Il ritorno al rock di Andrew Lloyd Webber non poteva mancare dai palcoscenici italiani. Massimo Romeo Piparo porta sulle scene il musical “School of Rock” in un grande allestimento di cui firma regia e adattamento, con Lillo Petrolo nel ruolo del protagonista attorniato da un formidabile cast e da 14 giovanissimi che interpretano i suoi allievi. Un musical pieno di energia che racconta l’amore per la musica. Al Politeama Rossetti dal 9 al 12 maggio per il cartellone Musical dello Stabile del Friuli Venezia Giulia
Se solo mi ascoltassi, non ti chiedo tanto: accorgiti di me.
Strepitoso musical che vede sul palcoscenico dei professionisti di varie età, di grande valenza artistica, sia canora che mimica che di danza.
Uno spettacolo che ha concluso la sua tourneè a Trieste, tra gli applausi di un teatro che in ogni serata ha fatto il pienone di pubblico, e che ha condito di lacrime di commozione il premio consegnato alla figura del comico Lillo che nel ruolo del protagonista ha donato la carica di notorietà a tutto lo spettacolo, con il suo nome.
Grandi esibizioni canore dei protagonisti adulti, ma anche tra le file dei ragazzi si sono distinti dei nuovi talenti che hanno saputo dimostrare di conoscere molto bene come si sta su di un palcoscenico.
La storia è molto nota grazie al film che l’ha portata al successo ma la messa in scena teatrale di Massimo Romeo Piparo è davvero magistrale. Si evince un grande investimento dalle splendide scenografie che hanno integrato pannelli che proiettavano scene in movimento, a scenografie fisse e semovibili. Anche i giochi di luce e i costumi erano perfetti e molto ben confezionati, ma la musica ha giocato un ruolo importante nel suo mescolarsi al lirico e soprattutto con l’aggiunta di video e scritte che scorrevano come farfalle sulla scena. Il messaggio principale alla fine è stato quello dell’invocazione dell’ascolto da parte dei più piccoli al mondo degli adulti, che troppo spesso dimenticano i desideri di chi hanno di fronte per poter soddisfare i propri nell’idea di crescere un bimbo che diventi un adulto perfetto.
La perfezione però non appartiene a questo mondo, e forse il rock, nella sua trasgressione, può divenire un facile tramite di comunicazione.
Laura Poretti Rizman
SCHOOL OF ROCK
musiche di Andrew Lloyd Webber
liriche di Glenn Slater
testi di Julian Fellowes
regia e adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo con Lillo
e con Vera Dragone, Matteo Guma e Selene Demaria tratto dal film Paramount scritto da Mike White direzione musicale di Emanuele Friello
coreografie di Roberto Croce
scenografie di Teresa Caruso disegno luci di Daniele Ceprani disegno fonico di Enrico Porcelli produzione PeepArrow
Personaggi e Interpreti
Dewey Finn
Preside Rosalie Mullins Ned Schneebly
Patty Di Marco
Cast Teen
Orlando Avogrado di Collobiano / tastiera Federico Baldanza / chitarra
Antonio Carillo
Giulia Carosi / basso Carola Cassiano Leonardo Cervini / basso Lucrezia Cesarini
Emilia Coccia
Chiara Conti
Joseph Crespina
Alessandro De Santis / batteria Luca De Santis Vernillo Davide Fabbri
Alexander Fomin
Alessio Lo Presti / batteria Antea Olivieri
Federica Ruocco
Federica Tagliaferri Rachele Tomassoni Nicolo Zampedri / chitarra
Ensemble
Lillo Petrolo Vera Dragone Matteo Guma Selene Demaria
Massimiliano Carulli, Nico Di Crescenzo, Francesco Galuppi, Alessandro Lo Piccolo, Elena Mancuso, Francesco Miniaci, Sara Polvara, Gea Rambelli, Fabrizio Scuderi, Elisa Siragusano, Arianna Talè, Matteo Volpotti.
Il ritorno al rock del re indiscusso del musical, Andrew Lloyd Webber e le intuizioni registiche di una delle figure più autorevoli nel mondo del musical italiano, Massimo Romeo Piparo sarebbero ragioni sufficienti ad accendere l’attenzione su “School of Rock”, il musical che va in scena da giovedì 9 a domenica 12 maggio al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Tratto dal film di Richard Linklater del 2003, su libretto di Julian Fellowes (lo scenenggiatore della fortunata serie “Downtown Abbey”) il musical ha conquistato Broadway, dove ha esordito nel 2015, e incantato il West End l’anno successivo: vi replica tuttora.
La partitura graffiante, coinvolgente e piena di energia testimonia il genio di Webber sia nella sua vena più matura e delicata (quella che connota capolavori come “Cats” o “Evita”) sia in quella “rock” che continua a palpitare in lui fin dai tempi di “Jesus Christ Superstar” e che in questo musical trova piena espressione.
Grazie alla sensibilità teatrale di Piparo, lo spettacolo approda sui palcoscenici italiani per la prima volta non in lingua inglese, con band dal vivo, in un grande allestimento di cui firma regia e adattamento e con un protagonista perfetto per il ruolo di Dewey Finn, il chitarrista sedicente insegnante, che nel film aveva il volto di Jack Black e sulla scena è Lillo, alias Pasquale Petrolo.
Per il suo debutto nel musical, Lillo sfodera la sua nota simpatia e verve comica ma anche un insospettabile talento rock, ed è attorniato da un cast preparato e ineccepibile di cui sono parte anche 14 giovanissimi attori – che danno vita ai suoi allievi – e che Massimo Romeo Piparo ha selezionato fra i migliori talenti dell’Accademia Sistina: ragazzi tra gli 11 e i 14 anni che lasceranno la platea senza fiato.
Un assieme ben concepito per raccontare sulla scena come la musica possa essere una ragione di vita, un linguaggio dirompente per esprimere un talento, o anche semplicemente per liberare sé stessi, magari trasgredendo a qualche regola pur di inseguire un sogno.
Al centro di “School of Rock”, infatti, c’è la figura di Dewey Finn chitarrista eccellente ma talmente incontenibile e scapestrato da essere cacciato dalla sua band: senza soldi né gruppo, si finge un insegnante supplente e presto conquista i suoi allievi non attraverso le materie che dovrebbe insegnare (e di cui conosce ben poco) ma attraverso il rock. Sotto la sua guida i ragazzi formeranno una band esplosiva, pronta a battersi in un famoso concorso di musica (e con la preside e i genitori per potervi partecipare).
«È una storia raccontata da bambini e rivolta agli adulti che spesso non sono capaci di ascoltare cosa un bambino chieda loro» dichiara Massimo Romeo Piparo. «La musica, come strumento di elevazione spirituale ma anche di emancipazione e libertà. È tutto qui il senso di questa meravigliosa storia dell’eterno Peter Pan che c’è in noi e che non vuole crescere per non dover affrontare il mondo tremendo dell’essere adulto. In “School of Rock” è il bambino che insegna ai grandi cosa sia il rispetto, l’amore, la comprensione. (…) La dolce, ironica, istrionica verve di Lillo è quanto di meglio potessi augurarmi per condurre il racconto portandolo fino a toccare le corde più intime e profonde degli spettatori: un bambino tra i bambini che si riscopre adulto grazie ai bambini, ma non prima di aver regalato loro la forza di poter diventare adulti».