Orlando non fa suonare il corno 🗓

Ottavio acquisisce questo nome in quanto ottavo figlio di una famiglia molto numerosa di un paese veneto, chiamato San Martino, unica frazione del Comune di colle Umberto in provincia di Treviso.

Lo spettacolo presentato al Politeama Rossetti per le sezione della scena contemporanea  racconta la vita di Ottavio Bottecchia, del suo vivere la povertà e la fatica del lavoro, del suo combattere in guerra aggiudicandosi medaglie grazie al suo coraggio ed alla sua forza e resistenza.

Il suo motto “perseverai, resistetti ma soprattutto volli”, rende l’idea perfetta dell’essenza della sua vita che, unita alla sua potenza muscolare e all’amore per la bicicletta, lo porterà in vetta alla classifica dei campioni.

Il regista Riccardo Ventrella è in scena come narratore ed interagisce con l’interprete principale Klaus Martini che veste i panni del campione e con salti temporali scambia battute a cavallo tra l’attualità ed il passato.

Un passato che lascia intravedere molte difficoltà da superare, dall’inizio alla fine della sua vita. Una morte, quella di Ottavio Bottecchia, ancora avvolta dal mistero che pone un dubbio sulla casualità dell’incidente stradale.

Musica dal vivo in scena con Vieri Sturlini alla chitarra. La scena si presenta molto lineare: al centro una bicicletta, alcune sedie e dei cubi; sullo sfondo un telone dove viene proiettata una luce che muta ed un’immagine della torre Eiffel simbolo di due vittorie del tour de France che hanno fatto diventare Ottavio Bottecchia un mito del ciclismo.

Uno spettacolo importante che narra una pagina importante di questo sport, ma affronta anche un contesto storico che attraversa una guerra mondiale  superandola fino ad arrivare alla nascita del movimento fascista.

 

Laura Poretti Rizman

Orlando non fa suonare il corno, foto Filippo Manzini

“A pochi giorni dal debutto nazionale arriva alla Sala Bartoli “Orlando non fa suonare il corno” di Riccardo Ventrella, con protagonista Klaus Martini e Vieri Sturlini alla chitarra. Lo spettacolo coproduzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia intreccia palcoscenico e sport per raccontare la figura eroica e affasicnante di Ottavio Bottecchia, ciclista entrato nel mito, vissuto fra Veneto e Friuli e due volte vincitore del Tour de France”.

Raccontare le vicende dello sport per raccontare le vicende della società. Klaus Martini interpreta “Orlando non fa suonare il corno” di Riccardo Ventrella, con Vieri Sturlini alla chitarra, dedicato a mito e leggenda di Ottavio Bottecchia. Doppio vincitore del Tour de France nel 1924 e 1925, è la quintessenza del ciclismo eroico.

Lo spettacolo è una coproduzione che vede il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in sinergia con il Teatro della Toscana e il Théâtre de la Ville – Parigi e sarà in scena alla Sala Bartoli martedì 13 maggio alle ore 19.30 e mercoledì 14 maggio alle ore 21, nell’ambito del cartellone “Scena Contemporanea”.

Veneto di origine e di dimora nella prima parte della sua vita, friulano nella seconda; contadino, carrettiere, bersagliere ciclista decorato nel primo conflitto mondiale e poi corridore. Patriota prima, valoroso soldato in guerra, di ispirazione socialista poi, Ottavio Bottecchia non fu l’eroe nazionale che il regime fascista immaginava e bramava: questo ha forse a che fare con la sua misteriosa morte avvenuta a seguito di un incidente stradale nel 1927 mentre si allenava sulle strade friulane. 
 
Pure, quella fine precoce e mai spiegata lo ha inscritto in un Olimpo che merita di essere cantato coi mezzi mitopoietici del teatro, in questo monologo polifonico che restituisce anche l’affascinante storia di quella temperie, gli anni Venti, che così tanto cambiò il mondo: dalle trincee alle Olimpiadi di Parigi, dai balletti russi alle avanguardie storiche.

«La mia conoscenza del Friuli è avvenuta soprattutto attraverso la bicicletta. Ho pedalato lì diverse volte e ogni anno partecipo a una manifestazione che si chiama “Inchino al Friuli”, che individuando sempre percorsi diversi mi ha consentito di vedere praticamente tutta questa bella regione. E grazie alla bici conosco anche il trevigiano, la patria di Bottecchia» ha spiegato Riccardo Ventrella, autore del testo che vedremo anche in scena a “raccontare” il mito di Bottecchia, accanto a Klaus Martini. L’attore è stato recentemente apprezzato dal pubblico del Rossetti nello spettacolo di Bob Wilson dedicato a Pessoa.
«Sapere diverse cose dei luoghi – prosegue Ventrella – mi ha consentito di scegliere un taglio soprattutto biografico, ma proiettato sulla storia d’Italia di inizio Novecento, la vicenda di un paese meramente agricolo e perlopiù arretrato, attraversato dal grande dramma della guerra, dove la bicicletta giocò un ruolo importante soprattutto per i meno facoltosi, che diventavano indipendenti nei movimenti, e trovavano nello sport del pedale un’occasione di riscatto sociale in corse infernali, su strade infernali con biciclette infernali. Ecco, cercare di dipingere un quadro di quell’inferno, che pure per qualcuno diventava l’unico paradiso possibile, è stata la mia intenzione di base. Il titolo è ispirato da una bella biografia di Bottecchia scritta qualche anno fa da Claudio Gregori, e vuole essere un omaggio alla resistenza estrema di questi atleti del tempo che fu davanti alla fatica e al dolore».
Uno studio dello spettacolo, sotto forma di lettura per spazi esterni, è stato creato in occasione della giornata d’avvio degli Jeux Poétiques, la manifestazione che il Comune di Parigi, il Théâtre de la Ville e il Club Universitario parigino hanno dedicato a sport e cultura in occasione delle Olimpiadi 2024, e rappresentato in prima assoluta sulla Place du Châtelet: in seguito a Firenze per Piazza dei Teatri e a Tirana per Kosovo/Albania Theatre Showcase.

Dopo il debutto a Firenze pochi giorni fa, lo spettacolo arriva il 13 e 14 maggio alla Sala Bartoli, coprodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che al rapporto fra sport e palcoscenico ha dedicato diverse occasioni di riflessione e di messinscena, come ad esempio “Il muro trasparente”, tuttora in tournée.

Biglietti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e tramite www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

ORLANDO NON FA SUONARE IL CORNO:
MITO E LEGGENDA DI OTTAVIO BOTTECCHIA
scritto e raccontato da Riccardo Ventrella

con Klaus Martini

alla chitarra Vieri Sturlini
 e  con la voce di Jauris Casanova

luci e audio Samuele Batistoni

scene tecnici di palcoscenico della Fondazione Teatro della Toscana

costruzione oggetti Gisella Butera


la bicicletta è stata ricostruita da Simoncini Telai – Castelfiorentino


produzione Teatro della Toscana, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Théâtre de la Ville – Parigi
e la collaborazione di Qendra Multimedia – Prishtina

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Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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