ROBERTO LATINI TORNA OSPITE DA HANGAR TEATRI
CON UNA RILETTURA DELLA TRAGEDIA DI SHAKESPEARE
“GIULIETTA E ROMEO – STAI LEGGERO NEL SALTO”
IN SCENA SABATO 8 NOVEMBRE ALLE ORE 20:30
E DOMENICA 9 NOVEMBRE ALLE ORE 17:00

“Giulietta e Romeo – Stai leggero nel salto”, Roberto Latini e Federica Carra, rileggono in chiave poetica e intima la tragedia shakespeariana attraverso cinque quadri dedicati ai momenti condivisi dai due amanti. In scena presso Hangar Teatri sabato 8 novembre alle 20:30 e domenica 9 novembre alle 17:00.
Hangar Teatri ospita nuovamente Roberto Latini, assieme a Federica Carra, sabato 8 novembre alle 20:30 e domenica 9 novembre alle 17:00, con una rilettura teatrale e musicale dalla tragedia di Shakespeare, costruito attraversando le poche scene in cui Romeo e Giulietta sono insieme. Cinque quadri suonati nelle parole che Romeo dice a Giulietta e quelle che Giulietta dice a Romeo. Loro due soli.
“Romeo e Giulietta” è anche la tragedia di un amore che non ha avuto il tempo di diventare qualcosa di più. È la tragedia di un futuro che non c’è stato, di ciò che poteva essere e che, anche se non si fosse mai realizzato, ci avrebbe comunque consolati. Anche solo immaginare quel futuro, come si fa quando si intravede qualcosa da una porta socchiusa, sarebbe bastato. Romeo e Giulietta portano con sé, da sempre, quella nostalgia che a volte ci coglie nella vita: un ricordo improvviso, un pensiero che torna, una sfumatura che ci accompagna. È la consapevolezza che, di fronte alle grandi occasioni, sappiamo già quale sarà la delusione che pesa sull’altro piatto della bilancia. Alla fine, ci dispiace sempre che vada così. Ci dispiace che la loro storia non possa cambiare, che non ci sia un lieto fine. Ci colpisce perché assomiglia troppo alla realtà, quando questa è dura, ingiusta, e ce la aspettavamo già. Ci fa male perché quel dolore lo conosciamo bene: è lo stesso che proviamo quando sentiamo di non aver avuto la possibilità di riprovarci, di rinnovarci; quando un nostro sentimento più caro è rimasto sospeso nel vuoto, tanto più doloroso quanto più era stato carico di speranza.
Abbiamo ancora dentro di noi i pensieri di quando eravamo giovani, o forse li abbiamo avuti anche più tardi, ma con la stessa intensità. Ricordiamo quando ci sentivamo pronti, o quando non esserlo significava tutto il resto. E allora, in certi momenti, ci sembra vero che Romeo e Giulietta siamo noi. Che la vera tragedia è il tempo che passa, che ci allontana da quei ragazzi che eravamo: innamorati, impulsivi, pieni di vita e desiderio. Quando l’amore poteva toccarci anche nella disillusione, quando bastava un impulso per saltare, e l’unica condizione, allora come oggi, era restare leggeri.
Roberto Latini è attore, autore e regista. Si è formato a Roma presso Il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992. Si è laureato discutendo una tesi in Metodologia e Critica dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. È il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro. Ha diretto il Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla primavera del 2012. Accanto ad una intensa e personalissima attività di ricerca teatrale, dalle possibilità dell’amplificazione alle sperimentazioni sulla scrittura scenica, ha nel tempo lavorato, tra gli altri, con Mario Martone, Aleksandar Popovskj, Federico Tiezzi, Sandro Lombardi, Antonio Latella. Ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore, il Premio della Critica 2015, il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici e il Premio Le Maschere nel 2019 per Mangiafoco.
Biglietto intero 14€, ridotto 8€ per soci del Teatro degli Sterpi, soci CUT, over 65, under 18 e studenti universitari. È consigliata la prenotazione a biglietteria@hangarteatri.it o al numero di telefono +39 3883980768. Biglietti acquistabili in prevendita su liveticket.it/hangarteatri.
La Stagione delle Onde è organizzata dal Teatro degli Sterpi, grazie al sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Friuli Venezia Giulia.