Ok, il prezzo è giusto!

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Roma, 14 dicembre 2010

Da ottimo commerciante, quale è, il signor Berlusconi è riuscito a recuperare il numero di voti necessari per ottenere la fiducia numerica anche alla Camera dei Deputati, dopo aver incassato quella scontata al Senato.
Non può non venire in mente il format acquistato, non a caso, proprio da una delle reti dell’allora Fininvest – “Ok, il prezzo è giusto!” – nel lontano 1983. Coerentemente con lo stile di tutta una vita, il capo di quelle reti e dell’attuale governo non ha ottenuto la fiducia in base a ciò che ha fatto o che ha intenzione di fare, ma solo grazie all’opera di “convincimento” di alcuni deputati che hanno deciso all’ultimo momento di votare no alle mozioni di sfiducia.
Come succede in ogni campagna pubblicitaria che si rispetti, sicuramente sono state proposte delle “offerte speciali” e sono stati promessi dei “premi” ai più fortunati. Come succedeva per il programma televisivo della Fininvest, il cui successo fu dovuto soprattutto all’entità dei premi in palio, anche in questo caso le offerte saranno state alquanto succulente.
Se nel programma televisivo i premi offerti erano automobili, pellicce, elettrodomestici, arredamenti e viaggi, quali saranno state le “offerte speciali” e i “premi” in palio, per convincere alcuni deputati a cambiare idea? In ogni caso, sembra che il prezzo di questi deputati fosse effettivamente proporzionato ai premi in palio.
Ancora una volta il prezzo era giusto!

L’immagine della politica ha subito un altro colpo durissimo. Agli occhi di milioni di cittadini il Parlamento oggi appare, più che mai, come un grande supermercato, dove coloro che dovrebbero essere i rappresentanti del popolo appaiono, né più né meno, come dei pacchi di pasta in offerta speciale in attesa di essere acquistati.
Sappiamo che non è così. Sappiamo che ci sono anche deputati e senatori degni di essere in Parlamento, ma ciò che oggi sta succedendo alla politica è il frutto di un’opera di devastazione a cui tutti hanno dato il loro contributo, compresi quei milioni di cittadini che hanno preferito “addormentarsi” al dolce suono delle lusinghe berlusconiane, piuttosto che alzare al testa e non perdere il contatto con la realtà. Per non parlare di una sinistra sempre più lontana dalle istanze progressiste che avrebbero dovuto caratterizzarla, perdendosi nel vano inseguimento di un elettorato cosiddetto “moderato” che, invece, quando si tratta di difendere a tutti i costi i propri piccoli interessi tanto moderato non lo è mai stato, accettando spesso e volentieri l’abbraccio discriminatorio dei nuovi fascisti rappresentati dalla Lega Nord.

Nonostante ciò, sappiamo anche che questa politica – che politica non è più da un pezzo – è arrivata al capolinea. Al suo posto una nuova politica – fatta soprattutto di vera rappresentatività e reale democrazia – dovrà farsi spazio. Una politica senza alcun prezzo, di fronte alla quale non c’è affarista che tenga. Una politica finalmente al servizio del bene comune.

PARTITO UMANISTA
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