L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud
di e con Stefano Massini
scene Marco Rossi
luci Alfredo Piras
immagini Walter Sardonini
musiche Enrico Fink
eseguite da
trombone e tastiere Saverio Zacchei
chitarre Damiano Terzoni
violino Rachele Innocenti
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione Teatro della Toscana, Teatro di Roma
in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano / Teatro d’Europa
Non siamo in grado di interpretare i sogni di un’altra persona, a meno che essa non sia preparata a comunicare i pensieri inconsci che si celano dietro al suo contenuto.
Tre musici appaiono nella nebbia che si dirada: una donna suona il violino, un uomo suona la chitarra elettrica e l’altro suona la tromba.
Stefano Massini, autore di statura internazionale e primo italiano ad aver ricevuto il Tony Awards, l’Oscar del teatro, per il suo “Lehman Trilogy”, inizia a raccontare la vita di Sigmund Freud.
Sullo sfondo un Occhio gigantesco scruta dentro tutti. Berta, la ragazzina di diciasette anni presa come lavorante in casa Freud se ne spaventa e scappa. Anche Nancy e Matilde accompagnano il padre ed il marito con disagio in questo suo mestiere da ladro di vite, da osservatore dei dettagli.
Perchè da ogni dettaglio si compone un racconto, perchè ogni storia, ogni sogno, parte da un piccolissimo dettaglio.
I sogni ed il nostro inconscio strettamente collegati e liberi di esprimersi nel mentre trascorriamo la nostra vita con il preciso scopo di nasconderci continuamente per essere continuamente considerati all’altezza.
Vestiamo maschere, ci immedesimiamo negli animali, scappiamo da scene paurose oppure scoppiamo in risate contagiose. Nel sogno possiamo liberare la nostra paura ma alla fine spesso finisce essa stessa per spaventarci.
Tutti, ma proprio tutti, desideriamo solamente una cosa: ritrovare la serenità dei bambini eppure tutti, ma proprio tutti, uccidiamo il nostro bambino interiore.
Massini incanta la platea. Il teatro è pieno e sicuramente chiunque in sala conosce Freud ed il suo lavoro, ma sentirlo narrare in maniera così speciale è estremamente piacevole.
Laura Poretti Rizman
Prestigioso e atteso appuntamento – martedì 16 e mercoledì 17 gennaio – al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: Stefano Massini sarà in scena al Politeama Rossetti con “L’interpretazione dei sogni” spettacolo che nasce da un suo decennale lavoro di studio e ricerca sull’opera di Freud.
«Il mio è un lavoro ultradecennale – spiega infatti Stefano Massini – e ho sempre continuato a studiare “L’interpretazione dei sogni”: è stata come una fissazione, una sorta di bella ossessione per me… Questo testo racchiude in sé un materiale estremamente fertile dal punto di vista delle potenzialità teatrali e delle possibilità, che dispiega in termini di racconto. Lo stesso Freud lo definisce come un’opera dalla “drammaturgia onirica”. È lui a dire: “Perché questo teatro ogni notte, quando chiudo gli occhi, apre il sipario?” Si crea allora una metafora continua, perché ognuno di noi, quando la notte sogna, è come se costruisse una forma di teatro, una vita inventata e reale al tempo stesso».
Primo autore italiano ad aver ricevuto il Tony Awards, l’Oscar del teatro, per il suo “Lehman Trilogy”, oltre ad aggiudicarsi sia il Drama League Award 2022 che l’Outer Critics Circle Award 2022, Stefano Massini è uno dei più accreditati e ammirati scrittori a livello internazionale ma è anche carismatico e incisivo sul palcoscenico, come risulta evidente nelle sue tante apparizioni televisive e teatrali, mondi che ama e frequenta costantemente.
Il pensiero di Sigmund Freud gli offre ora la possibilità di una nuova, affascinante incursione teatrale, che condivide con alcuni musicisti e avvolto nelle suggestioni di una bella scenografia: l’autore partirà da alcuni quesiti che tutti ci poniamo.
Dove andiamo quando sogniamo? Che cosa cerchiamo di dire a noi stessi in quello spazio sospeso, ulteriore e intermedio, che ci accoglie appena chiudiamo gli occhi? Ogni essere sogna, al di là del fatto che ne conservi memoria: la nostra esistenza è un susseguirsi di visioni notturne, architetture elaborate e complesse, la cui edificazione obbedisce a una necessità naturale. E allora la domanda diventa: perché sogniamo? Perché per l’essere umano è un bisogno vitale e ineludibile?
La ricerca sui sogni di Sigmund Freud, pietra miliare del Novecento, tenta una risposta attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, talora drammatici, talora perfino buffi e occasionali, ognuno capace di rivelarci qualcosa sulle leggi misteriose e splendide che sovrintendono alle nostre messinscene notturne. Sì, messinscene. Perché il sogno nella lettura di Freud ha un impianto profondamente teatrale, evidente fino da quel titolo originario del volume che alludeva a una vera e propria “drammaturgia onirica”. E dunque ecco scaturire l’ultima domanda: con quali regole si procede, nel fantasmagorico teatro del Sogno?
Stefano Massini porta a compimento il suo decennale lavoro su “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud, iniziato nel 2008 e costellato di prestigiose occasioni pubbliche, compresa la tappa intermedia del romanzo di grande successo pubblicato da Mondadori nel 2017 e tradotto in più lingue. Dopo l’acclamato spettacolo realizzato al Piccolo Teatro, nel 2018, Massini ritorna nel mondo di Freud con un testo completamente nuovo, mettendo il suo estro di narratore al servizio di uno spettacolo liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Freud.
Un impressionante catalogo umano: sulla scena, fra le note di Enrico Fink, prende forma un variopinto mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, compongono una sinfonia di immagini e di possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e ritrova.
«Esiste un punto molto personale che mi collega a Freud» spiega ancora Stefano Massini. «Io – essendo non un attore puro ma uno scrittore e un performer che va in scena, sotto forma di un se stesso, raccontando storie – faccio da narratore e prendo in prestito un Io altro. In questo caso si crea un ulteriore cortocircuito perché Freud, quando pubblica “L’interpretazione dei sogni”, ha la mia stessa età. Ho voluto raccontare sulla scena queste storie, così potenti, in un continuo sdoppiarsi di un Io in Freud. Come quando Freud inizia a domandarsi la motivazione dei suoi sogni, è costretto ad andare indietro nella propria infanzia o nella propria vita coniugale, alla ricerca di episodi che giustifichino quel determinato sogno che ha fatto. Oppure ci sono i suoi pazienti, che vanno in cura da Freud raccontando i propri sogni: è tutto un rincorrersi sul palcoscenico di storie illuminanti, in cui il pubblico può riconoscersi. Ingrediente fondamentale sono le musiche di Enrico Fink».
«Come sempre nei miei lavori – continua l’autore – attraverso la narrazione delle vicende di un personaggio, cerco di spiegare e rendere accessibile una storia che possa essere utile a tutti. Questo è uno spettacolo in cui, forse, si viene a teatro con un desiderio: arrivare a comprendere quali sono le regole fondamentali che sottintendono alla lettura di un sogno o di un incubo mai riusciti ad interpretare prima. Sulla scena di Marco Rossi, attraverso tutta una serie di casi legati ai sogni, resi immagini da Walter Sardonini, cerchiamo di dare una risposta a questa domanda. Il sogno è qualcosa che nasconde, come sottolineano le luci di Alfredo Piras, molto di più di quello che all’apparenza sembra, mentre per tanto tempo è stato ‘bocciato’ come qualcosa privo di valore, un semplice fatto onirico. Nel parlare quotidiano spesso usiamo l’espressione “neanche per sogno”, ed è un modo per dire “neanche nella più estrema delle ipotesi”: il sogno viene inteso allora come qualcosa di assurdo e inconcepibile, lontano dalla realtà. Invece, Freud inizia a rendersi conto che il sogno va preso sul serio. A un certo punto dello spettacolo, a una festa dove indosso una maschera di Elena Bianchini (suoi anche i costumi), rivolgendosi a un collega che di fatto lo sta deridendo per questa sua attenzione ai sogni, Freud pronuncia una battuta emblematica: “I sogni sono materiale a rischio. Se non li maneggi con cura puoi anche farti molto male”».
“L’interpretazione dei sogni” di e con Stefano Massini va in scena al politeama Rossetti martedì 16 e mercoledì 17 gennaio alle ore 20.30.
I biglietti per lo spettacolo sono disponibili alla Biglietteria del Politeama Rossetti e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it
Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.
Stefano Massini
È il primo autore italiano ad aver ricevuto il Tony Awards, l’Oscar del teatro americano, oltre ad aggiudicarsi sia il Drama League Award 2022 che l’Outer Critics Circle Award 2022. Ha la sua cifra distintiva nel coniugare una spiccata vena letteraria ad un forte estro di narratore dal vivo. Con i suoi affreschi narrativi “tocca il cuore e la mente”, emoziona e fa riflettere, creando cortocircuiti con uno stile unico. Il grande pubblico italiano lo ha scoperto con i suoi interventi raffinati e spiazzanti in televisione a Piazzapulita, e in altri programmi televisivi, come Ricomincio da Rai 3. Dal 2016 collabora con il quotidiano la Repubblica anche con il suo spazio settimanale Manuale di Sopravvivenza e con le rubriche giornaliere su repubblica.it (Parole in corso e Ufficio racconti smarriti). Divulgatore pop, graffiante, ironico, spiazzante, lontano dall’aurea dell’intellettuale autocelebrativo e elitario, è un compositore e “scompositore” di parole e di storie, indagatore delle storie quotidiane e degli stati d’animo. Le sue speciali ‘lezioni’-racconti sui libri nel talent show Amici lo hanno fatto conoscere e apprezzare anche dal pubblico dei giovanissimi. I suoi testi sono tradotti in 27 lingue e messi in scena da Broadway alla Comédie- Française, da registi come Luca Ronconi o il premio Oscar Sam Mendes. Qualcosa sui Lehman (Mondadori 2016) è stato uno dei romanzi più acclamati degli ultimi anni (premio Selezione Campiello, premio SuperMondello, premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger). I suoi ultimi libri sono Dizionario inesistente (Mondadori 2018), Ladies Football Club (Mondadori 2019), Eichmann. Dove inizia la notte (Fandango 2020) e Manuale di sopravvivenza. Messaggi in bottiglia d’inizio millennio (Il Mulino 2021). Stretto il legame tra Massini e lo Stabile bolzanino: oltre ad essere protagonista delle stagioni del TSB con lo spettacolo L’alfabeto delle emozioni e Storie, Massini è l’autore di Eichmann. Dove inizia la notte la coproduzione TSB che ha recentemente concluso il suo tour nazionale, un grande successo di pubblico e critica diretto da Mauro Avogadro e interpretato da Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon. Ora la collaborazione si rinnova con L’interpretazione dei sogni una coproduzione firmata TSB e Teatro della Toscana, in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano Teatro D’Europa.