MARIO SIRONI TRA IL BELLO DELL’ARTE E IL BELLO DELLA NATURA
In mostra trentacinque opere del maestro del Novecento italiano dal 13 aprile al 26 maggio a Palazzo Ricchieri a Pordenone.
Inaugurata al Museo Civico d’arte di Palazzo Ricchieri in Corso Vittorio Emanuele 51 a Pordenone la grande mostra antologica “Mario Sironi. Adoro il bello che mi offre l’arte e la natura”, dedicata all’artista italiano Mario Sironi (Sassari, 12 maggio 1885 – Milano, 13 agosto 1961), uno dei maestri del Novecento italiano che innovarono il panorama delle arti figurative nel Paese, facendo poi scuola a livello internazionale.
L’evento espositivo, che propone trentacinque opere, alcune delle quali tra le più rappresentative dell’artista e della temperie culturale della sua epoca . Tra le opere in mostra, solo per citarne alcune, “La Giustizia e la legge” del 1935-37, “Ritratto di Uomo Anni ‘50”, “Figure Femminili 1948”, “Composizione Grigio-Azzurra fine anni ’40”, Fiat 500 progetto di pubblicità del 1936 circa.
Presentata venerdì 12 aprile al Museo Civico d’arte di Palazzo Ricchieri in Corso Vittorio Emanuele 51 a Pordenone la grande mostra antologica “Mario Sironi. Adoro il bello che mi offre l’arte e la natura”, dedicata all’artista italiano Mario Sironi (Sassari, 12 maggio 1885 – Milano, 13 agosto 1961), uno dei maestri del Novecento italiano che innovarono il panorama delle arti figurative nel Paese, facendo poi scuola a livello internazionale.
L’evento espositivo, che propone trentacinque opere, alcune delle quali tra le più rappresentative dell’artista e della temperie culturale della sua epoca, è organizzato da Pordenone Fiere e Comune di Pordenone con il sostegno della Fondazione Friuli e in collaborazione con NEF Padova. La curatela è di Galleria 56 di Bologna. La mostra sarà aperta al pubblico dal 13 aprile al 26 maggio.
L’anteprima stampa ha visto gli interventi dell’Assessore alla Cultura e Vicesindaco del Comune di Pordenone, Alberto Parigi, del Presidente di Pordenone Fiere, Renato Pujatti e di Alberto Scarpazza della Galleria 56 di Bologna.
Alla vernice serale delle ore 18 sono attesi il Sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani direttore della Fondazione Friuli, Luciano Nonis il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e l’onorevole Emanuele Loperfido.
“Da 5 anni realizziamo con piacere un’iniziativa di arte moderna e contemporanea che coinvolge la città di Pordenone – afferma il presidente di Pordenone Fiere Renato Pujatti. – La mostra di quest’anno dedicata al grande maestro Sironi si colloca in un progetto più ampio orientato a sostenere il ruolo di Pordenone come meta di turismo culturale. Ci teniamo particolarmente a realizzare questi progetti, in collaborazione con il Comune di Pordenone convinti che arte e cultura, ma soprattutto la bellezza debbano rientrare nella mission di Pordenone Fiere”.
“Dopo la mostra del 2018, Pordenone continua il suo rapporto con Sironi – evidenzia l’assessore comunale alla Cultura Alberto Parigi – presentando, però, opere diverse, che costituiscono un percorso nuovo. Abbiamo accolto subito la proposta della Fiera, che è un’occasione, oltre che per ammirare le opere di Sironi, per valorizzare i nostri spazi culturali, in primo luogo il Museo civico d’arte”.
Dopo il successo delle mostre “en plein air” di Bruno Lucchi nel 2019 e di Giorgio Celiberti nel 2020 e la mostra antologica di Umberto Martina del 2022, Pordenone Fiere ha deciso di organizzare una nuova importante mostra dedicata a questo maestro dell’arte moderna e contemporanea italiana.
Sironi è stato anche scultore, architetto, illustratore, scenografo e grafico. Negli anni Trenta ha teorizzato e praticato il ritorno alla pittura murale.
Abbandonati gli studi universitari d’ingegneria per dedicarsi alla pittura, aderì al movimento futurista. Dopo la guerra, a cui partecipò come volontario, iniziò a Milano nel 1922 il movimento “novecentista”, diventandone uno dei capi. Nel contempo collaborava al Popolo d’Italia come disegnatore e critico d’arte. Fu membro del direttorio della Triennale di Milano. La pittura di Sironi, tesa alla rivalutazione dei valori plastici distrutti dall’impressionismo, è fatta di chiaroscuro, volumi e concisione grafica, e si risolve nell’idoleggiamento di una vita eroica e primitiva.
“La mostra a palazzo Ricchieri – spiegano i curatori – non avrà un filo logico propriamente cronologico, ma rappresenterà in modo completo la poliedricità del maestro Sironi con opere pittoriche, anche di grandi dimensioni, dedicate alla decorazione in senso generale e interventi su riviste di satira dell’epoca o pubblicità create per i più famosi marchi dell’epoca”.
Tra le opere in mostra, solo per citarne alcune, “La Giustizia e la legge” del 1935-37, “Ritratto di Uomo Anni ‘50”, “Figure Femminili 1948”, “Composizione Grigio-Azzurra fine anni ’40”, Fiat 500 progetto di pubblicità del 1936 circa.
In occasione del vernissage, i curatori renderanno disponibile il ricco catalogo che accompagna l’evento espositivo, contenente tutte le opere esposte ( Edizioni Cinquantasei, n.72 pagine, prezzo di copertina 15 euro).
La mostra ospitata al Museo Civico d’arte in Palazzo Ricchieri, rappresenta l’inizio di un nuovo percorso di collaborazioni di Pordenone Fiere che nel 2025, proporrà un evento fieristico dedicato all’arte e all’antiquariato con una formula totalmente rinnovata già dal titolo “Alto Adriatico, Arte, Antiquariato”.
Alcune informazioni sulla Galleria arte 56 di Bologna: La Galleria d’Arte Cinquantasei è stata fondata nel 1980 a Bologna da Silvana ed Estemio Serri, con la consulenza artistica dell’allora direttore della Galleria d’Arte Moderna Franco Solmi. Il progetto aveva l’obiettivo di promuovere gli artisti bolognesi fra Otto e Novecento, i componenti della grande Scuola bolognese che va da Luigi Bertelli a Bruno Saetti. Da una ventina d’anni la Galleria si occupa anche del Novecento storico italiano e internazionale con mostre di importanti artisti del periodo (https://www.56artgallery.com/).
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