La leggenda del pallavolista volante

Questo è uno spettacolo che coinvolgerà mio marito, sportivo e tifoso del grande campione nazionale Andrea Zorzi, detto Zorro.

Era questo il mio preconcetto prima di recarmi a teatro, ma allo stesso tempo ero molto curiosa di cosa avrei trovato.

Innanzitutto, il pubblico era composto da una moltitudine di ragazzini, grazie anche alla programmazione offerta alle scuole sotto forma di abbonamento teatrale rivolto ai giovani, ma tra le file di questi adolescenti c’erano anche molti ragazzi che appartenevano a squadre e circuiti sportivi della pallavolo. Nulla di strano dunque che all’apertura dello spettacolo ci sia stato un tifo da stadio o da pallazzetto che dir si voglia.

Lui, il campione, dai suoi due metri e passa d’altezza, era posizionato dietro ad una ipotetica rete, ma la scelta di farlo intravedere come ombra cinese, posizionato sopra una passerella, nel confronto con la minuta ma caparbia e tenace narratrice Beatrice Visibelli, visivamente lo ha fatto sembrare ancor più grande di quello che era.

La scenografia era scarna ma con pochi spostamenti si cambiava la scena ed i giochi di luce e la scelta musicale hanno fatto il resto riuscendo a rendere lo spettacolo perfetto. Nulla di questo sarebbe servito però senza la maestria dell’attrice Beatrice Visibelli e soprattutto senza la simpatia ed il coraggio nel mettersi a nudo del grande campione che ha raccontato, passo dopo passo senza esclusione di colpi, ogni sua emozione ed ogni sua frustazione.

Davanti ad un pubblico così attento e così giovane, raccontare le proprie difficoltà di crescita e di inserimento alla vita è stato quanto di più importante e pedagogico il teatro abbia potuto fare in questa stagione.

Come genitore e fruitore di questa società non posso che sentirmi grata di questa lezione di vita.

La mano cerca la palla e il racconto passa attraverso la scomposizione del gesto. Il racconto si svolge attraverso la sua vita ma anche attraverso il rallentamento di movimenti mimati.

La sua è una storia di sconfitte di nemici, che non sempre portano una maglietta diversa, ma spesso ci appartengono e scorrono vicino a noi nell’affrontare la vita quotidiana.

Zorzi parte dalle sue origini venete, e per raccontarsi, come è giusto che sia, racconta delle sue radici e della sua famiglia, non tralasciando nulla, neppure i piccoli grandi fatti che l’hanno fatto diventare l’uomo che è oggi. Il suo è un racconto nel quale chiunque può immedesimarsi, o attraverso il periodo storico, oppure attraverso le curiosità e le timidezze che la crescita ci pone inevitabilmente davanti.

La sua salvezza è avvenuta grazie allo sport, che ha reso la sua altezza così mal sopportata, un punto a favore.

La squadra, i successi, la carrellata di medaglie d’oro: un elenco di vittorie e successi che in pochi possono vantare raccontati con una semplicità disarmante e soprattutto arricchiti da racconti di umanità intensa. La squadra non è per lui solo fatica e lavoro, ma soprattutto amicizia e rispetto, così come l’amore che è stato unico.

Avrebbe dovuto essere uno spettacolo soprattutto sportivo, pensavo, invece esco da teatro a bocca aperta, convinta d’essermi trovata davvero di fronte ad un Campione.

 

 

Laura Poretti Rizman

La leggenda del pallavolista volante, foto fornita dal Teatro Stabile del FVG

“Il palcoscenico incontra la pallavolo, al Politeama Rossetti il 10 e l’11 gennaio con “La leggenda del pallavolista volante” che ripercorre la straordinaria parabola di uno dei campioni della “generazione dei fenomeni” il campione Andrea Zorzi. Non stanco di affrontare sfide, Zorzi è ora protagonista dello spettacolo che ha anche scritto assieme al regista Nicola Zavagli. Al suo fianco in scena Beatrice Visibelli. Lo spettacolo è ospite del cartellone altripercorsi del Teatro Stabile regionale”.

 

Con “La leggenda del pallavolista volante”, scritto da Nicola Zavagli e Andrea Zorzi (che ne è anche interprete) il teatro sposa ancora una volta il mondo dello sport, nella stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e – dopo le felici esperienze della produzione dedicata all’alpinismo “Paurosa Bellezza” e dello spettacolo sulle Olimpiadi di Berlino di Federico Buffa andati in scena lo scorso anno – dimostra che questi due universi possono intersecarsi e condividere entusiasmi e metafore.

Inserito nel cartellone altripercorsi, “La leggenda del pallavolista volante” andrà in scena il 10 e l’11 gennaio al Politeama Rossetti: Andrea Zorzi detto “Zorro” – il pallavolista due volte campione del mondo e tre volte campione europeo con l’indimenticabile Nazionale di Julio Velasco – sale per la prima volta sul palcoscenico e, grazie alla penna e alla regia di Nicola Zavagli, ci racconta la sua grande avventura. Attorno a lui, la verve esplosiva dell’attrice Beatrice Visibelli disegna un paesaggio narrativo carico di ironica allegria, dando vita alla moltitudine di personaggi che hanno accompagnato la vita e la carriera di questo autentico mito dello sport italiano, inserito a ragione dnella “generazione dei fenomeni” della pallavolo italiana degli anni Novanta.

Un pallone sgualcito diventa il volante che il padre impugnava durante i molti chilometri percorsi nella sua vita d’autista. Le panche dello spogliatoio, dove ci si confrontava, si discuteva e si finiva spesso per litigare, si tramutano nel letto dove un adolescente febbricitante cresceva troppo e sognava di trovare una ragazza. Lo spazio del palco si trasforma in un campo da pallavolo, per rivivere le azioni mozzafiato scolpite nella memoria di tutti, le vittorie leggendarie e le sconfitte ancora brucianti.

Ed ecco dipanarsi un affresco teatrale dove la vicenda personale s’intreccia alla storia e al costume, dove la luminosa carriera di uno sportivo viaggia attraverso la cronaca e la storia di un Paese: dalla campagna veneta degli anni Settanta ai nostri giorni, dai racconti di un’adolescenza complessata, alla formazione di uno sportivo e poi di un campione.

 

Con “La leggenda del pallavolista volante” la Compagnia Teatri d’Imbarco, produttrice dello spettacolo, conferma il suo impegno sul fronte del teatro popolare di ricerca: un teatro che, grazie a un’indagine drammaturgica sempre in divenire e a un dialogo sempre aperto con il suo pubblico, sia capace di coniugare memoria storica e poesia, riflessione civile ed emozione, pensiero e gioco scenico.

In questo caso, il teatro porta in scena lo sport e lo sport porta in scena la vita, con un crescendo di momenti a tratti ironici ed esilaranti, a tratti malinconici o persino drammatici. Attraverso la biografia di un campione che ha segnato la nostra storia sportiva, riscopriamo con leggerezza la filosofia e il potenziale umano dello sport, al di là degli imperativi tecnici, economici e mediatici, con l’idea che nella vita, come nella pallavolo, senza una squadra non si possa arrivare da nessuna parte.

Scritto da Nicola Zavagli e Andrea Zorzi “La leggenda del pallavolista volante” è interpretato da Andrea Zorzi e Beatrice Visibelli e diretto da Nicola Zavagli. Cura i movimenti coreografici Giulia Staccioli, le scene e le luci sono di Orso Casprini.
La produzione è della Compagnia Teatri d’Imbarco.

Teatri d’Imbarco nasce nel 2002 con l’idea di riunire alcuni attori attorno a un progetto curato dal drammaturgo e regista Nicola Zavagli, nel ruolo di scrittore di compagnia, e dall’attrice Beatrice Visibelli.Negli anni è cresciuto un qualificato nucleo organizzativo.
Propone un teatro che incontri il pubblico in maniera trasversale tra generazioni, come strumento formativo di pensiero critico e di coscienza civile.

Lo spettacolo in programma per il cartellone “altri Percorsi” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena mercoledì 10 e giovedì 11 gennaio alla Sala Assicurazioni Generali.

I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile regionale e anche attraverso il sito www.ilrossetti.it.

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