Oggi il Teatro Stabile Sloveno ha presentato il programma della stagione in abbonamento 2025/2026 negli spazi del Museo della guerra per la pace Diego De Henriquez a Trieste.
Sono intervenuti:
Serena Tonel – vicesindaca del Comune di Trieste
Giorgio Rossi- assessore alla Cultura del Comune di Trieste
Stefano Bianchi- responsabile dei Civici musei di storia e arte
Ivan Jevnikar- presidente del Teatro Stabile Sloveno
Danijel Malalan- direttore del Teatro Stabile Sloveno
ha collaborato il fisarmonicista Emil Canciani(Glasbena matica)
anime (in)quiete
LA STAGIONE 2025/ 26 DEL TEATRO STABILE SLOVENO
Il teatro è specchio del tempo che abita e l’inquieto presente è il tema conduttore che, con un chiaro invito alla riflessione, caratterizzerà il programma della stagione in abbonamento 2025/26 del Teatro Stabile Sloveno. Il direttore e direttore artistico Danijel Malalan conclude il suo mandato nel segno del motto anime (in)quiete, che sottolinea il senso dell’esistenza tra le sfide di un mondo complesso, con »una sconfinata speranza nel bene, nell’umanità, in un nuovo umanesimo, in una società solidale e inclusiva«.
Il tema della guerra e di conseguenza il pensiero dell’assurdità della violenza, delle separazioni forzate, delle barriere, accompagnerà gli spettatori attraverso un prisma di approcci che potranno essere anche ironici, insoliti, surreali. Il programma base in abbonamento comprende cinque produzioni del Teatro Stabile Sloveno (tra le quali diverse collaborazioni con teatri sloveni e italiani) e uno spettacolo ospite. I programmi a scelta offriranno invece sei spettacoli ospiti di prosa, musica e danza, prevalentemente debutti nazionali.
invito all’abbonamento
La nuova stagione avrà un’introduzione fuori abbonamento il 26 settembre per il pubblico triestino e il 1° ottobre per quello goriziano con l’ospitalità del monologo Shakespeare che ha come protagonista il popolare attore sloveno Sebastian Cavazza. La produzione del Mestno gledališče ljubljansko è un intreccio di narrazione e recitazione di frammenti tratti da celebri monologhi di personaggi negativi dalle opere di Shakespeare, un mosaico di capolavori in un’interpretazione magistrale che celebrerà l’amore per l’arte teatrale.
programma base
La stagione in abbonamento verrà aperta il 31 ottobre da un classico del teatro italiano, ovvero La bottega del caffè di Carlo Goldoni. La vicenda di questa commedia, ricca di intrighi e colpi di scena, si svolge in un solo giorno, durante il Carnevale di Venezia, dove si intrecciano le sorti di vari personaggi. La regia sarà a cura di un veterano delle scene europee come Janusz Kica, legato alla storia del Teatro Stabile Sloveno, dove negli anni ha firmato diversi, memorabili allestimenti.
Seguirà il 28 novembre l’adattamento teatrale di un classico della letteratura slovena come La ballata della tromba e della nuvola di Ciril Kosmač in una produzione realizzata in collaborazione con AGRFT e Mini teater Ljubljana. Il romanzo sloveno racconta, all’interno di una cornice autobiografica, la storia di una fattoria nella zona di Tolmino. Parla di guerra, di ricordi, del confronto con se stessi, dell’eroismo delle persone semplici. La vicenda è stata messa in scena da una giovane promessa del teatro sloveno, il regista Žiga Hren.
La regista Marcela Serli firmerà nel mese di gennaio lo spettacolo dal sapore tragicomicoDall’altra parte, realizzato in collaborazione con il Teatro La Contrada. Lo scrittore e drammaturgo argentino Ariel Dorfman in quest’opera parla di una coppia di coniugi separati in casa dal confine che viene tracciato tra cucina e bagno da una guerra appena conclusa. Lo spettacolo affronta, in chiave tragicomica, il tema della guerra, dei confini e delle separazioni, reali e metafisiche, offrendo una storia universale in cui ciascuno può riconoscersi.
Il Teatro Stabile Sloveno è particolarmente attento al tema del confine, ma è molto sensibile anche alla valorizzazione delle storie che parlano di donne e della loro lotta infinita per la parità dei diritti. In questa luce si pone lo spettacolo che mette in scena un cult della letteratura slovena basato su una storia vera: Veronica di Desenice di Oton Župančič. Il dramma sentimentale e psicologico si basa su eventi storici e narra la storia d’amore proibita tra Friderik II di Celje e Veronica, contrastata dal padre di Friderik, il conte Herman II di Celje, che la accusò di stregoneria. Veronika è un simbolo di coraggio e ribellione contro il potere e l’ingiustizia in un tempo in cui la repressione delle donne, insieme all’accettazione del pregiudizio, era prassi comune. La produzione, con la regia di Maruša Kink, andrà in scena nell’anniversario esatto della condanna di Veronica, avvenuta 600 anni fa.
Per quanto riguarda le produzioni TSS il programma in abbonamento verrà chiuso nel mese di maggio nel segno dell’arte immortale e senza confini di Srečko Kosovel, con un collage dalle sue opere realizzato dagli autori Mateja Kralj e Rafael Vončina. Lo spettacolo dal titolo Treno n. 123 verso il futuro è nato in occasione del 120° anniversario della nascita del poeta e gli rende omaggio nella forma di una miscellanea di testi critici e poetici, musica, video e danza. Nella coproduzione con il Kosovelov dom di Sežana la metafora del treno simboleggia la velocità della società moderna, ma anche la possibilità di un nuovo inizio, secondo il concetto della regista goriziana Jasmin Kovic.
Il programma in abbonamento base, che è comune a tutte le forme di abbonamento regolari, comprende ancora la commedia ospite dello Špas teater Come liberarsi del futuro marito, nella quale l’autore Derek Benfield racconta dei dilemmi della protagonista Silvia, che dopo anni da single inizia a cercare »quello da sposare«. Le comiche disavventure si svolgono nel suo appartamento, dove si susseguono incontri inaspettati, colpi di scena e situazioni esilaranti, coordinati dalla regia di Žiga Flajnik.
- sotto: lo spettacolo TSS/ Kosovelov dom Treno 123 verso il futuro (@ssg)