Loving Picasso
19 aprile – 12 ottobre 2025
JMuseo, Jesolo
Dopo il grande successo della mostra “Banksy&Friends: l’arte della ribellione”, il JMuseo di Jesolo si prepara ad accogliere le opere di uno tra i più influenti artisti del XX secolo.

Dal 19 aprile la città di Jesolo accoglierà nelle sale del JMuseo una mostra eccezionale: Loving Picasso, la mostra che esplora la complessa relazione dell’artista con l’universo femminile, dimensione che permeò profondamente sia la sua vita privata che la sua produzione artistica.
Nel corso della sua carriera, Picasso ha avuto numerosi legami sentimentali e relazioni con donne che hanno avuto un impatto significativo sulla sua arte. Le sue muse, tra cui Fernande Olivier, Dora Maar, Marie- Thérèse Walter e Jacqueline Roque, sono state spesso immortalate nelle sue opere, divenendo simboli di diverse fasi del suo sviluppo creativo.
Le donne per Picasso non erano solo ispirazione estetica, ma anche oggetto di un’intensa esplorazione psicologica e simbolica: in molti dei suoi lavori, le figure femminili appaiono frammentate, distorte o rielaborate, esprimendo la complessità della sua percezione dell’amore, del desiderio e della sofferenza.
Tuttavia, nonostante il suo trattamento artistico innovativo e talvolta iconoclasta, le relazioni di Picasso con le donne furono spesso segnate da dinamiche di potere e possessività, rivelando una tensione tra la sua ammirazione per la femminilità e una visione complessa, talvolta conflittuale, di questa.
Seguendo questo fil rouge, l’esposizione a cura di Piernicola Maria Di Iorio si articola in quattro sezioni fondamentali che riflettono le serie grafiche di Picasso: la potente Tauromaquia del 1959, dove la corrida diventa metafora della seduzione; Dans L’atelier de Picasso che svela lo spazio intimo della creazione; la malinconica Suite des Saltimbanques (1905) e la formativa Barcelona Suite (1901-1907).
A chiudere il percorso, una selezione delle sue ceramiche più rappresentative realizzate tra il 1952 e il 1969.
In mostra anche le opere di Dora Maar, fotografa e pittrice surrealista che fu compagna dell’artista durante gli anni bui della guerra, presentate attraverso disegni, oli, acquerelli e fotografie incise che rivelano il dialogo creativo e l’influenza reciproca tra i due; le raffinate litografie di Françoise Gilot, l’unica donna che ebbe il coraggio di abbandonare Picasso, testimonianza di un’artista capace di affermare la propria indipendenza creativa e trasformare l’influenza del maestro in un linguaggio personale e originale; infine, i ritratti realizzati da Robert Capa nel 1948, che catturano un Picasso maturo ma energico sulla Costa Azzurra, rivelando come la presenza femminile fosse per lui non solo esperienza esistenziale ma autentico motore creativo in un insieme di influenze reciproche che questa mostra intende finalmente portare alla luce.
Loving Picasso è un’esplorazione sfaccettata e complessa del rapporto tra l’artista e l’universo femminile, evitando sia la celebrazione acritica del genio sia la condanna retrospettiva di comportamenti che oggi appaiono problematici, per concentrarsi invece sulla straordinaria alchimia creativa che scaturì dall’incontro tra una personalità artistica dominante e donne che furono a loro volta creatrici, in un dialogo nel quale l’amore, la passione – talvolta anche il conflitto e la sofferenza – si trasformarono in opere che continuano a interrogarci sulla natura delle relazioni umane e sulla misteriosa connessione tra vita affettiva e creazione artistica.
Attraverso questo percorso, il visitatore è invitato a riflettere non solo sulla grandezza di Picasso come artista, ma anche sul contributo fondamentale che le donne della sua vita hanno dato alla sua opera e, più in generale, alla storia dell’arte del XX secolo, in un intreccio di influenze reciproche che questa mostra intende finalmente portare alla luce in tutta la sua complessità.
La mostra è prodotta dal Comune di Jesolo e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia.
LA MOSTRA
Nel fluido intreccio tra arte e vita, la mostra Loving Picasso si propone di esplorare la complessa e sfaccettata relazione che Pablo Picasso intrattenne con l’universo femminile, con le sue donne, sue muse soggetti privilegiati di studio e fonte di ispirazione che si riflette in modo inconfondibile nelle diverse fasi della sua evoluzione stilistica.
L’esposizione intende offrire al pubblico un’immersione profonda in questo aspetto cruciale della vita e dell’opera picassiana, rivelando come l’artista spagnolo abbia costantemente trasfigurato la sua esperienza emotiva e sentimentale in straordinari capolavori, nei quali la figura femminile appare contemporaneamente oggetto di desiderio, di contemplazione estetica e di trasformazione formale secondo i canoni delle sue rivoluzionarie sperimentazioni visive che hanno segnato indelebilmente la storia dell’arte del Novecento.
La sezione dedicata alle serie grafiche di Picasso si apre con la potente Tauromaquia o Arte de Torear del 1959, un ciclo nel quale la corrida, simbolo della cultura spagnola, diventa metafora di seduzione e di lotta, riflettendo la visione profondamente passionale che l’artista nutriva nei confronti delle relazioni amorose, dove il toro e il torero danzano in un rituale che evoca la tensione erotica e il gioco di potere che Picasso stesso sperimentava nei suoi rapporti con le donne.
In Dans l’atelier de Picasso, lo spettatore è invece invitato a entrare nello spazio intimo della creazione artistica, dove modelle e amanti si trasformano in protagoniste di un universo in cui l’atto creativo si confonde con l’esperienza erotica, mentre la Suite des Saltimbanques (1905) ci riporta al periodo rosa, quando la fragile figura di Fernande Olivier influenzava la visione dell’artista, popolando le sue opere di figure circensi che sembrano celebrare una bellezza malinconica e transitoria.
La Barcelona Suite (1901-1907) chiude questa sezione ripercorrendo gli anni formativi di Picasso, quando il giovane artista iniziava a esplorare il rapporto tra identità maschile e femminile attraverso una pittura che già manifestava il suo straordinario potere di metamorfosi formale e la sua capacità di cogliere l’essenza psicologica dei suoi soggetti; per concludere con una selezione delle sue ceramiche più rappresentative realizzate tra il 1952 e il 1969, periodo maturo in cui Picasso, stabilito a Vallauris, trasformò anche questa antica arte in un campo di sperimentazione dove le forme femminili assumono un carattere telluricamente sensuale, incarnandosi in vasi e piatti che celebrano la fertilità e la vitalità dell’eterno femminino attraverso un linguaggio che fonde tradizione mediterranea e innovazione formale.
Un capitolo fondamentale della mostra è dedicato a Dora Maar, fotografa e pittrice surrealista che fu compagna di Picasso durante gli anni bui della guerra civile spagnola e del secondo conflitto mondiale, un periodo in cui l’intensità della relazione si tradusse in una serie di ritratti nei quali il volto dell’amata venne sottoposto a una destrutturazione formale che rifletteva tanto la personalità complessa e tormentata della donna quanto le angosce dell’epoca.
L’esposizione presenta una selezione di disegni, oli, acquerelli e fotografie incise realizzate dalla Maar, opere che rivelano non solo il talento autonomo di questa straordinaria artista, ma anche il dialogo creativo che si instaurò con Picasso, un confronto nel quale è possibile cogliere tanto l’influenza del maestro quanto la capacità della fotografa di elaborare un linguaggio visivo personale, dove l’occhio fotografico si combina con la sensibilità pittorica in un connubio che anticipa molte delle sperimentazioni dell’arte contemporanea e che testimonia come l’influenza tra i due amanti fosse bidirezionale, in un flusso creativo nel quale ciascuno trovava nell’altro stimoli per esplorare nuove possibilità espressive.
La presenza delle litografie di Françoise Gilot costituisce un altro momento cruciale del percorso espositivo, illuminando la figura di colei che fu non solo amante e madre di due figli di Picasso, ma anche un’artista capace di affermare con determinazione la propria indipendenza creativa, tanto da essere l’unica donna che ebbe il coraggio di abbandonare l’artista, rifiutando il ruolo subalterno al quale egli tendeva a relegare le sue compagne.
Le litografie esposte testimoniano la raffinatezza del linguaggio visivo della Gilot, la sua capacità di sviluppare un proprio vocabolario formale che, pur mostrando tracce del dialogo con Picasso, manifesta una personalissima visione del mondo e una sensibilità cromatica che trasforma l’influenza del maestro in qualcosa di completamente nuovo e originale, rivelando come la giovane pittrice francese riuscì a trarre dalla relazione con il genio spagnolo gli stimoli per sviluppare un percorso artistico autonomo che proseguì con successo ben oltre la fine del loro legame sentimentale, dimostrando che l’eredità di Picasso poteva essere raccolta e trasformata in modo creativo, senza rimanerne schiacciati.
La mostra si completa con una sezione dedicata ai ritratti di Picasso realizzati da Robert Capa nel 1948, un momento in cui l’artista, ormai sessantasettenne, viveva la relazione con Françoise Gilot in un clima di apparente serenità domestica sulla Costa Azzurra. Questi scatti, realizzati da uno dei più grandi fotografi del Novecento, rivelano un Picasso giocoso e rilassato, intento a creare sulla spiaggia o nel suo studio, spesso circondato da amici e familiari, ma sempre con quello sguardo penetrante che sembra voler catturare ogni aspetto della realtà per trasformarlo in arte.
Le fotografie di Capa, con la loro immediatezza e la loro profondità psicologica, offrono uno spaccato della vita dell’artista in un momento particolare della sua esistenza, quando la presenza di una giovane compagna sembrava avergli restituito un’energia creativa che si manifestava in una produzione instancabile e in un rinnovato interesse per nuove tecniche espressive, come la ceramica, che lo avrebbe impegnato negli anni successivi, confermando ancora una volta come l’amore e la passione fossero per Picasso non solo esperienze esistenziali ma autentici motori creativi.
Sede
J MUSEO
Via Aldo Policek, 7
30016 – Jesolo (VE)
Date al pubblico
19 aprile – 12 ottobre 2025
Biglietti
Intero 12,00 €
Ridotto 10,00 €
Info su orari, eventi e biglietti e prenorazioni
www.comune.jesolo.ve.it
www.jmuseo.it
info@jmuseo.it
Social e Hashtag ufficiale
#PicassoJesolo
#LovingPicasso
@jmuseojesolo
@arthemisiaarte
Una mostra prodotta da
Comune di Jesolo
Organizzata da
Piuma
In collaborazione con
Arthemisia
Mostra a cura di
Piernicola Maria Di Iorio
ORARIO APERTURA
Lunedì – venerdì chiuso
Sabato 14.30 – 18.30
Domenica 10.30 – 18.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Dal 9 al 30 giugno
16.30 – 21.30
10.30 – 21.30 (in caso di maltempo)
APERTURE STRAORDINARIE
Giorni festivi; per scolaresche o gruppi organizzati
19-20-21 aprile > 10.30 – 18.30
(sabato 19/04 OPEN DAY con ingresso gratuito per tutti)
25-26-27 aprile > 10.30 – 18.30
1-2-3-4 maggio > 10.30 – 18.30
1° giugno > 10.30 – 18.30
BIGLIETTI
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00
Ragazzi dai 10 ai 18 anni non compiuti, diversamente abili
Ridottissimo € 6,00
Bambini dai 6 anni compiuti ai 10 anni non compiuti
Gratuito
Bambini fino ai 5 anni compiuti; accompagnatori di persone
diversamene abili; insegnanti accompagnatori di
scolaresche
Gruppi
€ 10,00 per gruppi formalizzati con un capogruppo gratuito
€ 6,00 per il singolo partecipante come gruppo scolaresca
€ 33,00 biglietto famiglia due adulti e due bambini