“Vestigia”: lo scacco della natura.

“Vestigia” è il titolo della mostra dell’artista Giuliana Balbi, inaugurata il giorno 11 novembre presso la Sala Atti della Facoltà di Economia all’Università degli Studi di Trieste.

Si tratta di opere che si sviluppano nella fiber art. Elemento fondamentale quindi è la fibra, in questo caso striscioline di fotografie che la Balbi intreccia tra loro attraverso due tecniche da lei stessa ideate: la fototessitura e il fotointreccio. La forza creativa delle sue installazioni, trasformate in materia percettibile, capace di ospitare la luce, ci fa riscoprire una natura bellissima e imperiosa fatta di colori vivaci e di profumi inebrianti come quelli di Scent’s Dress, un abito che sprigiona essenze di un giardino in fiore. Nei pannelli utilizza la figura simbolica del Vortice per ricordarci l’Energia con cui operano le forze naturali e il fatto che potrebbero irrompere se l’uomo continuasse nell’uso incontrollato di risorse, nell’aumento spropositato dei rifiuti, nel portare all’estinzione intere specie e altro ancora. L’essere umano, infatti, alterato dalle istituzioni sociali e dalla sete di progresso, non esita a violare questa figura planetaria. Sanando il rapporto che aveva con essa potrebbe ritrovare il benessere delle proprie condizioni psicofisiche. Il problema è che la ricerca dell’equilibrio in questo rapporto difficilmente può essere costituita in una società in cui l’eccesso è stato innalzato a sistema. L’artista da qui cerca di aprire un discorso più ampio che investa le attuali problematiche della società e s’iscriva nei fenomeni di globalizzazione dell’economia e nel rapporto Nord-Sud del mondo. L’unico rifugio dell’uomo d’oggi, affranto da disagi esistenziali, rimane il ricongiungimento con la natura e la presa di coscienza  delle sue bellezze. Come disse Joseph Beuys “l’uomo e la natura con animo riunito creeranno un nuovo mondo”.

La mostra è stata curata dalla studentessa di Scienze dei Beni Culturali Giulia Jercog sotto la supervisione del Prof. Massimo De Grassi, docente di Storia dell’arte contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trieste.

Invito a visitare questa  rassegna che resterà aperta fino al 31 marzo 2011 e sarà visitabile telefonando ai numeri 040 5587016/7003 (Al 3396117629 si potranno inoltre prenotare delle visite guidate gratuite)

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