Pensieri e parole

 
Chi è Beppe Servillo? Cercando in rete, se per caso non lo si conoscesse si scopre che è fratello dell’attore Toni Servillo, campano e autodidatta. Debutta nel 1980 con gli Avion Travel, gruppo con il quale collabora ancora come cantante e proprio con questo gruppo vince  con la canzone Sentimento il Festival di Sanremo nel 2000.

E’ autore di molte canzoni interpretate da grandi autrici come Patty Pravo e Fiorella Mannoia, ma  anche autore di colonne sonore, attore cinematografico e teatrale.

Dal 2005 è il frontman del progetto speciale “Uomini in Frac”. Un concerto-omaggio a Domenico Modugno rivisitato in chiave Jazz. Nel progetto sono coinvolti alcuni dei più grandi jazzisti italiani: Danilo Rea, Furio Di Castri, Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Gianluca Petrella, Mauro Negri, Cristiano Calcagnile, Roberto Gatto, Marco Tamburini e vede la partecipazione speciale di Mimmo Epifani e Giovanni Lindo Ferretti.

 “Con “Pensieri e parole” Peppe Servillo, Javier Girotto e una meravigliosa band di musicisti jazz di altissimo livello fanno omaggio a Lucio Battisti. Ne ripercorrono i successi in una serata lontana dai cliché da amarcord ma intessuta di raffinatissime emozioni. Al Politeama Rossetti solo il 13 novembre per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia”.

Ma cos’è stato realmente il concerto?

Ebbene, il teatro era pieno di persone, alcune delle quali fino in seconda galleria. Gli strumenti preparati e le attrezzature musicali erano di gran qualità ed i musicisti sono entrati in scena in silenzio e con modestia disinvolta.

Il protagonista, non ha assunto per nulla il ruolo di prima donna, ma ha fornito la sua voce al pari di un qualsiasi strumento musicale. A turno ognuno di loro aveva la possibilità di esprimere la loro indiscussa bravura e tutti sono stati al pari padroni della scena, cosa che usualmente non avviene ad un concerto.

La qualità musicale era sopra le righe, al pari del timbro vocale di Beppe Servillo: unico e inconfondibile. Ha saputo dimostrarlo soprattutto negli assoli accompagnato dal pianoforte.

Gli arrangiamenti era davvero particolari e gli strumenti a tratti “cantavano” concludendo le canzoni.

Applauditi e richiesti per un bis, che non è stato negato, hanno concluso una serata che raggiungeva il suo scopo nel far portare a casa un buon ricordo ma soprattutto una nostalgia del grande Lucio.

 

Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni

Laura Poretti Rizman

 

 

 

 

Pensieri e parole carpi-foto fornita dal Teatro Stabile FVG

«Popolare e sofisticato, italiano e solitario, costruttore e inventore di una canzone che resta intimamente patrimonio di tutti, incrociando sensibilità e pensieri musicali diversi. Cantare nuovamente le sue canzoni, da Mogol a Panella, è la possibilità per noi di rileggere una nostra storia minore e quotidiana che tanto ci suggerisce e commuove» Peppe Servillo condensa in poche, semplici parole il suo approccio a Lucio Battisti, cui è dedicato “Pensieri e parole” il nuovo spettacolo che lo vede – assieme a uno straordinario assieme di musicisti – ripercorrere il più amato repertorio del grande cantautore.

“Pensieri e parole” è ospite del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per il cartellone altripercorsi e va in scena al Politeama Rossetti soltanto lunedì 13 novembre alle ore 20.30.

Lo spettacolo nasce dall’inarrestabile voglia di “continuare assieme” – dopo le esperienze di “Uomini in frac” su Modugno e di “Memorie di Adriano” dedicato a Celentano – sentita da Servillo e dai suoi eccezionali compagni di viaggio: Javier Girotto al sax, Fabrizio Bosso alla tromba, Furio Di Castri al contrabbasso, Rita Marcotulli al pianoforte, Mattia Barbieri alla batteria… musicisti che non necessitano ulteriori presentazioni: dicono tutto di sé fin dalle prime loro note sul palcoscenico.

Ed allora ecco “I giardini di marzo” e “Amarsi un po’”, “Emozioni” e “29 Settembre”, “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi” e “Il mio canto libero”: una ventina fra i brani più e meno noti di Lucio Battisti si succedono in una serata che – va evidenziato – è un omaggio seducente e per palati raffinati. Niente a che fare con banalità da “amarcord”, assolutamente fugato ogni rischio di proporre delle “cover”… Le canzoni, le parole, il pathos ci sono tutti, ritornano perfettamente e fanno vibrare gli spettatori, ma sono reinventati in un tessuto complesso e incantevole di arrangiamenti sapienti e audaci, di giochi polifonici dove combinazioni strumentali e dinamismo sembrano stupire attraverso infinite architetture.

D’altra parte non poteva che essere così se la voce ed i musicisti sul palco rappresentano la créme del jazz e dell’interpretazione: carismatici, originali, suadenti. Li descrive bene il colto Pier Giorgio Camaioni: «Peppe Servillo che scandisce – quasi sillabandola – ogni parola, e si muove sul palco con l’eleganza selvatica di un condor; Fabrizio Bosso essenziale nei suoi geniali lampi dorati di jazz; Furio Di Castro (il Professore, gli danno del voi e del lei) che col contrabbasso ben puntato fa da baricentro; Mattia Barbieri con la sua batteria, giustamente misurato ma prezioso nel tourbillon di ritmi; Rita Marcotulli, il pianoforte che in Battisti non sapevi… l’avesse avuto lui una così; Javier Girotto che dà i tempi e ciclicamente si fonde con la chimica di Bosso: jazz inventato di notte e poi scritto, organizzato, rigoroso, perfino con tracce di Settecento, di Bach veloce, di Blues, di Cacerolazo…»

Sapori latini, avvolgenti, commoventi che si intrecciano – senza soffocarla, anzi espandendola – all’originalità compositiva di Battisti e valorizzano i suoi testi, che ancora riescono a toccare il cuore della platea, raffigurando emozioni universali, malinconiche solitudini, brividi d’amore. E così parole e melodie dissolvono i confini e i pregiudizi fra generi e aprono al pubblico l’abbraccio della poesia e della grande musica.

Protagonisti in scena sono dunque Peppe Servillo (voce), Javier Girotto al sax, Fabrizio Bosso alla tromba, Furio Di Castri al contrabbasso, Rita Marcotulli al pianoforte, Mattia Barbieri alla batteria. Gli arrangiamenti sono di Javier Girotto il tour è a cura di ATER-Associazione Teatrale Emilia Romagna.

“Pensieri e Parole – Omaggio a Lucio Battisti” va in scena per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti lunedì 13 novembre alle 20.30.

I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile regionale e naturalmente anche attraverso il sito www.ilrossetti.it. Attraverso gli stessi canali si possono acquistare ancora molte tipologie di abbonamento alla Stagione del Teatro Stabile che proseguirà il 16 novembre con il musical “Green Day’s American Idiot” e sabato 18 con il concerto di Ute Lemper.

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