Domenica 29 gennaio alle ore 17.30 al Teatro Verdi di Muggia
in occasione del Giorno della Memoria 2023
performance con voce narrante e video di Alessandro Carrieri e Pierpaolo Levi al pianoforte
“Il Pentagramma di ferro. La musica di fronte all’estremo: Terezin 1941-1945”
nell’ambito del Festival Viktor Ullmann, dedicato, unico in Europa, alla musica concentrazionaria, degenerata e dell’esilio
In programma, musiche di Ullmann, Berman, Russi e Chopin
Ingresso gratuito
Domenica 29 gennaio alle ore 17.30 presso il Teatro Comunale “G. Verdi” di via San Giovanni, 4 a Muggia si terrà la performance a ingresso libero “Il Pentagramma di ferro. La musica di fronte all’estremo: Terezin 1941-1945” organizzata a cura dell’Associazione Musica Libera nell’ambito del Festival di musica concentrazionaria “Viktor Ullmann” in collaborazione con il Comune di Muggia e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
La vita quotidiana nel ghetto-campo di Terezin con le parole di Alessandro Carrieri accompagnate dalle musiche eseguite da Pierpaolo Levi.
La performance, che si svolge in occasione del Giorno della Memoria 2023, si pone l’obiettivo di coinvolgere il pubblico guidandolo attraverso l’alternanza di parole, musiche e immagini, nella comprensione dell’unicità di Terezin nel mondo concentrazionario nazista.
Voce narrante e immagini video a cura di Alessandro Carrieri. Testi di Alessandro Carrieri. Al pianoforte, Pierpaolo Levi. Il programma prevede l’esecuzione di musiche di Viktor Ullman, Karel Berman, Emilio Russi e Fryderyk Chopin.
Organizzato dall’Associazione Musica Libera di Trieste, il Festival Viktor Ullmann, giunto quest’anno alla IX edizione, è l’unico in Europa dedicato alla musica concentrazionaria (così definita perché composta nei campi di concentramento e nei ghetti), alla musica degenerata (la musica proibita nella Germania nazista e nell’Italia fascista perché ritenuta decadente e dannosa) e alla musica dell’esilio. L’intento del festival è riscoprire quelle pagine musicali troppo a lungo dimenticate per far rivivere il genio creativo dei loro compositori e riflettere sulla Shoah da un diverso punto di osservazione.
Il Festival, nato nel 2014, è dedicato infatti ai compositori, ebrei e non, perseguitati dal regime fascista e da quello nazista per il loro impegno culturale e la loro attività artistica.
Molti di questi musicisti si sono salvati trovando rifugio nell’esilio, fuori dall’Europa, ma tanti sono stati catturati dai nazisti, imprigionati e deportati nei campi di concentramento e di sterminio dove morirono. Pochissimi di loro sono invece sopravvissuti.
La loro arte fu etichettata come “degenerata” perché non corrispondente ai canoni estetici della “purezza” ariana.
Fin dai primi concerti, la rassegna si è distinta per la proposta innovativa di musiche inedite, o sconosciute ai più, in quanto escluse dai repertori e dai circuiti teatrali a partire dalla promulgazione delle leggi razziali emesse dal regime fascista e da quello nazista nel 1938.
Numerose sono state infatti le prime esecuzioni assolute, mondiali o italiane, che ne hanno arricchito i calendari, frutto di approfondite ricerche storiche e filologiche. I curatori del Festival hanno intrecciato infatti rapporti significativi con diversi studiosi dell’argomento, sparsi in tutto il mondo, e con i parenti dei compositori oggetto delle loro ricerche.
Il Festival Viktor Ullmann è organizzato dall’Associazione Musica Libera di Trieste con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e di vari partner, tra cui la Comunità Ebraica di Trieste.
Programma:
Karel Berman (1919-1995), “Sam Sam”
Emilio Russi (1876-1965), “Silhouettes op.8” e “Notturno”
Viktor Ullmann (1898-1944), “II tempo” Sonata n.5 e “Sonata n.7”
Fryderyk Chopin (1810-1849), “Studio n.2 op.10”