“Domani torno a casa”

la locandina
La locandina del film

In occasione del concerto per la pace a Sgonico (TS) segnaliamo due iniziative legate ad Emergency.
Giovedì 2 settembre alle 21, presso la sede del circolo culturale Redca Zvezda a Sales proiezione del film documentario “Domani Torno a Casa” di Paolo Santolini e Fabrizio Lazzaretti, che narra due storie legate all’attività di Emergency in Afghanistan e in Sudan.

Venerdì 3 settembre alle 18 incontro nella sala consiliare del Comune di Sgonico a cui parteciperà il dottor Giulio Cristoffanini, co-fondatore di Emergency che presenterà l’attività dell’Organizzazione. Nella stessa occasione l’eurodeputato della Slovenia Ivo Vajgl presenterà la candidatura al Nobel per la pace per Emergency.
A partire dalle 19:15 inizierà il concerto, nel piazzale antistante il Municipio di Sgonico. Il gruppo di Trieste sarà presente con un banchetto informativo e di raccolta fondi.

Intervenite e diffondete! In allegato il programma completo dell’evento e la scheda del film.
Grazie e a presto.

——————————————————————————————————————
Gruppo EMERGENCY di Trieste
visita il nostro sito web: www.emergencytrieste.org
visita la nostra pagina su facebook

DOMANI TORNO A CASA

Un afgano di sette anni incappato in una mina e un quindicenne sudanese aggredito da una grave malattia cardiaca. Due esistenze in attesa come tante di restare narrazioni interrotte.
L’ostinazione contro la guerra e la miseria può trasformare in storie e in futuro questi abbozzi incompiuti di vita. A dire come sia percorribile il passaggio dalla disperazione al domani.

DOMANI TORNO A CASA
Un documentario di Paolo Santolini e Fabrizio Lazzaretti
Italia 2008

È vittima di guerra chi viene colpito da un proiettile, una mina antiuomo, una bomba ed è vittima di guerra anche chi – a causa della guerra – vede negati i suoi diritti fondamentali, primo tra tutti l’essere curato.
I protagonisti di Domani torno a casa, Murtaza e Yagoub, vivono in due paesi molto diversi, ma sono allo stesso modo vittime della guerra.

Kabul, Afganistan.
Murtaza ha 7 anni, vive a Ghazni.
Un giorno trova una mina in un campo, la porta a casa e, per giocare, ci appoggia sopra una calamita.
La mina esplode e Murtaza perde la mano destra e alcune falangi della mano sinistra.
Viene portato immediatamente a Kabul, al Centro chirurgico di Emergency, organizzazione umanitaria italiana, indipendente e neutrale che offre assistenza specializzata e gratuita alle vittime della guerra e della povertà.
Nel reparto pediatrico dell’ospedale, Murtaza fa amicizia con altre giovani vittime di guerra:
Samalang, 13 anni, di etnia tajika, il “capo della banda”;
Qayum, 10 anni, di etnia hazara, il più vivace e testardo del gruppo;
Munir, 12 anni, pasthun, silenzioso e introverso;
Isaq, 12 anni, una mano completamente distrutta da una mina, arrivato all’ospedale di Emergency con la sorella minore, Arifa, ferita dallo stesso ordigno.
Yassim, il giovane fisioterapista, diventa il punto di riferimento per i ragazzi della Ward C, condividendo con loro le gioie e le difficoltà del lungo percorso di riabilitazione.

Khartoum, Sudan.
Yagoub, 15 anni, vive nel campo profughi di Mayo, sorto alla periferia di Khartoum in seguito alla guerra tra il Nord e il Sud del paese.
È un ragazzo curioso e intelligente, ma da oltre un anno non va a scuola a causa di una grave malattia cardiaca, sviluppata in seguito a una febbre reumatica.
Dovrebbe sottoporsi a un intervento cardiochirurgico, ma i 5.000 dollari richiesti dall’ospedale locale per l’intervento sono una somma irraggiungibile per una famiglia di profughi.
Mentre Yagoub subisce una malattia che assomiglia a una sentenza di morte, Emergency sta costruendo a Khartoum il Centro Salam di cardiochirurgia.
Yagoub è uno dei primi pazienti a essere operato al Centro Salam, dove incontra Sunia, anche lei 15 anni, anche lei con una grave malformazione cardiaca.
CONTRIBUTO DEI REGISTI
Raccontare senza pietismi e luoghi comuni l’attività di Emergency: questo è stato l’obiettivo a cui ci siamo ispirati nell’ideare questo film. E la sua realizzazione ci ha coinvolti per oltre due anni tra riprese, montaggio e finalizzazione: due anni vissuti intensamente tra Khartoum e Kabul, tra il nuovo centro cardiochirurgico sudanese e il centro chirurgico della capitale afgana.
Una esperienza lavorativa che ci ha profondamente impegnati anche sotto l’aspetto umano, poiché abbiamo condiviso tra mille difficoltà e imprevisti vita e lavoro dell’organizzazione Emergency.
La volontà di realizzare il film secondo i canoni del cinema della realtà ha reso ancora più problematiche e complesse le scelte delle nostre riprese, ma ci ha permesso di riportare fedelmente una porzione di vita di due piccoli pazienti, Yagoub e Murtaza, così lontani eppure così vicini. E allo stesso tempo di sottolineare l’incessante ordinario lavoro che Emergency svolge per offrire un’assistenza medica di livello eccellente in paesi dove ancora il diritto alla salute rimane un miraggio.
Anche noi siamo tornati a casa e conserviamo il ricordo indelebile dei mesi passati a stretto contatto con questi bambini, le loro famiglie e l’intero staff di Emergency. In particolare siamo grati a Yagoub e Murtaza: senza nulla inventare, solo seguendo le loro vicende ci è stato possibile renderli protagonisti di questo film.

Fabrizio Lazzaretti
Paolo Santolini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.