da M. Bubola e M. Vignuzzi.
1999
DIAVOLI e FARFALLE – Cgd
Prodotto da M. Bubola e S. Chivilò
2001
GIORNI DISPARI – Eccher Music (ristampa del disco del 1982)
Prodotto da M. Bubola
2001
IL CAVALIERE ELETTRICO (vol. I&II) – Eccher Music/Self distr. (LIVE)
Prodotto da M. Bubola e S. Chivilò
2002
IL CAVALIERE ELETTRICO (vol. III) – Eccher Music/Venus distr. (LIVE)
Prodotto da M. Bubola e K. Oblak
2002
NIENTE PASSA INVANO – Concerti 1997/2002 – Eccher Music, ElleU, CNI/distr. In edicole e librerie
2004
SEGRETI TRASPARENTI – Eccher Music/Self distr.
Prodotto da M. Bubola
2004
IL CAVALIERE ELETTRICO (Vol. IV) – Eccher Music/Edel distr
Prodotto da M. Bubola
2005
QUEL LUNGO TRENO – Eccher Music/Edel distr.
Prodotto da M. Bubola, S. Chivilò e M. Gazich
2006
NEVE SUGLI ARANCI – Eccher Music/Edel distr.
(Otto Poesie, Tre Lettere Musicate, Due Canzoni e Un Racconto Irlandese)
Prodotto da M. Bubola
2008
BALLATE DI TERRA & D’ACQUA – Eccher Music/Self distr.
Prodotto da Massimo Bubola e Simone Chivilò.
2008
DALL’ALTRA PARTE DEL VENTO – Eccher Music/Self distr.
Prodotto da Massimo Bubola e Simone Chivilò.

2010
CHUPADERO- BARNETTI BROS BAND Eccher Music/Universal distr.
(band formata da  Massimo Bubola, Jono Manson, Massimiliano Larocca ed Andrea Parodi)- Eccher Music- Universal
Prodotto da Jono Manson

2013
IN ALTO I CUORI– Eccher Music/Self distr.
Prodotto da Massimo Bubola e Simone Chivilò.

2014
IL TESTAMENTO DEL CAPITANO-Eccher Music/Self distr.
Prodotto da Massimo Bubola

MASSIMO BUBOLA COME AUTORE E COMPOSITORE HA COMPOSTO LE SEGUENTI CANZONI

1978
FABRIZIO DE ANDRE’ – RIMINI 
(è coautore con F. De André dei testi e delle musiche di tutto l’album) – Ricordi
Rimini, Andrea, Sally, Voltalacarta, Coda di Lupo, Parlando del naufragio della London Valor, Tema da Rimini, Folaghe, Zirighiltaggia, Avventura a Durango (quest’ultima tradotta ed adattata in italiano da “Romance in Durango” di Bob Dylan-Jaques Levy)
1979-1980
FABRIZIO DE ANDRE’ e PFM – F. DE ANDRE’ e PFM IN CONCERTO (VOL. 1 e 2) 
(Reinterpretano i brani: Andrea, Voltalacarta, Zirichiltaggia, Rimini, Avventura a Durango, Sally) Ricordi
1980
FABRIZIO DE ANDRE’ – UNA STORIA SBAGLIATA/TITTI 
(è coatuore della musica e dei testi di questo 45 giri) – Ricordi
Prodotto da Massimo Bubola e fabrizio de Andrè
1981
FABRIZIO DE ANDRE’ – FABRIZIO DE ANDRE’ (L’INDIANO)
(è autore con F. De André dei testi e delle musiche di tutto l’album) – Ricordi
Quello che non ho, Canto del servo pastore, Fiume Sand Creek, Hotel Supramonte, Franziska, Se ti tagliassero a pezzetti, Verdi Pascoli
1987
CRISTIANO DE ANDRE’ – CRISTIANO DE ANDRE’ 
(è autore della musica di “Se all’improvviso” ed autore della musica e del testo di “Il cielo non cadrà”) – Ricordi
1988
MILVA – MILVA 
(è autore della musica di “Rapsodie gitane” traduce il pezzo “Vento di mezzanotte”) – Ricordi
AIDA COOPER – VINTI e VINCITORI
(è autore del testo e musica di “Il blues del ventilatore” ed è auore del testo di “I diamanti hanno più charme”)
ADRIANO PAPPALARDO – SANDY 
(è autore del testo e della musica di questo 45 giri) – Ricordi
1990
CRISTIANO DE ANDRE’- L’ALBERO DELLA CUCCAGNA 
(è autore del testo di “Non mi so fermare”, “Eviterò” ed è autore del testo e della musica di “Cattive compagnie” e “Senza famiglia”) – Ricordi
KABALLA’ – PETRA LAVICA 
(coautore dei testi di: “In gloria”, “Il mirto e la rosa”, “Quantu ci voli”, “Sciogli i capelli”, e della musica di “Fin’a domani”) – Cgd
THE GANG – LE RADICI E LE ALI 
(coautore dei testi di: “Ombre rosse” e “Johnny lo zingaro”) – Cgd
FABRIZIO DE ANDRE’ – LE NUVOLE  
(è coautore del testo di “Don Raffaè”)
1991
MAURO PAGANI – PASSA LA BELLEZZA 
(autore dei testi di: “Davvero, davvero”, “Uno”, “Soldato”) – Phonogram
GRAZIA DI MICHELE – GRAZIA DI MICHELE 
(è autore di testo e musica di “Giuramenti” e “Nascondi il tuo amore”) – Wea
FABRIZIO DE ANDRE’ – FABRIZIO DE ANDRE’ CONCERTI 
(reinterpreta i brani: “Don Raffaè”, “Fiume Sand Creek”, “Hotel Supramonte”, “Se ti tagliassero a pezzetti”) Fonit Cetra
1992
CRISTIANO DE ANDRE’ – CANZONI CON IL NASO LUNGO 
(è autore della musica e del testo di: “Canzoni con il naso lungo”, è autore del testo di: “Invincibili”, “Che gran confusione”, “Tutti quanti hanno bisogno”, “Verrà il tempo”, è coautore della musica di: “Che gran confusione”, traduce il pezzo “Into the great wide open” di Tom Petty che diviene “Nel grande spazio aperto”) – Ricordi
THE GANG – STORIE D’ITALIA 
(autore dei testi e musica di: “Kowalski”,”Sesto San Giovanni” e “Il partito trasversale” è coautore delle musiche di: “Il paradiso non ha confini” e “Buonanotte ai viaggiatori”, è autore dei testi di: “Cambia il vento”, “Dove scendono le strade” e “Eurialo e Niso”) – Cgd
FIORELLA MANNOIA – I TRENI A VAPORE 
(è autore di musica e testo di: “Il cielo d’Irlanda” e del testo di “I venti del cuore”) – Sony
MASSIMO PRIVIERO – ROCK IN ITALIA 
(è coautore di “Rose di Romania”) – Dsb
ROBERTO MUROLO – OTTANTAVOGLIA DI CANTARE
(reincide il pezzo “Don Raffaè”) – Cgd
1993
FIORELLA MANNOIA – LE CANZONI 
(raccolta comprendente “Il cielo d’Irlanda” e “I venti del cuore”) – Harpo
1994
FIORELLA MANNOIA – GENTE COMUNE
(è autore del testo e della musica di “Camicie rosse” e del testo di “Che vita sarai”) – Harpo
MIA MARTINI – LA MUSICA CHE GIRA INTORNO 
(reinterpreta i brani “Fiume Sand Creek” e “Hotel Supramonte”) – Rti
FRATELLI DI SOLEDAD -SONG FOR FREEDOM COALITION HOKAHAY!
(“Fiume Sand Creek”)
1995
GANG – MATERIALE RESISTENTE 
(raccolta comprendente il brano “Eurialo e Niso”) – Mercury
VV.AA. – CANTI RANDAGI: TRIBUTO A F. DE ANDRE’ 
(vengono riproposte da artisti diversi le seguenti canzoni: “Coda di lupo”, “Rimini”, “Canto del servo pastore”, “Voltalacarta”) – Cose di Musica
CATTIVE COMPAGNIE – CATTIVE COMPAGNIE 
(traduce ed adatta il pezzo “Wichita” dei Jayhawks che diviene “Padova”)
1996
ANGELO BAIGUERA
(canta con Baiguera “Giovanetto Remator”) – Pdu
1997
TOSCA – INCONTRI E PAESAGGI 
(è autore del testo e della musica di “Pane, vino e lacrime”) – Rca

MASSIMO BUBOLA HA PRODOTTO I SEGUENTI ALBUM

1981
FABRIZIO DE ANDRE’ – UNA STORIA SBAGLIATA/TITTI
(con Fabrizio De André) 45 giri / Dischi Ricordi
1982
DORI GHEZZI – SPEZZACUORI
45 giri / Fado – Dischi Ricordi
1988
MILVA – MILVA
Album (3 brani) / Metronom – Dischi Ricordi
1990
CRISTIANO DE ANDRE’ – L’ALBERO DELLA CUCCAGNA 
(con Vince Tempera) – Ricordi
KABALLA’ – PETRA LA VICA
(con G.De Bernardini) – Cgd
1992
THE GANG – STORIE D’ITALIA – Cgd
CRISTIANO DE ANDRE’ – CANZONI CON IL NASO LUNGO – Ricordi
1995
ESTRA – METAMORFOSI – Urlo/Cgd
1997
ESTRA – ALTERAZIONI – Urlo/Cgd
2002
LUIGI MAIERON – SI VIF  – Eccher / Venus
2003
ARCASTELLA – ELEMENTARE – Eccher / Storie di Note
MORBLUS BAND – MRS MILLER – Eccher / Self
LA SEDON SALVADIE – IL CIL DA L’IRLANDE – Eccher / Self

MASSIMO BUBOLA HA TRADOTTO LE SEGUENTI CANZONI

ROMANCE IN DURANGO (B. Dylan/J. Levy) in AVVENTURA A DURANGO
(tradotta con F. De André per il suo album “Rimini” / Dischi Ricordi, 1978)

BABY LOVE ME LIKE YOU DID BEFORE /Willy DeVille in BILLI BILLI e VAGABOND MOON (Willie Nile) in VIENI ALLA FINESTRA (per l’album “Massimo Bubola / Fado – Cgd, 1982)

INTO THE GREAT WIDE OPEN (Tom Petty) in NEL GRANDE SPAZIO APERTO (perc l’album “Canzoni con il naso lungo” di Cristiano De André / Wea, 1992).

AND A BANG ON THE EAR (Mike Scott) in E UNA TIRATA D’ORECCHIO (per l’album “Diavoli e farfalle” di Massimo Bubola /Cgd, 1999).

LIBRI DI MASSIMO BUBOLA

2000
PATTI SMITH COMPLETE – Canzoni, riflessioni e diari
Traduzione di Massimo Bubola
Sperling & Kupfer
2001
CAMMINI DI LIBERAZIONE
Dalla colpa alla responsabilità
a cura di Guido Bertagna
Edizioni Paoline
2004
CONTAGI #1
Poesie musicate con prefazione di Aldo Nove
(Con Massimo Bubola, Lucio Dalla, Eugenio Finardi, Ivano Fossati, Enzo Jannacci, Roberto Vecchioni…)  Ed. No Reply- Milano
2009
RAPSODIA DELLE TERRE BASSE
Romanzo
Ed. Gallucci- Roma

LIBRI SU MASSIMO BUBOLA

1996
I SOGNATORI DEL GIORNO.
MASSIMO BUBOLA. CANZONI, LETTERE E POESIE
G. Giazzi – P. Vites, Tarab Edizioni
2004
VIAGGIANDO TRA ZINGARI O RE
a cura di Marzio Angiolani
Ed. Zona (Collana AminoaCIDI)- Savona
2006
DOPPIO LUNGO ADDIO
Libro intervista a cura di Massimo Cotto
Fabrizio De André raccontato da Massimo Bubbola
Aliberti Editore- Reggio Emilia
2008
IL CAVALIERE ELETTRICO
VIAGGIO ROMANTICO NELLA MUSICA DI MASSIMO BUBOLA
Libro intervista a cura di Matteo Strukul
Ed. Meridiano Zero – Padova

Bubola_ilTestamentoDelCapitano_cover

MASSIMO BUBOLA
“IL TESTAMENTO DEL CAPITANO”
Un nuovo disco per il 100° anniversario della Grande Guerra
Eccher Music/Self
6 MAGGIO 2014

Prodotto e arrangiato da Massimo Bubola
Mixato da Massimo Bubola e Paco Ronzo

Registrato da Pasquale Ronzo presso gli studi “Le Pareti Sconnesse” di Verona.

Nel disco hanno suonato:

Massimo Bubola: Voce, armonica a bocca, chitarre acustiche, chitarre elettriche, dobro.
Lucia Miller: Voce
Enrico Mantovani: Chitarre acustiche, chitarre elettriche, pedal steel, banjo, dobro.
Thomas Sinigaglia: Fisarmoniche.
Emanuele Zanfretta: Thin wistle.
Piero Trevisan: Basso elettrico, basso acustico
Alberto De Grandis: Batteria e percussioni.

NEVE SU NEVE
BOMBARDANO CORTINA
SUL PONTE DI PERATI
IL TESTAMENTO DEL     CAPITANO
DA CARETTO AL PIAVE
VITA DI TRINCEA
SUI MONTI SCARPAZI
LA TRADOTTA
TA PUM
L’ALBA CHE VERRA’
ROSSO SU VERDE
NOI VENIAM DALLE PIANURE
SONG BY SONG

NEVE SU NEVE

Giorni e giorni di trincea
a scavare gallerie
nere e lunghe come la notte
le mie lacrime per te
nere e fonde come la morte
le mie lacrime per te

E’ una nuova folk-ballad scritta da Massimo che rivisita una delle tematiche più toccanti e commoventi delle canzoni in forma di lettera  e questa è la lettera di un giovane alpino morto in una galleria bombardata sul monte Pasubio che chiede all’amata di venirlo a trovare e le indica il cammino da fare:

In quel bosco mi han sepolto
tra il ruscello e la trincea
pietre ed assi sono il mio tetto
il mio tetto senza te
erba e muschio sono il mio letto
il mio letto senza te

BOMBARDANO CORTINA

Un valzer leggero segue questa drammatica canzone accentuando il contrasto del testo e della musica. Un’antica chitarra folk, un banjo e un dobro disegnano arpeggi che si intrecciano e si inseguono.

Bombardano Cortina, ohilà! 
dicon che gettan fiori ohilà!

SUL PONTE DI PERATI

Quelli che son partiti
non son tornati
sui monti della Grecia
sono restati

Altra commovente canzone con un incedere avvolgente e mesto sulla tragedia della divisione alpina Julia in Grecia nel 1940. La canzone si chiamava in origine “Sul ponte di Bassano” e venne scritta nella Grande Guerra. Lo spirito e lo stile di questa esecuzione è quella di una lenta preghiera, come una carrellata dall’alto su una lunga processione.

Un coro di fantasmi
vien giù dai monti
l’è il coro degli alpini
che sono morti
IL TESTAMENTO DEL CAPITANO

La pedal steel di Enrico Mantovani duetta con la fisarmonica ritmica di Thomas Sinigaglia, in una delle canzoni più popolari del repertorio della Grande Guerra. che vive anch’essa sul contrasto tra musica e testo. La storia è antica e risale ai primi del ‘500, quando il marchese di Saluzzo in fin di vita ad Aversa, dopo l’assedio di Napoli, comandava ai suoi soldati di dividere il suo corpo in quattro pezzi e di consegnare la testa alla madre, il cuore alla fidanzata e e gli altri due pezzi alle sue due patrie, il Saluzzese ed il Monferrato.  In  realtà questo è il percorso di un’antichissima folk-song che ha le sue radici nella trasmissione orale e nelle tante versioni e varianti di questo sacrificio e di questo macabra, ma toccante richiesta. Una grande e antica folk-song trasportata nella letteratura del rock.

DA CAPORETTO AL PIAVE

Da Caporetto al Piave è una gran processione
di sguardi senza meta  e case senza nome
Da Caporetto al Piave è terra di nessuno
se guardi l’orizzonte si vede solo fumo

E’ un altro brano inedito scritto appositamente da Massimo e dedicato ad una pagina oscura e controversa della nostra storia, la ritirata sul fiume Piave dopo la rotta di Caporetto.  La ballata è caratterizzata dal thin wistle di Emanuele Zanfretta  dalla fisarmonica che accompagna una lunga e lenta carrellata cinematografica di immagini di desolazione e rovina.

Da Caporetto al Piave è tutta una colonna
di profughi e sbandati portati via da un onda

VITA DI TRINCEA

E dal telegrafo, gli ordini fioccano, ram bara rara ram
I tacchi sbattono, le fibbie scattano, ram bara rara ram
e c’è un amore dietro ogni angolo, ram bara rara ram
l’amore è nottambulo, il cuore è sonnambulo, ram bara rara ram

R’n’r ballad. Testo ritmico costruito su parole sdrucciole (accentate sulla terz’ultima sillaba) e rime baciate. Un riff la segue lungo tutto il suo percorso, ricamando sotto la voce, come un mantra. Le immagini seguono la vita di un soldato in trincea, come in un film degli anni trenta in bianco e nero, fino al suo tragico epilogo.

Il sole è alto, ho visto un lampo, ram bara rara ram
Il sole è alto, e ho così freddo, ram bara rara ram
è tutto buio e c’è il diluvio, ram bara rara ram
tamburo lento, il cielo è spento,  ram bara rara ram

SUI MONTI SCARPAZI

Quando fui sui Monti Scarpazi
“Miserere” sentivo cantàr,
T’ho cercato fra il vento e i crepazi
Ma una croce soltanto ho trovà,

Brano cantato da Lucia Miller, con la seconda voce di Massimo. E’ una ballata che narra di una sposa trentina che va a cercare il marito sepolto sui monti Carpazi in Romania ( “Scarpazi” è la storpiatura di Carpazi). Proprio in quel paese nel 1917, il brano venne elaborato da giovani soldati trentini arruolati nell’esercito austriaco. Il testo probabilmente è stato riadattato su qualche antica melodia preesistente come succede spesso nelle folk-songs.

LA TRADOTTA

La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più
ma la va diretta al Piave
cimitero della gioventù.

La ballata narra dello spostamento dei soldati verso il fronte. E’ anch’essa una canzone popolare di origini ottocentesche legata al viaggio col trasporto sul treno di lavoratori (il convoglio veniva chiamata “tradotta”) come ad esempio braccianti o mondine. Il treno fu utilizzato per motivi bellici per la prima volta nella guerra di secessione americana e poi per quella franco- prussiana in Europa.

TA PUM

E domani si va all’assalto:
soldatino non farti ammazzàr.
Tapum, tapum, ta pum!
Tapum, tapum, ta pum!

Ta pum è il suono del colpo di fucile e dell’eco che lasciava nell’aria. È una triste ballata elettrica sul senso tragico della guerra e sulla precarietà della vita dei giovani soldati al fronte. Era probabilmente un’antica ballata di minatori, come sempre fagocitata e riadattata a questo evento tragico ed eccezionale. L’arrangiamento ed i ta pum, tornano al suono onomatopeico degli spari sulle vallate.

Cimitero di noi soldà,
presto un giorno ti vengo a trovàr.
Tapum, tapum, ta pum!
Tapum, tapum, ta pum

L’ALBA CHE VERRA’

Lirica ballata sul filone irish già visitato da Massimo nel passato con Jack O’ Leary e Roger Mc Clure. Il brano narra di un ragazzo cresciuto in trincea combattendo nell’esercito britannico sul fronte della Marna:

Son partito da ragazzo
E  son cresciuto qua
Sotto il peso di acqua e cielo
Respirando terra e gas

Quello che lo tiene in vita è la speranza di ritrovare nella terra al ritorno un po’ di libertà e l’affetto dell’amata

Tenendoti per mano
Il vento ti scioglierà
I bei capelli rossi
Nell’alba che verrà

E una nuova speranza di pacificazione per l’umanità

C’è una spiaggia bianca
Dove il mondo riposerà
È lì che voglio andare
Quando tutto finirà

ROSSO SU VERDE

Ho perduto tutti
Mi son perso anch’io
Là nella battaglia
Dolce amore mio

Questo grande classico di Massimo dopo la versione in inglese del folk-singer inglese Allan Taylor del 2009 :“Red on Green”  dall’album Leaving at dawn  (Stockfish records), viene qui storicizzata e cantata come una canzone della Grande Guerra con la meravigliosa versione del coro Ana di Milano con le armonizzazioni vocali del maestro Matteo Andreoni e la brillante e accurata direzione  del maestro Massimo Marchesotti.
E’ una canzone che sta entrando nel repertorio dei cori alpini e cittadini per quanto riguarda le canzoni di guerra, il che era il sogno di Massimo, dopo la canzone Andrea ( Bubola-De Andrè) nel repertorio popolare austriaco-tedesco e Don Raffaè nella canzone napoletana, Zirighiltaggia in quella sarda, senza contare Il cielo d’Irlanda e Volta la Carta, già canzoni molto eseguite e nel repertorio popolare.

NOI VENIAM DALLE PIANURE

Noi veniam dalle pianure su pei monti a guerreggiar
per le nebbie mai sicure che non son quelle di città,
qua su in alto il ferro è rosso e la pietra è bianca e dura
che per noi della pianura fa solo chiesa e funeral.

Eseguito dal coro Ana-Milano con la direzione di Massimo Marchesotti. Un testo naturalmente poetico con l’uso di una lingua e di metafore popolari, in cui Massimo Bubola, egli stesso uomo di pianura, immagina il suo popolo e i suoi cari che si trovavano a lasciare la sicurezza della tranquilla vita di pianura per andare a morire sulle inospitali montagne della Lombardia, del Veneto e del Trentino poco preparati e male equipaggiati, certi in cuor loro che vi sarebbero state scarse possibilità di far ritorno a casa. Questa canzone ha quasi il sapore di una romanza d’opera, ma ha anche la semplicità di una canzone tradizionale del repertorio della Grande Guerra.

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