Un Flauto Magico di Peter Brook

 

Una splendida scenografia di canneti che simbolicamente assumono, nel cambio di posizione, diversi significati, ci introduce nella visione di questo spettacolo.

Un canneto da dove origina il Flauto Magico, che inizialmente viene scambiato per un serpente, creando un’associazione d’idee di notevole impatto. L’opera viene presentata completamente in lingua originale, mentre la parte narrata, viene raccontata in lingua francese; per il pubblico italiano uno schermo con la traduzione aiuterà la comprensione.
Un pianoforte accompagna in purezza musicale tutta la messa in scena dell’opera che risulterà essere un perfetto connubio tra recitazione e canto.

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©Laura Poretti Rizman

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Il geniale linguaggio registico di Peter Brook sarà protagonista al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Martedì 29 ottobre debutta infatti un evento esclusivo, Un Flauto Magico di Mozart, firmato dal grandissimo regista inglese. Giovane e di grande talento il cast che interpreterà l’opera in un’essenziale ed emozionante messinscena accompagnata solo dal pianoforte

Pamina Julia Bullock - Tamino Roger Padulles - Sarastro Patrick Bolleire 2 by Renato Velasco
Pamina Julia Bullock – Tamino Roger Padulles – Sarastro Patrick Bolleire 2 by Renato Velasco foto fornita da IL ROSSETTI

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si appresta ad ospitare – per la prima volta a Trieste – il genio del grande Peter Brook: un evento di assoluto prestigio per il teatro, il pubblico, la città. Il regista inglese, una delle personalità più affascinanti e significative che il teatro abbia espresso nell’ultimo secolo, presenterà infatti al Politeama Rossetti uno spettacolo musicale di grande suggestione: Un Flauto Magico di Mozart.

“Un” Flauto magico, diversamente dal titolo originale dell’opera mozartiana, proprio a sottolineare che quella di Brook – pur nel profondo rispetto per lo svolgimento e la partitura dell’opera – è una lettura del tutto personale, particolare, ricca di induzioni che intrigheranno gli spettatori, che devono accostarvisi però con un atteggiamento aperto, pronti ad “abbandonare” i clichè delle rappresentazioni d’opera e ad avventurarsi in un mondo di sortilegi raffinati e essenziali eppure potentissimi, capaci di creare il canto e di porre al centro della serata l’emozione.

Le recite – soltanto due date, il 29 ed il 30 ottobre – andranno in scena nell’ambito del nuovo percorso dello Stabile regionale dedicato alla musica, e introdurranno il pubblico in una dimensione di sogno, in una messinscena dal segno particolare, che allo stesso tempo è estrema semplicità ed estrema suggestione. Una messinscena che Brook ha voluto libera, incantata, nuova, memorabile.

«Mozart si è ripetutamente reinventato – ha spiegato Peter Brook nelle sue note di regia –  e questa è la direzione in cui stiamo cercando: con profondo rispetto per l’essenza dell’opera e l’intuizione che con Mozart non si tratta di dissimulare o attualizzare, ma semplicemente di lasciar emergere…»
Sarà intatta, nello spettacolo la incantevole perfezione della musica e della concezione mozartiana che si intreccerà alla poesia assoluta e alla funzionale, elegante espressività registica di questo irraggiungibile maestro che ci proporrà l’opera accompagnata semplicemente da un pianoforte… Scelte che Brook ha compiuto forte di attente motivazioni artistiche.

Peter Brook ha frequentato a lungo, soprattutto all’inizo della carriera, il mondo della lirica, lavorando in particolare al Covent Garden e al Metropolitan di New York: ha sentito però presto angusti – rispetto alla propria energia – i limiti di conservatorismo e immobilità in cui i sistemi della lirica costringevano quest’arte. Così ha scelto di allontanarsene.
Quando è ritornato al genere, 25 anni più tardi, ha affrontato l’opera in modo personale, secondo schemi di libertà assoluta e un approccio completamente inedito al lavoro di preparazione e prova: il risultato è stato una lettura straordinaria della “Carmen” di Bizet, concepita per lo spazio del Bouffes du Nord, il teatro che è cuore pulsante dell’attività di Brook. All’enorme successo di Carmen hanno fatto seguito altri lavori rilevanti, Les Impressions de Pelléas da Debussy, Don Giovanni per il festival di Aix-en-Provence…

Un flauto magico nasce nel 2010: lo stesso regista assieme alla sua fidata collaboratrice Marie-Hélène Esitienne ha firmato l’adattamento – tratto dall’originale di Emanuel Schikaneder – mentre a livello musicale ha lavorato con il compositore Frank Krawczyk, cercando per l’opera una dimensione intima e magica. Atmosfera fondamentale per trasmettere quel “caleidoscopio di emozioni in continua evoluzione” che Brook intravede nella poetica mozartiana, così come in Shakespeare e in Cechov.

Via dunque la pesantezza di effetti scenici e simbolismi stanchi: «Il pubblico scoprirà un sempre giovane Mozart circondato da un cast altrettanto giovane, di talento, con cantanti sempre pronti a esplorare nuovi colori e forme, accompagnati dal piano» dice Brook, che ha concepito l’allestimento con l’obiettivo di mettere gli artisti nella condizione di trasmettere ogni più piccola luce o ombra delle vibrazioni del linguaggio mozartiano.

Uno spettacolo dunque che coinvolge gli appassionati di musica che godranno l’irraggiungibile partitura del Flauto Magico, ma che saprà anche rapire il pubblico della prosa, con la deliziosa evoluzione di una storia che intreccia i destini di Tamino (Roger Padullès) e della nobile Pamina (Dima Bawab) e dei divertentissimi Papageno e Papagena (Thomas Dolié e Betsabée Haas). Notevolissime saranno poi le interpretazioni della Regina della notte (Malia Bendi-Merad), Monostato (Alex Mansoori), Sarastro (Vincent Pavesi), e del misterioso mago (Abdou Ouologuem). Eseguirà la partitura al piano Vincent Planès.

Un Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart va in scena nel libero adattamento di Peter Brook, Franck Krawczyk e Marie-Hélène Estienne e per la regia di Peter Brook. Hélène Patarot ha creato i costumicon l’aiuto di Oria Puppo, le luci sono concepite da Philippe Vialatte.
La produzione di questo straordinario evento riunisce alcune delle più prestigiose istituzioni culturali sull’orizzonte internazionale: C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi in collaborazione con Festival d’Automne di Parigi, Attiki Cultural Society di Atene, Musikfest di Brema, Théâtre de Caen, MC2 di Grenoble, Barbican di Londra, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Lincoln Center Festival di New York.

Lo spettacolo è in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Sala Assicurazioni Generali – martedì 29 e mercoledì 30 ottobre alle ore 20.30.

L’ufficio stampa

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