Le quattro stagioni

Lo spettacolo inizia con l’inusuale ingresso dentro una costruzione che pian piano assume la forma di una casa. Una casa ribaltata, spostata, girata, ma pur sempre una casa, che a seconda delle stagioni cambia posizione. Intorno questa casa, pian piano, la vita prende forma, dapprima crescendo grazie ad una proiezione su di una parete piana e bianca, poi in maniera vitale con l’ingresso dei ballerini.

La Natura raccontata attraverso la visione dei dettagli di un bosco incantato dove filtra la luce e l’acqua, affascina e rapisce l’attenzione, attirando a sè la curiosità degli uomini, come da secoli accade.

Un bosco reso magico da luci fatate e vita generata da gocce d’acqua che man mano acquistano una forma  più piena e si trasformano dapprima in pioggia, poi in ruscelli vivi di  fiotti e cascate.

L’acqua dunque viene ballata come primo elemento, quello della nascita e dunque della primavera.

Una danza minimale ma pulita e ricca di espressività recitativa che unita alla completezza dei movimenti si presenta in maniera molto evidente su due terzi della scena a sfondo nero, dove viene esaltata la capacità tecnica degli artisti.

La difficoltà del nascere, facendosi spazio tra elementi nuovi  e ostili, la precarietà dei piccoli fiori che raggiunta la maturità esplodono nella loro bellezza è  stata disegnata dai corpi con una perfezione quasi assoluta.

Il mutamento climatico, la diversa posizione astrale nel muoversi continuo della terra, produce un’agitazione in ogni forma di vita. Le stelle e le notti così luminose sotto la luna che appare più grande, contribuisce al ciclo vitale della Natura. La scenografia muta anch’essa e la casa viene posizionata con il tetto sul pavimento, in modo da lasciare aperta la visione sul cielo. I corpi nel loro risveglio danzano nel turbinio della vita, ma sono pronti a tremare, aggrappandosi alle pareti, appena questo momento muta, con l’arrivo dell’autunno. Nulla si può e quelle foglie, composte da corpi, inevitabilmente cadono.

La casa viene rimessa in piedi per permetterne l’ingresso. Riprende la vita del focolare, anche con momenti di festa e di incontri, di danze che possono essere anche a ritmo di tango.

Davvero inconsueto l’arrangiamento di questa versione dei Spellbound Contemporary Ballet, in quanto accenna soltanto all’opera di Vivaldi per intersecare lo scorrere dell’ascolto con suoni di natura, musica contemporanea e ballate antiche. Un difficile ascolto questa mescolanza di generi, che se è seppure vero che riesce a rendere bene il concetto dello spettacolo, non è altrettanto facile nell’istintivo accoglimento intimo.

Davvero interessante la punta di diamante dell’esibizione a quattro mentre le foglie copiosamente cadono insieme alla neve che sta arrivando. Un inverno che porta tutti al riparo, dove la luce non arriva, dove i movimenti si fanno sempre più rarefatti per lasciar spazio all’immobilità. Ma dentro al ghiaccio c’è una scintilla di vita che immancabilmente esplode e pian piano si risveglia creando fratture e crepe e lo sbocciare della vita stessa. Una precisa necessità data soprattutto dal ricordo e dal sogno della ricerca dell’amore, che nessuna immobilità potrà mai fermare.

L’uscita di scena che accompagnerà gli applausi è quanto mai simbolica nel raccontare che in nessun luogo riusciamo a lasciare la nostra storia alle spalle. Storia intesa come casa, che ci segue ovunque andiamo anche se non siamo noi a volerlo.

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©Laura Poretti Rizman

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Le quattro stagioni sarà lo spettacolo che una delle più quotate compagnie di danza contemporanea italiane – Spellbound Contemporary Ballet – presenterà allo Stabile regionale martedì 3 dicembre, per il cartellone Danza. Un’unica replica per la bella coreografia di Mauro Astolfi su musiche di Vivaldi”.

foto fornita da Il Rossetti
foto fornita da Il Rossetti

La danza contemporanea italiana è protagonista sul palcoscenico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: il 3 dicembre infatti si esibirà per la prima volta al Politeama Rossetti lo Spellbound Contemporary Ballet, in un interessante coreografia intitolata Le quattro stagioni.

Fondata nel 1994 da Mauro Astolfi – uno degli autori e coreografi contemporanei di maggior rilievo sulla scena contemporanea europea – Spellbound Contemporary Ballet è attualmente una delle compagnie di danza italiane più competitive sul piano dell’offerta internazionale.

Un risultato importante, che nel 2012-2013 ha assicurato all’ensemble ben cinque settimane di tour negli Stati Uniti e molte presenze in altri paesi europei, e che è stato raggiunto a prezzo di un profondo impegno artistico e imprenditoriale.

Sul piano artistico – che è quello che innanzitutto apprezzeremo da spettatori del loro Le quattro stagioni – i nove danzatori di Spellbound Contemporary Ballet sono considerati fra le eccellenze dell’ultima generazione e vantano uno stile ormai inconfondibile, basato su un lavoro creativo dinamico e in continuo rinnovamento. Lavoro che si riflette anche nella concezione generale del lavoro che ammireremo in scena, e che possiede una sofisticata e accurata dimensione multimediale.

Ne Le quattro stagioni l’ensemble danzerà sulle musiche immortali di Antonio Vivaldi a cui si intrecceranno quelle originali di Luca Salvadori: una “spirale” – come il percorso tracciato dalle stagioni nel loro eterno susseguirsi – di rumori della natura, canti di uccelli, melodie arcaiche, suoni di strumenti rari.

«Dietro l’apparente quadro iconografico rappresentato dal susseguirsi delle “stagioni” con tutta la simbologia annessa, i suoi simboli atmosferici – spiega Mauro Astolfi, coreografo e direttore di Spellbound Contemporary Ballet – si percepisce un significato molto profondo, meno visibile, ma che arriva a toccare piani molto vasti e meno soggettivi. Le“mie” Quattro Stagioni abitano fuori e dentro un piccolo spazio, che si innalza, trascina esoffoca a momenti… ma che ripara, unisce, protegge… Sembra una casetta, ma è una nave, unalbero… un posto misterioso da cui osservare le stagioni che mutano, un posto da dovepartecipare in prima persona al ciclo della natura che si rinnova… E l’autunno, non solofoglie che cadono, la primavera, non solo fiori che spuntano, ma una natura dentro di noi, un rituale magico primordiale… un evento che si immagina, poi si cerca di imitare, poi si cerca di impossessarsi dello spirito stesso dell’evento. Gli eventi si evocano per diventarneparte integrante, partecipando al dramma della natura che muore… ma vedere un po’ più in là il seme della futura rinascita. Spellbound Contemporary Ballet vive questa avventura sprofondata nella terra e sul ramo più alto degli alberi… quando è sera si torna a casa».

Espressione di una artisticità e di un modello sia imprenditoriale che creativo dinamici e in costante rinnovamento in sintonia con l’evolversi delle esperienze e influenze del tessuto culturale di riferimento, la Compagnia Spellbound mutua nel 2011 il suo storico nome nell’accezione di Contemporary Ballet .

Forte di una cifra stilistica inconfondibile esaltata da un ensemble di danzatori considerati tra le eccellenze dell’ultima generazione, Spellbound si colloca oggi nella rosa delle proposte italiane maggiormente competitive sul piano dell’offerta culturale internazionale, espressione di una danza che si offre al pubblico con un vocabolario ampio e in continua sperimentazione, convincendo le platee dei principali Festival in Italia come in Spagna, Croazia, Serbia, Stati Uniti, Russia, Bielorussia, Svizzera, Corea, Germania, Austria, Francia e Thailandia. L’attenzione a standard performativi di qualità ha reso l’immagine di Spellbound adatta a uscire dai Teatri per impreziosire numerose serate Rai firmate da Vittoria Cappelli e Vittoria Ottolenghi, laddove musica e danza sono al servizio di prodotti dedicati spesso a tematiche artistiche più ampie.

Spellbound Contemporary Ballet ha inoltre posto negli anni le basi di un percorso dove il divario tra spettatore, amatore e artista si è fatto sempre più sottile, alimentando attraverso quasi venti anni di seminari e workshop una filiera creativa che ha avvicinato al palcoscenico migliaia di danzatori e curiosi e consolidando questo processo dando luogo a un autentico vivaio in termini di formazione in rapporto dialettico con la Compagnia. Questa esperienza ha dato vita a una factory culturale ormai esempio e punto di riferimento ispirazionale per diversi giovani coreografi emergenti, catalizzando l’attenzione di appassionati così come di amatori che si identificano in un modello dinamico e di spinta verso una creatività a tutto tondo.

Le quattro stagioni sarà in scena alla Sala Assicurazioni Generali, per il cartellone Danza del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, solo martedì 3 dicembre con inizio alle 20.30.

Lo spettacolo è firmato per la coreografia, la regia e il set concept daMauro Astolfi.

Ne saranno interpreti nterpretiMaria Cossu, Marianna Ombrosi,Alessandra Chirulli, Giuliana Mele,Gaia Mattioli, Sofia Barbiero,Mario Laterza, Giacomo Todeschi,Giovanni La Rocca.

La regia multimediale di Enzo Aronica, il disegno luci di Marco Policastro.

Riconosceremo le musiche di Antonio Vivaldi che si intrecciano alle musiche originali di Luca Salvadori. Ha curato larealizzazione delle scene Esse A Sistemy.

Le quattro stagioni è prodotto da Spellbound Contemporary Balletcon il contributo del Ministeroper i Beni e le Attività Culturaliin collaborazione con Fondazione Teatro Verdi di Pisa.

Biglietti e info presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, alla Biglietteria del Politeama Rossetti e sul sito del Teatro www.ilrossetti.it. e allo 040-3593511.

L’ufficio stampa

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