Non c’è da meravigliarsi se il pubblico triestino ha applaudito a lungo Sebastiano Lo Monaco.
Non bisogna meravigliarsi perchè quest’uomo è soprattutto un grande attore, e da grande attore istrionico, come lui stesso di definisce con un sorriso, ha saputo da sempre comportarsi con il pubblico, interpretando mirabilmente i suoi ruoli, ma soprattutto intrattenendo il pubblico in dialoghi sul teatro e sul comportamento teatrale stesso.
Sebastiano Lo Monaco non si fa dimenticare negli anni anche per questo. Memorabile la sua performance di mezz’ora a fine spettacolo di molti anni fa, semplicemente per ricordare che il cellulare a teatro va spento.
Si ferma Sebastiano Lo Monaco, e fulmina con lo sguardo chi si alza dal suo posto, durante lo spettacolo; lui è sempre presente a quello che succede tra le file, senza però mai abbandonare il ruolo che sta interpretando.
E nell’interpretare Pietro Grasso ha saputo trasmettere la naturalezza di un vivere la connivenza e l’omertà in un paese che, anche quando lotta, si ritrova spesso nello sconforto e nell’impossibilità di vedere un raggio di luce.
Luce che appare solamente quando una lavagna si gira, riflettendo il pubblico, quasi a dire che la luce contro i soprusi, da qualsiasi parte essi arrivino, sia proprio il popolo e la sua forza di gruppo.
Inutile meravigliarsi di un’applauso dunque, da parte di una città che ha dato un suo cittadino alla lotta contro la mafia. Sarebbe sicuramente stato meglio dedicare lo spettacolo alla sua memoria.
Per quel poco che può valere, almeno questo articolo è dedicato a Eddie Kosina, agente scelto e volontario nella scorta di Paolo Borsellino, morto con lui nell’attentato in via D’Amelio nel 1992 a soli 31 anni.
©Laura Poretti Rizman
“Per non morire di mafia, libro del procuratore Antimafia Pietro Grasso diviene monologo di profondo senso civile grazie a Sebastiano Lo Monaco, diretto da Alessio Pizzech. Lo spettacolo va in scena alla Sala Assicurazioni Generali per il cartellone altripercorsi martedì 14 e mercoledì 15 febbraio”.
«Finché la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il silenzio è l’ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi siamo destinati a pagarli duramente domani, con una mafia sempre più forte, con cittadini sempre meno liberi» scrive Pietro Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia ed “erede” di Falcone e Borsellino nella lotta contro la mafia, che porta avanti di giorno in giorno, nonostante sia minacciata ormai da anni la sua stessa vita, oltre quella dei suoi cari. Egli ci incita con queste parole a non tacere. Il suo è un richiamo all’impegno, alla morale, a valori di cui egli stesso è emblema, con il suo agire e il suo essere fermamente un “uomo contro”. Un richiamo che affida alle pagine del suo libro ed ora anche ai palcoscenici dei teatri, dove un ottimo Sebastiano Lo Monaco – diretto da Alessio Pizzech – da diverse stagioni porta di sera in sera, l’omonimo spettacolo Per non morire di mafia.
Lo spettacolo è in scena al Teatro Stabile regionale – alla Sala Assicurazioni Generali – martedì 14 e mercoledì 15 febbraio, in cartellone per altripercorsi.
Non è sempre cosa facile ribellarsi al silenzio: la compagnia ci ha raccontato di teatri scandagliati dalla polizia e dagli artificieri prima dell’andata in scena, per tutelarsi dalle minacce ricevute… Ma ci ha raccontato anche di platee entusiaste, coinvolte, plaudenti. Come quella che ha accolto con oltre dieci minuti di applausi commossi, emozionati e con una partecipazione rara questo stesso spettacolo nell’unica serata che lo ha visto – nel settembre 2010 – nel cartellone della rassegna “Il Castello con le Stelle”, la prima realizzata al Castello di San Giusto. Un’accoglienza che non ha lasciato dubbi sull’opportunità di riproporre la piéce nella stagione regolare, permettendo a un nuovo e ancor più numeroso pubblico, di apprezzarla e accondiscendendo all’incitamento di Pietro Grasso: parlare, non tacere, una volta di più.
E ascoltando le parole di Grasso, nella concentrata lezione di Lo Monaco – un esempio molto alto di teatro civile – si riceve l’esatta percezione della pericolosità della mafia, della sua capacità sottile di diffondersi e radicarsi anche negli ambienti più impensati.
A partire dalla Procura Nazionale Antimafia, organismo che coordina le indagini sui fronti interni e internazionali, Pietro Grasso ripercorre le stagioni della guerra alla cupola siciliana in modo schietto, affrontando anche i legami tra mafia e politica, gli scontri all’interno della magistratura, le carenze legislative e di mezzi. Infine, affronta gli intrecci attuali con la ‘ndrangheta e la camorra e traccia una mappa delle nuove mafie (cinesi, russe, albanesi, nigeriane, colombiane), individuando le strade e gli strumenti che ci permetteranno di non sottometterci al suo potere mafioso.
Il monologo evoca la vita di Grasso fra il personale ed il professionale. Un racconto che parte dalla Sicilia e si apre alla globalizzazione per approdare allo sviluppo più tragico e contemporaneo del fenomeno mafioso.
Per non morire di mafia è uno spettacolo pieno e complesso nella sua linearità, governato dalla presenza scenica di un attore – conosciuto in tanti ruoli classici, ma capace qui di sorprenderci profondamente – che, come sostiene il suo regista « (…) ci spinge a sentirci comunità capace di cogliere i tratti che ci legano, a ridiscutere i problemi del nostro presente, sottraendoci al qualunquismo, ai luoghi comuni e cercando di pervenire ad un’analisi che il teatro conduce non solo con il pensiero ma soprattutto con l’anima».
Come già accennato Per non morire di mafia di Pietro Grasso è un monologo interpretato da Sebastiano Lo Monaco e diretto da Alessio Pizzech: la versione scenica è di Nicola Fano, l’adattamento drammaturgico è di Margherita Rubino. Le musiche sono firmate da Dario Arcidiacono, le scene sono creazioni di Giacomo Tringali ed i costumi di Cristina Darold. Firma le
luci Luigi Ascione, mentre i canti tradizionali sono di Clara Salvo. Produce lo spettacolo SiciliaTeatro Associazione.
Per non morire di mafia va in scena a Trieste, alla Sala Assicurazioni Generali, ospite del cartellone altripercorsi dello Stabile regionale martedì 14 febbraio alle ore 20.30 e mercoledì 15 febbraio in pomeridiana alle ore 16.
I biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale e attraverso il sito www.ilrossetti.it.
La Stagione 2011-2012 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Tutta la stagione e le possibilità di adesione ai diversi cartelloni sono illustrate anche sul sito www.ilrossetti.it; inoltre il Teatro può essere contattato telefonicamente al centralino 040.3593511.
L’ufficio stampa