COMUNICATO STAMPA
“Il caffè delle donne” dell’ UDI di Trieste approva il testo del Comunicato firmato da Pina Nuzzo e Lorella Zanardo e lo propone ai media locali e chiede alle donne di sottoscriverlo scrivendo a
udicaffedelledonnets@gmail.com
Di fronte alla mattanza cui assistiamo nel nostro Paese la Corte di Cassazione con questa sentenza non fa che allargare lo sconcerto, il disagio e la paura per le donne tutte.
Ester Pacor – “il caffè delle donne”
UDI Trieste
3 febbraio 2012
Anche sul branco si può trattare?
E’ di questi giorni la decisione della Corte di Cassazione di applicare misure alternative al carcere anche per i componenti del “branco” in caso di violenza sessuale.
La legge di contrasto alla violenza del 2009 non consente al giudice di applicare, per i delitti di violenza sessuale e di atti sessuali con minorenni, misure cautelari diverse e meno pesanti della custodia in carcere per chi è gravemente indiziato.
Nel 2010 la Corte Costituzionale ha cancellato l’obbligo per il giudice di disporre solamente il carcere nei confronti di un presunto responsabile, ritenendo la norma in contrasto con gli articoli della Costituzione : uguaglianza davanti alla legge; libertà personale; funzione della pena.
Si è pertanto dichiarata favorevole alle alternative alla detenzione “nell’ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure”.
Non siamo per il carcere a tutti i costi, ma di fronte ad un crimine odioso come lo stupro, in particolare quello di gruppo, ci aspettiamo che le istituzioni mandino segnali chiari ed inequivocabili di condanna.
La violenza sulle donne è un delitto diffuso. Sono davvero troppe le donne che – per il solo fatto di essere donne – muoiono per mano di uomini. Non vorremmo passasse il messaggio che sulla pena si può trattare, si può trovare un accomodamento.
Sicuramente non è con questi presupposti che la Cassazione rimette al giudice la possibilità di misure alternative, anche per i responsabili dello stupro di gruppo. Ma non siamo così certe che si valuti, fino in fondo, l’impatto che tali misure possono avere sulle donne e soprattutto sugli uomini.
Le une si sentiranno ancora una volta più esposte, gli altri meno colpevoli.
Pina Nuzzo, Lorella Zanardo