Dignità nel buon proposito

La salute non analizza se stessa e neppure si guarda allo specchio. Solo noi malati sappiamo qualcosa di noi stessi.
Italo Svevo La coscienza di Zeno
foto Giorgio Rizman

Che senso ha questo vandalismo? Un collegamento politico con il pensiero sveviano oppure il risultato di una forma di protesta?

Qual’è il significato, qual’è il motivo di tanta rabbia? Ma è rabbia o è un collegamento al lavoro del suocero di Ettore Schmitz, nel colorificio di famiglia? Oppure forse è una dimostrazione dell’inettitudine dell’uomo contemporaneo tanto discussa da Svevo..chissà. Rimane un danno nei confronti degli altri, di chi forma la società nella quale viviamo.

Eppure, nonostante questo rosso che cola dalla testa di uno scrittore così caro a noi cittadini, lui, non perde la sua dignità.

La perdiamo noi, invece, che in evidenza sappiamo affrontare il motivo di chi tanto fortemente ha voluto gridare. 

Laura Poretti Rizman

Penso che il rimorso non nasca dal rimpianto di una mala azione già commessa, ma dalla visione della propria colpevole disposizione. La parte superiore del corpo si china a guardare e giudicare l’altra parte e la trova deforme. Ne sente ribrezzo e questo si chiama rimorso.

Italo Svevo, La coscienza di Zeno

Celebrazioni del 150esimo anniversario della nascita di Italo Svevo

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