Intervista ad Olivia Siauss 🗓

 
Olivia Siauss fotografata da Laura Poretti Rizman

 

Love for Trees
Personale di Olivia Siauss
dal 22 settembre al 6 ottobre
Dalle 9 alle 19
Edilarea
Via Ghega 2/G
Trieste

 

 

 

 

 

 

Olivia la conosco da tempo.
Innumerevoli sono le sue partecipazioni in collettive e mostre personali.
Ho già avuto modo di intervistarla nel 2016 in occasione di una sua precedente personale e in questa esposizione attuale ritrovo parte del mio dire “autunnale” ma che in realtà sono i colori che le appartengono. Lei appare come una soave signora che può sembrare fragile apparentemente sviati dalla dolcezza dei suoi modi e della sua voce, ma nel scoprirla si afferma la nitidezza del suo carattere, risoluto e deciso, come i colori e le forme che esprime attraverso la sua pittura ed in questo contrasto si evidenzia tutta la sua forza artistica e personale.
Gli alberi sono il suo tema ricorrente, ed io oggi scopro esser stati nel suo percorso un importante punto di riferimento e di protezione fin quando, da bambina al segnale d’allarme durante la seconda guerra mondiale, scappava con il papà nel bosco e nel suo immaginario sviluppava una sicurezza data da questi giganti buoni a protezione delle incurie che potevano arrivare dal cielo.
Rosso dunque in predominanza, in questa mostra ma, anche in questo caso,  non appartiene al dolore o alla passione, specifica Olivia, bensì al colore meraviglioso delle foglie di questi amici Alberi. Il rosso dunque che si alterna con il giallo caldo tendente all’arancione ed al marrone. Un autunno ricorrente, a volte più solare, a volte più in penombra, ma che accompagna un cammino.
Nei quadri, come un tempo si intravedevano castelli, si intravedono case a volte lontane. Rifugi che a volte non appaiono come tali ma che lasciano lo spazio al bosco per proteggere una bimba con il suo papà od un artista con i suoi pensieri.
Spesso nella psicologia  e nell’analisi si tende ad assoggettare gli alberi a degli impedimenti dovuti a persone o ad ostacoli. In questo caso più che mai, l’artista pone il punto sull’accettazione del momento. Un albero in fondo è fermo, radicato alla terra, pur muovendosi nello spazio crescendo giorno dopo giorno.
 
Love for Trees
Personale di Olivia Siauss, foto Laura Poretti Rizman
Love for Trees Personale di Olivia Siauss, foto Laura Poretti Rizman
LPRSalutiamo Olivia Siauss, artista triestina, che in questi giorni espone presso lo spazio di Edilarea in via Ghega 2/G a Trieste.
Cara Olivia, ci racconti in breve il suo percorso di vita a partire dalla particolarità del suo nome.

OLIVIA SIAUSS – Il  nome che porto mi e’ stato dato in ricordo del mio bellissimo zio paterno Oliviero, morto a diciottanni.

La mia vita è  iniziata nel gennaio del 1939 all’inizio della seconda guerra mondiale, periodo trascorso tutto a casa della mia grande nonna Giuseppina Quaiat. Porto un grande rispetto per questa donna che durante la guerra salvava orfani ed aiutava con consigli utili chiunque venisse a chiedere il suo aiuto. La ricordo ancora, seduta fuori il portone della sua casa sulla via dei Porta. Di fronte a noi c’era il Boschetto di Trieste, ora Parco Farneto, che, seppur depauperato per riscaldare la povera gente, era per me fonte di insegnamento e godimento. Era anche rifugio dalle  bombe. Mi è  rimasto dentro per sempre questo scenario di natura mutante che ho sempre inserito nelle mie opere,  peàna (canto corale in onore di Apollo, il cui termine è oggi usato per indicare un discorso di esaltazione) alla natura che, rinnovandosi continuamente, ci dona la speranza della rinascita.
LPRLa seconda domanda che le pongo è in merito al suo percorso artistico. Spieghi ai nostri lettori com’è iniziata la sua passione per la pittura e che percorso ha fatto nell’arrivare fino ad oggi.

OLIVIA SIAUSS – Ho iniziato tardi a dipingere, a trentanni, per impegni di lavoro e sono partita dal disegno a matita dal vero, figurativo, frutto naturale del dono avuto da mio padre, pittore e disegnatore. Per dieci anni fino al 1983 ho fatto incisione in bianco e nero con Righi e Albicocco/Santini a Saciletto di Ruda e Marian Kravos a Trieste. Poi, alla ricerca del colore, dapprima il nudo dal vero, al Museo Revoltella, con Nino Perizi, poi, avendo più tempo, preparavo opere nuove con acrilici su tela e così ho presentato fino ad oggi circa 37 personali a Trieste, Friuli, Austria e Slovenia e opere varie sulle navi del Lloyd Triestino di Navigazione. Ho partecipato ad un centinaio di Mostre Collettive e di Gruppo. Nella mia evoluzione sono passata all’impressionismo astratto con tronchi, rami e foglie. Poi, nel 2003, ho avuto bisogno di raccontare, dipingendo, fiabe, con castelli, feste paesane, lune e alberi. Questi temi sviluppati su carta a mano preparata a gesso ed espressi con un nuovo mezzo, usato a mio modo, i pastelli acquarellabili. Mi sono avvicinata anche al disegno al computer creando opere che sono andate in mostra nel 2019.

Oggi, ormai 85enne,  presento opere piu’ recenti, acrilici di grandi dimensioni, su tela, che sempre parlano con la natura e con gli alberi.
LPROggi è la sede di Edilarea in via Ghega a Trieste, Espone una mostra sul tema degli alberi. Ci racconti l’importanza di questo elemento nella sua vita e cosa ha voluto raccontare attraverso l’esposizione di questi quadri nella mostra a tema.
OLIVIA SIAUSS – Gli alberi ed i loro componenti sono diventati per me l’importante motivo di un gioco serio e impegnativo di composizione e di equilibrio del segno e del colore che, pur variando, diventa la quintessenza di tutta la mia produzione.
LPRHa mai piantato un albero, Olivia? Gli alberi sono citati in moltissime religioni e tantissime discipline meditative o di scrittura, io vorrei citare una tra tutte di Antoni Gaudì chiedendo a lei di proseguire con una forma di scrittura meditativa.
Volete sapere dove ho trovato la mia ispirazione? In un albero; l’albero sostiene i grossi rami, questi i rami più piccoli e i rametti sostengono le foglie. E ogni singola parte cresce armoniosa, magnifica.

OLIVIA SIAUSS – Non ho mai piantato un albero ma ho strappato tanta edera che li soffocava, perchè amo le piante non infestanti e le coltivo con amore. Crescono felici ed io imparo tanto da loro e da tutto ciò  che cresce in natura.

In 85 anni di vita, abituata dal mio lavoro, ho imparato ad osservare uomini, animali e piante, costruendo in me disponibilità,  generosità e  ottimismo e un brivido di humor difetto: testardaggine e amore sviscerato per il nostro dialetto.
LPRRingraziandola e salutandola le chiedo quali sono i suoi programmi e progetti artistici per il futuro.
OLIVIA SIAUSS – Sto riprendendo la mia attività ed i rapporti sociali piano piano dopo qualche anno dedicato alle cure totali alla mia famiglia causa vecchiaia e gravi malattie; questo mese ho presentato le mie opere in ben due mostre e..udite udite..ho prenotato al Tribbio, sede di mie diverse personali, per il 2025, augurandomi di esserci. Grazie a voi, Olivia Siauss.
Intervista, foto e critica Laura Poretti Rizman
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Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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