Vuoi cantare in coro? Osserva prima la bacchetta del direttore d’orchestra!
Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957
Intervista ad ALESSANDRA ESPOSITO
Direttrice di coro e di ensemble, compositrice, organista e pianista
Classica, Contemporanea, Musica antica, Musica sacra
LPR: Buongiorno a ALESSANDRA ESPOSITO direttrice di coro e di ensemble, compositrice e organista. Il suo curriculum inizia con la dicitura: Triestina, classe 1988. Quanto è importante per lei esser nata in questa città?
ALESSANDRA ESPOSITO: Buongiorno cara Laura e grazie per l’invito e per questo spazio che ha deciso di dedicarmi. Rispondo subito alla sua prima domanda.
Più che nascere a Trieste, fondamentale è stata la passione per la musica da parte di tutta la mia famiglia.
Un mio pro-zio Sacerdote, era anche lui un valente organista e mia nonna oltre a suonare la fisarmonica ha da sempre cantato nei parrocchiali ed in quelli amatoriali.
Quindi posso affermare che la mia famiglia è riuscita fin da subito le mie inclinazioni musicali, instradandomi fin da piccola ( più o meno dai tre anni) alla propedeutica musicale, al canto corale e sucessivamente allo studio del pianoforte.
Certamente esser nata in una città come Trieste, con tutte le sue opportunità ha sicuramente completato la mia crescita nel campo musicale.
LPR: Diplomata in Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste ha presentato una tesi dal titolo “La Toccata organistica fra Rinascimento e Settecento Italo – europeo. Origini e sviluppi con cenni all’evoluzione successiva, correlati al percorso storico dell’organaria. L’arte dello stile improvvisativo nel procedere dialettico, costruttivo e a fantasia”. Quando si scrive una tesi ci si immerge nella ricerca e si scoprono moltissime notizie e aneddoti: qual’è stato il suo stupore e la sua soddisfazione maggiore?
ALESSANDRA ESPOSITO: Ricordo che il primo pensiero che arriva alla mente è sempre: “non ci posso credere, sto finendo questo lungo percorso” ed essendo stata questa, la prima di tre stesure di tesi, l’emozione e lo stress non aiutavano di certo.
Ci sono stati anche dei momenti di sconforto, di ansia e insicurezza ma quando il lavoro inizia a procedere e arrivi alla fine, ti senti appagata.
Per quanto riguarda noi musicisti, durante il Diploma finale oltre all’ esposizione della tesi dobbiamo preparare anche la parte concertistica che è il perno principale di tutto l’esame, quindi bisogna saper ponderare bene i due elementi su cui andremo a proporci. Di conseguenza, la complessità del tema scelto deve avere un filo logico anche con la scelta del repertorio da eseguire, e tutto ciò ha richiesto diversi mesi di studio e preparazione.
La ricerca dei materiali inoltre ha previsto molti spostamenti fuori dal Comune di Trieste, in particolare per le informazioni e le foto degli organi presenti nel territorio del Friuli Venezia Giulia oggetto di una ricerca fonica dei registri etc.
Durante queste ricerche ho scoperto talmente tante notizie grazie ai responsabili degli Archivi, ai Sacerdoti delle varie Chiese che avrei potuto scrivere un trattato solo su questo argomento, però, ciò non è stato possibile poiché ho dovuto attenermi alle regole imposte per la stesura della tesi.
La soddisfazione maggiore è stata sicuramente l’interesse della Commissione per la ricerca svolta e il riconoscimento per aver eseguito correttamente tutto il repertorio organistico proposto nel programma eseguito nel novembre del 2013 nella Chiesa Immacolato cuore di Maria dove tuttora svolgo il servizio liturgico all’organo come titolare oltre che nella chiesa di San Bartolomeo a Barcola, sempre a Trieste.
LPR: Diplomata anche in Direzione corale e Composizione corale di I e II livello ambedue con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia e conseguito brillantemente anche il percorso dei 24 CFA per l’abilitazione all’insegnamento.
Non è soltanto una valente professionista, ma anche e soprattutto una eccellente donna che riesce ad esprimere una denuncia di parità di genere, con garbo e gentilezza, con espressività e incisività, sia essa si trovi a dirigere il gruppo di coriste, portanti rigorosamente scarpette rosse, simbolo contro la violenza di genere, in un luogo sacro, che sia in un luogo esclusivo o in un luogo pubblico.
Da gennaio 2018 dirige il Gruppo Vocale femminile “LeSandrine” iscritto all’ Usci Ts, Usci Fvg e alla Feniarco. Cosa prova lei nel dirigere questa e le innumerevoli altre esperienze di espressione corale?
ALESSANDRA ESPOSITO: Descrivere in poche parole cosa provo non è per nulla facile, forse è la domanda alla quale mi trovo un po’ in difficoltà, perché alla base di tutto il perno principale è la forte emozione che pervade il mio animo e di conseguenza è tutto un insieme di sensazioni che sento nel profondo del cuore.
Deve sapere che come prima cosa, secondo me un bravo direttore dovrebbe essere principalmente un bravo psicologo e dovrebbe possedere la capacità di saper leggere nell’animo di ogni corista o allievo.
Quando mi viene proposta la classica domanda “ Ma cos’è un coro?” ed io replico con un “ ma secondo te?” mi viene sempre data questa risposta “ Beh, secondo me è un insieme di voci che cantano insieme” … sì certo, è così, però è puramente una definizione tecnica, anzi, oserei dire un luogo comune.
Un coro non è soltanto un “insieme di voci” bensì un insieme di persone con sensibilità e storie diverse. Al suo interno possiamo trovarne pregi, difetti, limiti, spirito di sacrificio, spirito di servizio o pura soddisfazione personale, umiltà e narcisismo, condivisione e invidia.
Quindi può ben capir la grande responsabilità che mi trovo davanti. Per il direttore non basta solo la preparazione e lo studio della partitura da proporre ai propri coristi ma è proprio la capacità di entrare nel cuore di ogni corista, e saper prima cogliere il loro interesse che non è sempre incentrato solo meramente sulla musica.
Posso dire che la parte più complessa per un direttore è proprio questa; riuscire ad essere un bravo comunicatore, il capitano del vascello “corale” in questo caso.
Concludo affermando che un direttore di coro deve avere alle spalle molta esperienza anche come corista…è fondamentale questa mia affermazione. Essere dall’ altra parte ti permette di comprendere le dinamiche di chi “da voce alla musica corale”, di chi fa vibrare il proprio coropo, di chi si sente immerso in un gruppo, che è fonte di immense armonie.
Di esperienze ne ho veramente tante ma ci vorrebbe una parte dedicata solo per questo punto. A questo proposito vorrei ricordare oltre al mio Gruppo vocale femminile “LeSandrine” anche la collaborazione con il coro laboratorio “The mask choir” formato da diverse compagini corali cittadine che si sono resi disponibili alla preparazione dell’esame finale del Biennio ( da ricordare che sono stata la prima laureata in tempo di Covid 19).
Recentemente oltre al mio coro principale insegno anche presso la scuola di musica Civica fiati di Trieste con il coro “chorus lab under 15 e over 15”.
Sul tema di genere invece ci terrei a dire solo ancora una cosa.
La particolarità del Gruppo vocale femminile “LeSandrine” è che l’organico è composto da donne di diverse età ( dai 18 ai 60 anni) con un bagaglio di storie tutte diverse, con caratteri diversi ma che riescono a diventare una cosa sola grazie al potente canale del canto corale.
La scelta di indossare le nostre famose scarpette rosse è in primis un segnale importante per supportare tutte le donne che purtroppo hanno subito delle violenze e per sentirci in qualche modo più forti lanciando questo segnale di speranza. E’ una scelta che magari per qualcuno può sembrare forse audace ma noi ci crediamo fortemente.
LPR: Una domanda che non andrebbe mai fatta: dovesse scegliere tra l’insegnamento, la direzione e lo sviluppo personale espressivo, dove la porterebbe il cuore?
ALESSANDRA ESPOSITO: Posso rispondere tutte e tre? Sono tutte collegate fra loro. Con l’insegnamento ci si fortifica e si riesce sempre a migliorare costantemente, anche perché le mie fasce di allievi partono da bambini di 7 anni fino alle mie coriste per esempio che arrivano ai 60 anni di età per cui ho un grande arco temporale da affrontare.
La direzione corale come anche l’organo e quindi l’attività concertistica fanno e faranno sempre parte del mio quotidiano e per quanto riguarda il mio sviluppo personale posso dire che è in costante crescita. Come si dice…non si smette mai di imparare e bisogna aggiungo aver sempre l’umiltà di dire fra di noi “nessuno nasce imparato” e di conseguenza nonostante i miei 15 anni di studio ( 10 di organo e 5 di direzione corale) continuo sempre a studiare, ricercare e soprattutto a sperimentare sempre cose nuove.
LPR: Uno dei grandi appuntamenti di questo anno sono stati i concerti di Natale, tra i quali spicca la recente registrazione del “Concerto di Natale 2020” presso il Tempio Mariano di Monte Grisa con la Società Concerti di Trieste. Cosa le ha lasciato questa esperienza che l’ha portata ancora di più alla visibilità cittadina?
ALESSANDRA ESPOSITO: In tempo di Pandemia tutti noi musicisti siamo stati colpiti duramente. Ho dovuto annullare tutti i concerti in programma con il mio gruppo vocale femminile ma poiché mi considero una persona creativa e testarda, mi sono rimboccata le maniche e ho creato l’Ensemble di archi “LeSandrine” ( che prende lo stesso nome del coro poiché alcune musiciste fanno anche parte del gruppo vocale).
Con questo Ensemble strumentale formato da musiciste professioniste, siamo riuscite ad organizzare due meditazioni musicali sul Natale intercalate da alcune letture tratte dall’ Enciclica di Papa Francesco, “ Fratelli tutti”.
Il 19 dicembre 2020 abbiamo avuto l’onore di registrare il Concerto di Natale per la Società Concerti di Trieste.
Questa esperienza mi ha fortificata. Può sembrare scontato ma è stato un momento unico, credo irripetibile, sia per la magia del luogo ovvero il Tempio Mariano sia per le persone che abbiamo incontrato, proffessionali e proffesioniste.
Dai vertici della Società dei Concerti e a tutto il consiglio di amministrazione, ai tecnici e fonici che si sono occupati della registrazione fino al Rettore del Tempio Padre Luigi Moro per la sua gentilezza e disponibilità. Approfitto di questo spazio per ringraziare tutti nuovamente.
Quando si dice “fuori dal tempo e fuori dal luogo” è così che ci siamo sentite tutte quante, quando in quella penombra risuonava soltanto la musica.
Alla fine ci siamo sentite tutte quante più forti e anche più serene nell’affrontare il futuro.
Come mia personlità sono sempre stata una persona semplice e mai presuntuosa per cui sicuramente la visibilità conta molto in questo mestiere, però in primis conta molto la mia professionalità e quello che riesco a comunicare al pubblico sia quando suono che quando dirigo.
LPR: Una domanda di rito, nel ringraziarla per la sua intervista, è la seguente: su cosa sta lavorando in questo periodo? Cosa le riserva il futuro lavorativo?
ALESSANDRA ESPOSITO: In questo periodo molto difficile la musica oltre ad essere principalmente il mio mestiere è anche un porto sicuro quotidiano. Pur avendo molti impegni sto cercando di programmare un calendario di meditazioni musicali in attesa di poter riprendere a proporre concerti in presenza del pubblico. Sicuramente con l’Ensemble di archi “LeSandrine” avremo diversi appuntamenti ( proprio in questi giorni abbiamo ripreso le nostre prove dopo la pausa natalizia) e con il mio Gruppo vocale femminile stiamo continuando a studiare il repertorio attraverso le piattaforme digitali visto che non è possibile per Dpcm potersi incontrare per cantare in presenza. Poi come organista oltre ai miei impegni domenicali come organista titolare presso la Chiesa Immacolato cuore di Maria e di San Bartolomeo a Barcola sto studiando e preparando il repertorio come solista per concerti meditativi all’organo.
Cosa mi riserverà il futuro non lo so… spero in una costante crescita professionale per poter raggiungere tutti gli obbiettivi che da tempo mi sono prefissata.
La ringrazio ancora dell’invito e di questo spazio che ha voluto dedicarmi
Alessandra
intervista Laura Poretti Rizman