L’impresario delle Smirne

Illusione dolce chimera sei tu
che fai sognare in un mondo di rose tutta la vita
Achille Togliani

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Splendida scenografia che contempla l’utilizzo di sezioni e livelli e sapiente l’utilizzo di luci e ombre per mascherare personaggi che vanno e vengono dalla scena, a volte silenti e  mascherati a volte interagendo con altri, ma tutti in un’evidente solitudine che pian piano porta all’unione di una compagnia di esseri umani arrivati alla disperazione nella difficoltà del vivere.

Solamente l’arte e il teatro, in questo caso, riuscirà a salvare le situazioni di astio e depressione più ostinate dovute soprattutto alla carenza di un lavoro.

Un testo molto crudo che rapportato ai giorni nostri fa riflettere moltissimo sulla necessità nella quale in molti si ritrovano, ovvero quella di dover cambiar Stato per poter lavorare, e non soltanto nel mondo dell’arte. La lotta fra i poveri per un tozzo di pane non porta a nulla, come perfino Goldoni insegna, invece l’unione delle forze e la distribuzione dei proventi di un sana collaborazione potrebbe portare un nuovo futuro, sempre che l’amministratore, in questo caso l’impresario, sia persona onesta, altrimenti il rischio di un ripetersi della storia è fin troppo evidente.

Splendida la regia e la recitazione di ogni singolo componente della compagnia; hanno saputo portare il sorriso in questa messa in scena attuale e spudoratamente audace soprattutto negli usi e costumi femminili, ma è evidenza che Goldoni non aveva grossa stima dei comportamenti femminili e seppur ridendoci sopra, spesso li giudicava molto frivoli ed interessati.

©Laura Poretti Rizman


foto fornita da La Contrada
foto fornita da La Contrada

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 “L’impresario delle Smirne” un capolavoro goldoniano al  Teatro Bobbio.

Un classico di Goldoni, “L’impresario delle Smirne”, debutta venerdì 11 aprile, alle 20.30, al Teatro Bobbio, dove resterà in scena fino a mercoledì 16. Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Valzer srl, conta sull’adattamento e la regia, nonché sull’interpretazione di Roberto Valerio affiancato da Valentina Sperlì, Antonino Iuorio e Nicola Rignanese.

Composta nel 1759, “L’impresario delle Smirne”, è una commedia che offre un impietoso ritratto del mondo degli artisti teatrali, ambiente che Goldoni conosce a fondo e può quindi “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione.

Tutto ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione di riuscire a partire per una tournée in Oriente con Alì, un ricco mercante delle Smirne intenzionato a  formare una compagnia d’Opera, e tornare carichi d’oro e di successi. Questo loro atteggiamento li rende facili prede di mediatori ed impresari che li manovrano a loro piacimento mentre loro si perdono a combattere tra loro per un costume più sfarzoso o per le gerarchie di palcoscenico..

Come sostiene il regista, che ha immerso lo spettacolo in una ambientazione anni ’50 con numerosi riferimenti alla filmografia italiana,  “L’impresario delle Smirne”, è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un “divertissement d’ensemble” che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca; ma che allo stesso tempo offre l’occasione per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che importanza ha l’Arte e in modo specifico l’Arte teatrale nella società contemporanea? E che ruolo riveste all’interno di suddetta Arte, l’attore? In quale modo è possibile riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie?”

Sul palco del Bobbio Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio e Nicola Rignanese con Massimo Grigò e Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyel.

Le scene sono di Giorgio Gori, i costumi di Lucia Mariani e il disegno luci di Emiliano Pona

Lo spettacolo, che fa parte dei “titoli rossi” debutta venerdì 11 aprile alle 20.30 e rimane in scena fino a mercoledì 16 aprile, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, domenica e martedì alle 16.30.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 – orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 – orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it).

Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; contrada@contrada.it; www.contrada.it.

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