“Claudio Bisio ritorna a Trieste l’8 e 9 febbraio con “La mia vita raccontata male”, da Francesco Piccolo e per la regia di Giorgio Gallione. Uno spettacolo irresistibile che si sviluppa fra musica e parole fra i ricordi e gli eventi che punteggiano l’evoluzione delle nostre vite. Lo spettacolo è fra gli appuntamenti di “Teatro brillante” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia”.
Nel 2003 “I bambini sono di sinistra” di Michele Serra e Giorgio Terruzzi, nel 2005 “Grazie” di Daniel Pennac, nel 2016 “Father & Son” da Michele Serra… e martedì 8 e mercoledì 9 febbraio finalmente “La mia vita raccontata male”.
Claudio Bisio ritorna in scena al Politeama Rossetti nello spettacolo tratto da testi di Francesco Piccolo, pronto a conquistare nuovamente il pubblico grazie alla sua professionalità, allo humour sornione, all’eclettismo e alla magnetica personalità.
Ad accompagnarlo è come sempre Giorgio Gallione regista esperto e sensibile e amico che quasi sempre lo ha diretto nelle avventure teatrali.
“La mia vita raccontata male” è costruito fra parole e musica (Bisio condivide il palcoscenico con Marco Bianchi e Pietro Guarracino, musicisti d’eccezione) e trae linfa dalla ricca produzione letteraria di un ottimo scrittore, Francesco Piccolo, pluripremiato anche per il suo lavoro di sceneggiatore (ha collaborato tra gli altri con Nanni Moretti, Paolo Virzì, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Francesca Archibugi e con Saverio Costanzo per la serie “L’amica geniale”).
Lo spettacolo è una biografia meditata ma anche molto divertente, un catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere, che vuole indicarci che se è vero che ci mettiamo una vita intera a “diventare noi stessi”, quando guardiamo all’indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali. Sono momenti della vita: quella del protagonista, di Claudio Bisio, di ognuno di noi… Questo tipo di evoluzione dell’esistenza infatti accomuna tutti e tutti vi si riconosceranno, talvolta con un po’ di nostalgia, talaltra faticando a trattenere le risate.
E allora ecco dipanarsi la narrazione: dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di calcio all’impegno politico, dall’educazione sentimentale alla famiglia o alla paternità, dall’Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle scelte professionali e artistiche che inciampano in Bertolt Brecht o si intrecciano con Mara Venier… Lo spettacolo si muove in un divertentissimo ping-pong tra vita pubblica e privata, reale e romanzata, e si nutre di ricordi: perché forse nell’esistenza di ognuno non è tanto importante ciò che si è vissuto, quanto piuttosto ciò che si ricorda.
Lo spettacolo propone allora anche una riflessione sull’arte del raccontare e su come il tempo intervenga su quanto rimane delle nostre esperienze, giocando a idealizzare il passato, relegando lontano accadimenti spiacevoli o imbarazzanti, riempiendo di luce invece i momenti più belli.
«Ci sono due tipi di storie che si possono raccontare – spiega Francesco Piccolo – quelle che fanno sentire migliori e quelle che fanno sentire peggiori, ma quello che ho capito è che alla fine ognuno di noi è fatto di un equilibrio finissimo di tutte le cose, belle o brutte; e ho imparato che – come i bastoncini dello shangai – se tirassi via la cosa che meno mi piace della vita, se ne verrebbe via per sempre anche quella che mi piace di più». Per questo, de “La mia vita raccontata male” sapremo riconoscerci in ogni momento ed amare ogni accento.
Lo spettacolo va in scena alla sala Assicurazioni Generali alle ore 20.30 martedì 8 e mercoledì 9 febbraio per il cartellone “Teatro Brillante”. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L’ingresso in sala sarà consentito solo ai titolari di certificazione “Super Green Pass” dotati di mascherina Ffp2. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.
LA MIA VITA RACCONTATA MALE
da Francesco Piccolo
con Claudio Bisio
e i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino
musiche Paolo Silvestri
scene e costumi Guido Fiorato
regia Giorgio Gallione
produzione Teatro Nazionale di Genova