La Scena

Una scenografia molto accurata illustra l’interno di un’appartamento, dove le stanze divise da muri e su livelli diversi, racchiudono varie sfacettature della personalità di chi le abita. In uno spazio piccolissimo trova posizione ogni cosa, ed ogni singolo oggetto è li per parlare di un’argomento specifico. In scena inizialmente troviamo due amiche, Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti, che attraverso la lettura e l’interpretazione di un testo teatrale, dimostrano chiaramente i loro caratteri diametralmente opposti: l’una estremamente metodica e l’altra esageratamente passionale.

Raccontano la loro vita anche quando entra in scena l’ultima conquista di una delle due, Stefano Annoni, il ragazzo in mutande che esce dalla camera dei figli dove si era rifugiato a dormire dopo una notta di passione. Non si fermano neppure di fronte alla sua presenza, ma anzi, lo usano come spettatore alternando il suo ruolo a quello di capro espiatorio a quello di dittatore.

Una commedia che affronta con il sorriso moltissimi lati oscuri del rapporto tra uomini e donne, ma che, grazie ad una serie di domande fatte dal ragazzo alle due donne (Ma si deve recitare per forza? Non si potrebbero cambiare le nostre parti?) lascia nel cuore la speranza che nel futuro, i figli di madri troppo forti e padri troppo deboli, possano modificare e migliore la comunicazione e la qualità di vita di questo nostro vivere quotidiano.

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©Laura Poretti Rizman

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foto©fabio lovino fornita da Il Rossetti
foto©Fabio Lovino fornita da Il Rossetti

“Si apre con La scena – ironica e intelligente commedia scritta e diretta da Cristina Comencini – il 2014 al Politeama Rossetti: uno spettacolo attualissimo, che tratta di relazioni fra sessi e generazioni, interpretato da Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti e Stefano Annoni. La scena – in programma dall’8 al 12 gennaio – è coprodotta da Compagnia Enfi Teatro e dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia”

«Ho sempre pensato di scrivere per il teatro. La mia esperienza di regista-scrittrice mi ha fatto riflettere sulle distanze e le vicinanze tra le parole del cinema, della letteratura, del teatro, sulla possibile contaminazione tra queste diverse forme di drammaturgia» dice Cristina Comencini, autrice e anche regista de La scena, in programma al Politeama Rossetti per la stagione Prosa da mercoledì 8 a domenica 12 gennaio.

Lo spettacolo – coprodotto dalla Compagnia Enfi Teatro con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – vanta un cast che saprà incarnare e valorizzare al massimo l’ironia, la bella costruzione e la sottile analisi del presente che lo connota sul piano della drammaturgia: ammireremo infatti nei ruoli delle protagoniste due attrici di grandi capacità e carisma come Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti, accant alle quali saprà stupirci Stefano Annoni, nel ruolo di un giovane trentenne con cui le due donne innescano un confronto rivelatore.

La trama infatti vuole che due amiche mature si incontrino una domenica mattina, a casa di una delle due per leggere una scena di teatro che una deve recitare l’indomani.
I loro caratteri opposti si rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo: per Lucia (Angela Finocchiaro) attrice, quelle righe raccontano fragilità e temibili tempeste dell’anima; per Maria (la Monti), dirigente di banca separata e madre di due bambini, le tempeste della scena sono allegri ed erotici terremoti interni, occasioni di vita.
Due femminilità opposte. Lucia ha rinunciato alla passione, all’idea di avere un uomo nella vita, si accontenta di amare i personaggi molto più interessanti che incontra sul palcoscenico. Maria invece senza un uomo non può stare, senza fare l’amore, senza illudersi di avere finalmente incrociato “quello giusto”. Come l’ultimo, agganciato la sera prima a una festa in cui ha bevuto troppo, e di cui non ricorda esattamente il nome né l’età ma che – lei sostiene – potrebbe essere proprio l’atteso. Anche se risvegliandosi al mattino, non l’ha più trovato nel suo letto.
Eccolo, invece, apparire in mutande, un giovane ragazzo di meno di trent’anni. Si era messo a dormire nella stanza dei bambini (fuori col padre per il fine settimana) perché la donna, di cui ricorda solo l’esuberanza fisica, russava. Davanti agli occhi esterrefatti di Lucia, il ragazzo la scambia per Maria. Un po’ per liquidarlo, un po’ per divertimento, Lucia interpreta la parte dell’amica disinibita e Maria, rientrata con il caffè, è costretta a recitare il ruolo della sua amica severa e moralista. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo, non regge più e le due gli si rivelano nelle loro vere identità. E il ragazzo chi è? Un giovane uomo cresciuto da una madre imperiosa e assolutista: «Come voi due» rivela lui ingenuamente. Le due donne lo interrogano, lo prendono in giro, gli fanno scuola di vita. Ma non prevedono la sua reazione, la rabbia che ha in corpo, la consapevolezza della sua fragilità e della sua forza senza sbocco.
Su sponde opposte, le due donne e il ragazzo scoprono di vivere nello stesso mondo tutto da rifare perché «il passato sono solo muri sventrati, case terremotate da cui si deve fuggire…», come dice la scena che Lucia deve interpretare, e anche quella che i tre hanno appena recitato insieme sul palcoscenico, che forse resta il solo luogo veramente libero del mondo.

La comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femminili, la scoperta di due donne delle pulsioni, le rabbie e le fragilità di un giovane uomo, la comune ricerca d’amore e di libertà in un mondo mutante sono dunque gli attualissimi temi su cui Cristina Comencini – dopo il successo di Due partite – propone di sorridere ma anche di riflettere attraverso il teatro, guardando alla nostra realtà e alla nostra interiorità con ironia e autocritica.

Cristina Comencini, romana, figlia del regista Luigi Comencini, esordisce al cinema come attrice nel 1969, diretta dal padre in Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano, accanto a Tina Aumont e Maria Grazia Buccella. Laureata in Economia e Commercio con Federico Caffè, lavora per alcuni anni come giornalista economica e ricercatrice. Inizia la carriera di scrittrice nel cinema sceneggiando insieme al padre il film TV Il matrimonio di Caterina (1982) ed il lungometraggio Buon Natale… Buon anno del 1989; è co-sceneggiatrice di Ennio De Concini in Quattro storie di donne (1986) ed autrice insieme a Suso Cecchi D’Amico dei televisivi Cuore e La Storia, entrambi diretti dal padre.
Nel 1988 esordisce alla regia. Del 2005 è La bestia nel cuore, pellicola nominata all’Oscar come miglior film straniero e premiata al Festival del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per l’interprete femminile protagonista, Giovanna Mezzogiorno.
Nel 1991 pubblica Pagine strappate, il suo primo libro, cui seguiranno romanzi di successo.
Attiva anche in campo teatrale, Cristina Comencini esordisce sul palcoscenico nel 2006 dirigendo Due partite, un viaggio nell’universo femminile tratto da un testo scritto di suo pugno ed interpretato da Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi e Valeria Milillo, uno degli eventi di quella stagione poi tradotto anche in linguaggio cinematografico.

Scritto e diretto dalla Comencini, interpretato da Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti e Stefano Annoni La scena vanta le sene di Paola Comencini, i costumi di Cristiana Ricceri, il disegno luci di Sergio Rossi. È una produzione di Compagnia Enfi Teatro con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Lo spettacolo va in scena dall’8 al 12 gennaio al Politeama Rossetti per la stagione Prosa dello Stabile regionale. Da mercoledì a sabato lo spettacolo va in scena alle 20.30. Giovedì anche alle ore 16, mentre domenica la replica è esclusivamente pomeridiana.
Biglietti ancora disponibili presso i punti vendita e i circuiti consueti dello Stabile regionale.

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