IL PREMIO UBU ROBERTO LATINI
PER LA PRIMA VOLTA AD HANGAR TEATRI
CON IL SUO CANTICO DEI CANTICI
15 E 16 OTTOBRE
Hangar Teatri apre la rassegna teatrale con un ospite d’eccezione il Premio Ubu Roberto Latini in scena sabato 15 ottobre alle ore 20.30 e domenica 16 ottobre alle ore 17.00 con il suo Cantico dei cantici.
Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi. Lo spettacolo di e con Roberto Latini è un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza.
Latini ha deciso di misurarsi con uno dei testi più misteriosi e suggestivi delle Sacre Scritture, adattandolo per la versione scenica e offrendo al suo pubblico un viaggio struggente e trascinante nei meandri dell’amore: tra turbamenti, desiderio e passione, eros ed estasi, illusione e disperazione, dolcezza e lacerazione, sublime e grottesco, e abbandono, sogno, mancanza, rimpianto, pace mentale.
Il “Cantico dei Cantici” si trova nella Bibbia ebraica e cristiana e viene attribuito a Salomone, re di Israele nel X secolo a.C.; in realtà oggi si ritiene sia opera di uno scrittore anonimo del IV secolo a.C. che ha fatto confluire nel testo diversi poemi antecedenti originari dell’area mesopotamica. Il Cantico sarebbe dunque un canto nuziale laico, considerato sacro ed entrato nel canone biblico in virtù del suo profondo significato allegorico e iniziatico che attinge ad una sapienza arcana e trascende i pur bellissimi versi d’amore.
Il testo del Cantico è composto di otto capitoli contenenti poemi d’amore in forma dialogica tra un uomo e una donna, il saggio Re Salomone e la sua sposa Sulammita. A interpretarlo, sul palco dell’Hangar Teatri ci sarà, in una sorta di androgino, Roberto Latini, che accoglierà il pubblico su una panchina, dormiente, per poi sedersi alla consolle di una postazione radio, al centro della scena, come un conduttore radiofonico, che si mette e toglie le cuffie e declama i versi del testo biblico miscelando il maschile e il femminile, concentrato sul valore intrinseco del testo per coglierne e trasmettere la sua incredibile potenza, definita dallo stesso Latini “un balsamo per corpo e spirito”. Le musiche e i suoni sono curati da Gianluca Misiti, le luci da Max Mugnai, produzione Compagnia Lombardi – Tiezzi.
Dalle parole di Roberto Latini “Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano. Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.”
Roberto Latini è attore, autore e regista. Si è formato a Roma presso il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992. Si è laureato discutendo una tesi in metodologia e critica dello spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza. È il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro. Ha diretto il Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla primavera del 2012. Accanto ad una intensa e personalissima attività di ricerca teatrale, dalle possibilità dell’amplificazione alle sperimentazioni sulla scrittura scenica, ha nel tempo lavorato, tra gli altri, con Mario Martone, Aleksandar Popovskj, Federico Tiezzi, Sandro Lombardi, Antonio Latella. Ha ricevuto il premio Sipario nell’edizione 2011, il premio Ubu 2014 come miglior attore, il premio della Critica 2015, il premio Ubu 2017 come miglior attore o performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici.
Biglietto intero 12€, ridotto 8€ per soci del Teatro degli Sterpi, soci CUT, over 65, under 18 e studenti universitari. È consigliata la prenotazione a biglietteria@hangarteatri.com o al numero di telefono +39 3883980768. Biglietti acquistabili in prevendita su vivaticket.com.
La Stagione dei melograni è organizzata dal Teatro degli Sterpi, grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Casali.