Zerovskij… solo per amore

Il racconto è quello di una stazione Terra, in un ambiente Liberty dove un orologio immenso scandisce il tempo e l’arrivo delle tante emozioni ma è solo con la comparsa sulla scena del capostazione Zerovskij, che si apre lo spettacolo di Renato Zero all’Arena di Verona in questa sera magica, mentre la luna fa capolino da dietro alcuni nuvoloni che hanno minacciato la sospensione della serata per tutto il pomeriggio, intimorendo tutti, ma come spesso accade durante i suoi concerti, puntuale allo scoccare dell’ora prevista, il cielo si cheta.
Sarà un racconto di treni che parlano di viaggi, visti come crescita personale, e un dito puntato contro la scellerata umanità che non sa rispettarne il dono.
Il capostazione entra cantando Binari, Adamo ed Eva moderni discutono inserendo parti di testo di alcune tra le canzoni più famose di Renato, concordano una separazione, una forma di pazzia che fa sorridere amaramente.

Il suo Buongiorno umanità, risulta essere uno splendido intervento musicale e poetico, che pian piano svela lo stile dello spettacolo che parlerà attraverso la musica, la poesia, i dialoghi ma soprattutto con ironia affronterà tematiche sociali molto pressanti e faticose da condividere, lanciando molteplici messaggi al pubblico con Lo stile, quello suo.

Ci basta un sì per non morire, ricorda, l’anima di un uomo , un dettaglio che contemplerei, ciò che non si vede non desta l’interesse mai.

L’effimero lascia lo spazio all’interiorità, avvalorando ancora una volta l’importanza della diversità e la necessità di rendersi conto di esserne tutti provvisti e quindi tutti uniti, così in fondo come lo è questo suo ultimo spettacolo che fonde molti generi insieme per un fine che stupisce e affascina i suoi cinquantamila fans che nella serata di venerdì hanno affollato l’Arena di Verona.
La semplicità della bellezza del ritmo lento di una vita assieme é cantata da uno dei più amati, sensibili, istrionici cantanti che non ha mai nascosto il suo sentire al mondo e che si è sempre schierato dalla parte dei più deboli.
Quanto sia bello e umano perdersi in noi, questa é libertà.

La Maternità/paternità, raccontata in una ninna nanna rivolta a tutti quei bimbi ai quali dobbiamo chieder scusa, una promessa di aiuto verso chi disabile fisicamente può donare molto di più di chiunque abile.

Resta qui, se escludi l’amore lui non ti ricercherà: un confronto tra l’amore invalido e incapace ormai di alzarsi e la cattiveria imponente e travolgente si svolge sotto gli occhi dello spettatore mentre una lacrima stupisce la morte nella sua splendida interpretazione.

Ci fosse un’altra vita, non mi lascerei sedurre , la diplomazia non a casa mia, se ci fosse un’altra vita , soltanto dio al timone. Vi vorrei amici, vi candiderei, il dolore immaginario che se ridi scappa via. Niente ostilità, nessuna ipocrisia, questo vivere impossibile non è…

Affronta temi come la droga e la paternità, ma in fondo non lo fa per la prima volta. La vita di Renato Zero è stata sempre una presa di posizione attraverso la sua arte e ce lo ricorda anche con il suo Padre Nostro, canzone che tratta il tema della droga e del rapporto difficile tra padre e figlio.

Un’orchestra, un coro, cantanti, ballerini, attori, e lui. Che fine fanno gli eroi? Ma quali eroi? Una voce che scalda e non muta con il passare degli anni. Siamo eroi.
Lo sono di certo i suoi collaboratori, da lui sapientemente scelti e che non l’hanno deluso dimostrando la loro capacità sul palcoscenico. Prima tra tutte la cantante che è stata anche voce dei Matia Bazar, Roberta Faccari, che ha interpretato sapientemente sia a livello canoro che attoriale il ruolo della morte e della vita, ma non di meno sono stati i sessantuno elementi dell’Orchestra Filarmonica della Franciacorta diretta dal Maestro Renato Serio, i trenta coristi, il corpo di ballo, gli attori e cantanti: Alice Mistroni nel ruolo di una Eva che rappresenta le donne frivole ma anche quelle oltraggiate, Claudio Zanelli nel suo Adamo ma anche in quello degli uomini bambini che sono intorno a noi, Luca Giacomelli Ferrarini il figlio non riconosciuto nato e abbandonato su di un vagone di un treno e che porterà il marchio Enne Enne per sempre, Cristian Ruiz l’Amore che la vita ha seriamente reso invalido ma che ha dimostrato una eccellente bravura, capacità e forza, Marco Stabile nel ruolo dell’Odio e infine Leandro Amato in quello del Tempo.

Uno spettacolo che mescola vari generi quasi a ricordare anche con questo stile che l’unione e la condivisione genere bellezza.

Tratta il tema del consumismo e della diversità di possibilità ai lati del mondo. La danza macabra risulta molto allegra mentre l’orologio oleato continua a battere i suoi minuti e il tempo scorre dove meno te l’aspetti, Potrebbe essere Dio.

Essendo uno spettacolo, prevede anche una pausa di quindici minuti, scandita dagli avvisi della voce del palcoscenico che ricorda a tutti di essere ancora dentro una stazione.

L’amore è in ginocchio , invalido nel camminare, rispetto alla grandezza della cattiveria: è un messaggio chiaro quello che Zero vuole lanciare e nella sua risposta c’è anche la soluzione, che include anche un pizzico di amarezza in quella frase Pazzamente amare, solo dare, quasi a ricordare a tutti, anche a se stesso, di non aspettarsi mai nulla dagli altri in cambio.

Primo settembre di un qualsiasi anno, primo settembre oggi, nel 2017: Settembre ecco che tornerà settembre, mentre due ragazze giocano a palla e un uomo seduto sulla sua valigia è in procinto di partire. Resisti è lo sprone dell’artista, con un suo testo che oramai è storia della musica italiana.
Il no all’ostinazione nella vita artificiale è un altro grido di denuncia, così come quel no gridato contro la violenza sulle donne.
Donne che presentano tatuaggi nel corpo e nell’anima. Donne che devono diffidare da.. Un uomo da niente, il suo splendido pezzo contro la violenza.
Conclude un finale a sorpresa con un intervento video di Gigi Proietti in veste di Barbone, arrabbiato con la società che lancia il suo ultimo no, quello al suicido.

Lui, Renato, in mezzo ai saluti, sceglie al suo fianco due donne quasi a evidenziare anche nel finale il suo messaggio ma allo stesso tempo lascia lo spazio a tutti, condividendo il successo. Ringrazia il suo pubblico per averlo scelto anche in questa sua nuova forma di espressione artistica e lascia tutti con il suo consueto: Non dimenticatemi, eh..?
La prossima tappa sarà a Taormina, nello splendido scenario del Teatro Antico, ma a Verona Renato Zero tornerà presto, in qualità di ospite al concerto di Elisa e sarà una nuova emozione.

 

Laura Poretti Rizman

 

Le canzoni della serata:

La stazione
Ti do i voli miei
Vivo qui
Un secondino anch’io
Dedicato a te
L’amore che ti cambia
Il mio momento
Sono odioso
Stalker
Ci fosse un’altra vita
Padre nostro
Siamo eroi
Danza macabra
Scommetti
Potrebbe essere Dio
Infiniti treni
Mi trovi dentro te
Motel
Colpevoli
Evviva me
Pazzamente amare
Aria di settembre
Tutti vogliono fare il Presidente
Singoli
Marciapiedi*
Un uomo da niente
Gli angoli bui
L’ultimo valzer
Ti andrebbe di cambiare il mondo?
Putti & Cherubini S.P.A.
Cara

 

 

Zerovskij-_ph Roberto Rocco fornita da Sara Bricchi

RENATO ZERO

IL NUOVO DOPPIO ALBUM DI INEDITI
“ZEROVSKIJ… solo per amore”  
ENTRA DIRETTAMENTE AL PRIMO POSTO
DELLA CLASSIFICA DEI DISCHI PIÙ VENDUTI DELLA SETTIMANA

Da luglio in scena su alcuni dei palchi più prestigiosi d’Italia:

1, 2, 4, 5 e 6 luglio a IL CENTRALE LIVE – FORO ITALICO di ROMA
18 luglio al COLLISIONI FESTIVAL di BAROLO (CN) – NUOVA DATA
29 luglio al TEATRO DEL SILENZIO di LAJATICO (PI)
1 e 2 settembre all’ARENA di VERONA
7 e 9 settembre al TEATRO ANTICO di TAORMINA

Biglietti disponibili in prevendita

“ZEROVSKIJ… solo per amore”, il nuovo doppio album di inediti di RENATO ZERO, entra direttamente al primo posto della classifica dei dischi più venduti della settimana TOP OF THE MUSIC FIMI/GFK (diffusa oggi da GfK Italia).

Il doppio album, disponibile in tutti i negozi e digital store, è stato anticipato dal singolo “Ti andrebbe di cambiare il mondo?”, attualmente in rotazione radiofonica. È possibile vedere il lyric video ufficiale del singolo al seguente link https://youtu.be/6tlebCb5wNs.

L’album è composto da 19 nuovi brani che saranno al centro dell’omonimo progetto live “ZEROVSKIJ… solo per amore”, una sorta di teatro totale che vivrà sui palcoscenici più suggestivi del nostro Paese attraverso un eccezionale dispiegamento di forze artistiche, fondendo in un abbraccio appassionato musica alta, prosa e cultura pop. Un’operazione artistica e sociale che intende illuminare tante risorse del nostro Paese sempre più delegittimato nei suoi pilastri fondanti: l’arte e la cultura.

Si aggiunge, inoltre, un nuovo appuntamento alle date già annunciate: dopo le 5 date a IL CENTRALE LIVE – FORO ITALICO di ROMA, infatti, “ZEROVSKIJ… solo per amore” sarà in scena anche al COLLISIONI FESTIVAL di Barolo (CN) il 18 luglio, per poi proseguire su altri prestigiosi palchi estivi italiani: dal TEATRO DEL SILENZIO di LAJATICO (PI) all’ARENA di VERONA, per concludere nel suggestivo TEATRO ANTICO di TAORMINA.

Queste tutte le date confermate:
1, 2, 4, 5 e 6 luglio a IL CENTRALE LIVE – FORO ITALICO di ROMA;
18 luglio al FESTIVAL COLLISIONI di BAROLO (CN) – NUOVA DATA;
29 luglio al TEATRO DEL SILENZIO di LAJATICO (PI);
1 e 2 settembre all’ARENA di VERONA;
7 e 9 settembre al TEATRO ANTICO di TAORMINA.

È possibile acquistare i biglietti in prevendita su vivaticket.it, renatozero.com e nei punti vendita Vivaticket.

RTL 102.5 è la radio media partner ufficiale del tour.

In “ZEROVSKIJ… solo per amore”, una stazione improbabile, diretta da un misterioso Zerovskij, si accenderà sotto i nostri occhi e vedrà transitare Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita non più come astratti concetti ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato, con i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva. Realtà? Surrealtà? Iperrealtà? Sarà Zerovskij ad illuminarci tra grandi successi e tanti brani inediti, magiche luci e straordinari effetti speciali, confessioni, sentimenti e rivelazioni che appartengono alla natura più profonda di ognuno di noi. Una grande orchestra di 61 elementi, 30 coristi e 7 attori per uno spettacolo senza precedenti che consacra 50 anni di carriera del nostro artista più rappresentativo e più illuminato.

Era il 1967 quando un allora diciassettenne Renato Zero pubblicava il suo primo 45 giri: “Non basta sai”/“In mezzo ai guai”. A distanza di 50 anni, Zero non smette di stupire e rinnovarsi, presentando al proprio pubblico progetti sempre innovativi e stimolanti e mantenendo il suo sguardo attento alla società attuale e al mondo che lo circonda.

Renato Zero sul web e sui social media:
www.renatozero.com
www.facebook.com/renatozero

www.youtube.com/user/renatozeroofficial
www.instagram.com/renatozer0

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